Nba Finals 2010
18/06/2010
Gara 7

Boston Celtics @ Los Angeles Lakers
Staples Center, Los Angeles CA


Boston Celtics
Vs.
L.A. Lakers
79
83
1 st) Ottantadue sfide di stagione regolare, tre turni di playoffs e sei incontri di finale: Lakers e Celtics hanno dovuto affrontare tutto ciò per arrivare alla partite senza appello ovvero gara 7 dove fra 48 minuti chi vince alzerà la coppa e chi perde manderà in archivio di sicuro un’ottima annata fallita, però, sul palcoscenico più importante.
Inutile dire che entrambe le formazioni conoscono la posta in gioco e si parte subito con la battaglia dei lunghi in mezzo al pitturato: da una parte Wallace (chiamato a sostituire l’infortunato Perkins), Garnett e Rondo fanno a sportellate con Gasol e Bynum (Fisher apre con il primo canestro di gara 7 da oltre l’arco). A -6.11 la finta ed il gancio del catalano significano -1 Lakers: 10-9.
Ancora Fisher si rende protagonista in uscita dal primo time-out riportando L.A. in vantaggio anche se solo per un istante: Garnett connette un alley-oop via Rondo, Allen colpisce da oltre l’arco e Davis (dopo la bruttissima gara 6) tocca il massimo vantaggio per Boston con +4, 17-13.
La situazione falli dell’ex-uomo franchigia di Minnesota (già due infrazioni commesse) costringe Doc Rivers a ritornare subito su Rasheed Wallace. Al momento, però, la mossa non cambia gli equilibri della partita: nonostante il fattore campo a favore i Lakers (a partire da Bryant) continuano ad essere nervosi e gli ultimi 120 secondi si colorano completamente di Bianco-Verde. A turno Pierce e Glen Davis colpiscono per chiudere con un mini break di 6-1 che significa 23-14. +9 Boston.

2 nd) Los Angeles non ha nessuna intenzione di cedere il passo dopo appena 12 minuti quindi replica agli avversari nel miglior modo possibile: serrando i ranghi in difesa i Giallo-Viola bloccano l’attacco dei Celtics che dopo il mini parziale di fine primo quarto fanno 0/8; in fase offensiva invece a fare la parte del ‘Leone’ ci pensa Ron Artest: l’ex-Pacers/Kings a suon di rimbalzi offensivi e palle rubate costruisce 6 punti del break 11-0 con il quale i padroni di casa a -7.38 tornano al comando 25-23, +2. A metà quarto esatto Rondo segna il primo canestro del quarto per Boston pareggiando 25-25.
Autore dei due punti che valgono il sorpasso, 27-25, Garnett deve di nuovo lasciare il campo perché commette il terzo fallo personale.  Allen e Pierce, dopo l’ennesimo libero sbagliato di Bryant, prendono  in mano le redini della squadra replicando ad Artest (tripla) per ripristinare 4 punti di leadership 33-29, -2.48.
Il time-out voluto da Jackson non rompe il momento positivo per la formazione ospite che con il lay-up di ‘Sheed e la bomba di Pierce a -1.32 estende il proprio parziale a 9-2 e soprattutto la leadership a 7 punti di differenza: 38-31.
Mentre Black Mamba continua a litigare con il ferro (chiuderà il primo tempo con 3/14 dal campo ovvero 21%)  Artest, scambiando "due parole" con Wallace, si incarica di mantenere i Lakers in contatto. All’intervallo il tabellone luminoso indica: 40-34, -6 Los Angeles.



3 rd) Il terzo quarto si apre con una doccia fredda per I tifosi dello Staples Center che, ancora non tutti seduti ai propri posti, vedono il duo Rondo-Garnett salire subito in cattedra di prepotenza. Rajon innesca Garnett per due volte. KG oltre a ringraziare, sul secondo canestro, costruisce un gioco 2+1. Con un Bryant in versione “muratore” (prosegue la striscia di puro materiale edilizio scagliato nei pressi del canestro) Rondo ne approfitta per un jumper in transizione costringendo Jackson al time-out. A -9.45, infatti, Boston è in assoluto controllo con 11 punti di leadership: 47-36.
Visto Rondo approfittare del momento di black-out per estendere la leadership degli ospiti sul +13, 36-49, i campioni in carica (finalmente) giocano come tali replicando al break 9-2 appena incassato con uno di uguale misura. Dietro al 9-2 targato California ci sono Bryant, Gasol, Fisher e Odom i quali (non senza problemi e grazie ai rimbalzi in attacco) a -5.38 si riportano a -6: 45-51.
Il pubblico dello Staples torna a raffreddarsi bruscamente con Pierce che, in uscita dal time-out voluto da Rivers, si prende la tripla  del +9: 45-54.
A fare la differenza nella seconda metà quarto, però, i Lakers possono contare su Lamar Odom il quale, almeno in questo frangente, sembra tornato ad essere il sesto uomo di cui hanno bisogno i Giallo-Viola per vincere: attento all’attacco Odom in tap-in segna quattro importantissimi punti che si uniscono a quelli di Bryant e Pau (che in difesa stoppa Garnett) per mantenere in vita i Lakers. Al suono della sirena il divario fra le due franchigie resta minimo: 57-53, -4 Los Angeles.

