Nba Finals 2010
16/06/2010
Gara 6

Boston Celtics @ Los Angeles Lakers
Staples Center, Los Angeles CA


Boston Celtics
Vs.
L.A. Lakers
67
89
1 st) Dai primi sei minuti di gara emerge chiaramente una cosa: i Lakers non hanno alcuna intenzione di gettare la spugna nonostante a Boston abbiano giocato due partite (soprattutto gara 5) molto al di sotto delle aspettative. Lo si capisce già dal pubblico: tutto già ben disposto per la palla a due (di solito noto per arrivare in ritardo) si fa sentire come non mai accompagno le fasi difensive della propria squadra urlando a squarcia gola: “de-fense, de-fense” (altra anomalia perché di solito si fa sentire solo nel finale delle partite). Lo Staples Center carica come una molla la formazione di casa anche se bisogna dare credito pure agli ospiti: trascinati dai punti di Garnett, Rondo e Ray Allen a quattro minuti dalla palla a due sono avanti di tre 12-9.
Come detto, però, la Città degli Angeli parte subito con il piede sull’acceleratore:   un Bryant ovunque segna a ripetizione e ispira i colleghi (Gasol e Artest) per innescare un parziale di 16-6 (dove 8 dei 16 punti sono firmati Kobe) e a 120 secondi dalla sirena  i Giallo-Viola possono contare su 10 punti di leadership (26-16).
Mentre Perkins lascia il campo con un potenziale infortunio alle ginocchia Il nativo di L.A., nonché tifoso dei Lakers fino a prima di entrare a far parte della NBA, Paul Pierce segna gli unici 2 punti del suo primo quarto per avvicinarsi sul 26-18.  Tuttavia l’ultima parola spetta a Gasol che archivia sul 28-18, +10 Lakers.

2 nd) Los Angeles, che in tutti i playoffs  2010 ha perso solo una partita in casa (gara 2 delle Finali) e non viene sconfitta per due volte consecutivamente nelle mura casalinghe dal 2000 (serie contro Portland), apre trascinata dai punti della panchina: Vujacic e Odom sono il motore che a 8 minuti dall’intervallo proietta i Giallo-Viola avanti 34-22. La brutta notizia per Boston arriva pure dal settore lunghi: Perkins resta negli spogliatoi per accertamenti e ‘Sheed commette il terzo fallo personale quindi la rotazione si riduce a due uomini Garnett e Davis.Dal time-out i Celtics escono nel peggiore dei modi perché nell’arco di 65 secondi incassano un mini parziale di 6-1 che, per quanto piccolo, fa tutta la differenza del mondo: infatti Bryant, Farmar e Gasol grazie a questi 6 punti proiettano gli uomini in maglia gialla avanti di 17: 40-23, -6.54.
Nella seconda metà di quarto il copione (ad eccetto di due minuti di black-out generale) resta lo stesso:  con il solo Pierce a cercare di avvicinarsi Boston arriva, nelle migliore delle ipotesi, a bussare sul -18; tuttavia dei Lakers, assolutamente decisi a forzare la settima partita di finale non tardano a rispondere con Vujacic (tripla), Farmar (schiaccia in contro piede su furto di Odom), Artest e Kobe. All’intervallo i padroni di casa conducono di 20: 51-31.



3 rd) Il 23-13 complessivo del secondo quarto  in favore dei Lakers non preannuncia nulla di buono per i Celtics che con la testa sembrano già a gara7 ed il trascorrere dei minuti nel terzo quarto  lo conferma senza appello. A Paul Pierce, come già detto uno dei pochi a crederci ancora, si aggiunge il playmaker Rajon Rondo e il duo, non senza difficoltà, a -7.39 si fa vedere sul -17: 55-38. I padroni di casa, però, non concedono ulteriore rimonta agli avversari: un gioco 2+1 di Bryant ripristina subito i 20 punti di leadership quindi è Shannon Brown (stanotte la panchina dei Lakers non si può nemmeno paragonare a quella dei Celtics praticamente nulla) l’uomo incaricato di mantenere il divario a 20 lunghezze di differenza (62-42, -5.17).
Finora nelle vesti di “fantasma” Kevin Garnett firma il registro delle presenze con un piazzato fronte canestro, ma è troppo poco per ridare speranza ai Celtics che dopo due lay-up di Rondo sprofondano in un momento di black-out generale. Pure l’attacco dei Lakers si ingolfa, ma si riprende per primo con Gasol e Artest che fanno calare i titoli di coda in assoluto controllo del match: 76-51, +25  Lakers.

4 th) Sul quarto periodo non c’è molto da aggiungere: Gasol, inutile sottolineare come sembri totalmente un altro giocatore da gara 5, parte facendo registrare il massimo vantaggio visto sinora con +27, 78-51. Coach Rivers, nonostante l’evidente sconfitta, persevera nell’utilizzo di titolari come Pierce, Allen e Rondo. Dall’altra parte i Lakers, ovviamente, si adeguano non abbassando la guardia e andando da Gasol e Bryant i quali, a 5 minuti esatti dalla fine, mantengono il divario a quota 25 (84-59).
A 4.14 dallo zero assoluto Doc Rivers decide di non attendere oltre dando ai suoi titolare riposo in vista della partita più calda del campionato: gara 7 delle Nba Finals in previsione fra due sere (nella notte fra giovedì e venerdì). Qualche secondo più tardi, in una meritata standing ovation, pure Phil Jackson inizia a sostituire i propri titolari (a partire da Kobe Bryant) in attesa della fine di una partita il cui risultato si trova nella cassa forte dei Lakers da ormai tre quarti.


M.V.P.: Kobe Bryant (26 punti, 11 rimbalzi, 4 recuperi, 3 assists)


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