4 th) L’ultimo quarto del campionato 2009/10 si apre con un gioco 2+1 di Gasol. Il tiro libero aggiuntivo, però, viene sputato dal ferro e Garnett ne approfitta per ripristinare il +4. Non sbagliano invece Bryant e Artest: il primo ottiene un fallo su un tiro da tre punti e fa 3/3 dalla lunetta; il secondo invece mette a referto un gioco 2+1 che a -7.24 manda in delirio il pubblico perché cancella il divario pareggiando 61-61. Mandato in lunetta Ray Allen, sinora 21/21 nelle finali, si lascia tradire dalle emozioni facendo 1/2. Dall’altra parte Gasol avrebbe l’opportunità di portarsi in vantaggio con un viaggio in lunetta, ma ancora una volta lo spagnolo fallisce. Pure Allen torna sulla linea della carità e questa volta non sbaglia: 2/2. Il +3 Boston, però, dura un “amen” perché Fisher, appena entrato, riceve e scarica da oltre l’arco pareggiando 64-64 a -5.56.
Già oltre il bonus i Celtics devono pagare “dazio” con un viaggio in lunetta su ogni fallo ed è proprio l caso di Davis autore di un fallo su Bryant mentre cerca un rimbalzo. Nonostante sia risultato “glaciale” Mr. 81 non batte ciglio e dopo il perfetto 2/2 si prende un fade-away jumper. A -5.21 Doc Rivers deve di nuovo parlarci sopra perché la Città degli Angeli conduce 68-64, +4.
Pierce e Garnett (pescato in back door da Wallace), visti i Lakers andare sul +5 con Gasol e Bryant, a tre minuti dalla sirena provano a rientrare in partita facendosi vedere sul -3: 71-68. Una serie continua di falli (Garnett arriva a spendere il quinto), però, manda in lunetta Gasol per quattro volte. Con 3/4 l’ex-Grizzlies mantiene i Giallo-Viola al comando e a -1.30 nell’area pitturata mette a referto il layup del 76-70, +6 Los Angeles.
Gli ultimi 90 secondi mettono a dura prova i deboli di cuore e non solo: River disegna uno schema eseguito alla perfezione dai suoi giocatori e Sheed connette la tripla del -3, 76-73. Senza schema disegnato, dall’altra parte, Bryant serve Artest il quale non ci pensa due volte a prendersi la bomba del +6_ 79-73. Di nuovo in attacco Boston va da Allen che dall’angolo dice -3: 76-79. Nell’ormai ufficialmente aperta gara da tre punti prova ad inserirsi Bryant, ma lo fa con scarso successo. Il rimbalzo della tripla finisce nelle mani di Gasol che serve Bryant il quale subisce  fallo (sesto di Sheed) e va in lunetta dove con un 2/2 stabilisce il +5 Lakers: 81-76.
Con ancora 25 secondi Boston ci crede e visto Allen sbagliare la bomba del -2 Rondo ci riprova e trova solo il fondo del secchiello: 78-81, -2 Boston.
Con 11.7 secondi sul cronometro i Lakers danno la sfera a Vujacic: lo sloveno, finora rimasto in panchina, conferma le percentuali e con un 2/2 riporta a due i possessi di differenza fra le squadre (83-79).
Rondo cerca di nuovo il tiro dell’Ave Maria ma questa volta la sua preghiera non viene ascoltata e i Lakers possono iniziare i festeggiamenti per la vittoria del “back to back” davanti ad uno Staples Center tutto in piedi a celebrare la prima vittoria di Los Angeles  in una gara 7 contro Boston.  Per Phil Jackson si tratta del titolo numero 11 in carriera, per Bryant e Fisher del quinto. Per Gasol e Odom del secondo. Artest invece celebra il primo annello della sua carriera. I Lakers sono la prima squadra a ripetersi nel vincere due titoli consecutivamente dal 2002 (quando a farlo furono proprio i Lakers all’epoca capeggiati da Shaquille O’Neal). L'MVP della Finale (titolo intestato a Billl Russell) finisce per il secondo anno consecutivo nelle mani di Kobe Bryant.


M.V.P.: Pau Gasol (19 punti, 18 rimbalzi, 4 assists, 2 stoppate).


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