Nba Finals 2010
09/06/2010
Gara 3

Los Angeles Lakers @ Boston Celtics
TD Banknorth Garden, Boston MA


L.A. Lakers
Vs.
Boston Celtics
91
84
1 st) La prima partita in casa per i campioni Nba 2008 avviene tutta sotto il segno di Rajon Rondo: due alley-oop per Garnett, un furto, un layup ed un tiro dalla media distanza sono il ‘bottino’ dei primi cinque minuti del numero 9 targato Boston che a -7.41  costringe Jackson al time-out sul 12-5, -7 Lakers.
I ragazzi del dieci volte campione conosco l’importanza di questa partita e reagiscono nel migliore dei modi: trascinati da Kobe Bryant (5 punti fra cui un gioco 2+1), Gasol e Walton salgono in cattedra con un 8-0 ribaltando il -7 in +1:  13-12, -5.13. La notizia più allarmante per i padroni di casa sono i falli: due a carico di Perkins e (soprattutto) due a carico di Rondo. Coach Rivers opta per la sostituzione di Kendrick mentre lascia in campo Rajon. Il terminale offensivo principale dei Celtics, però, è Kevin Garnett. Con due canestri “back to back”KG pareggia, ma una tripla di Odom e un sottomano di Gasol a -2.59 costringono Rivers al time-out sul 18-16, +2 Lakers.
Entra nel club dei “due falli” pure Paul Pierce anche se la partita per 120 secondi risulta abbastanza “addormentata” (a turno Bryant, Gasol e Tony Allen vanno in lunetta). A cambiare marcia, negli ultimi 30 secondi,  ci pensano un lay-up di Brown ed un gioco 2+1 di Odom. Grazie a questo mini parziale di 5-0 al suono della sirena Los Angeles conduce di 9 lunghezze: 26-17

2 nd) Basta 1 minuto a Doc Rivers prima di chiamare il primo time-out della seconda frazione di gioco. Scesi al 33% dal campo (8/24), incapaci di difendere (altro gioco 2+1 di Bryant e facile incursione di Brown) i suoi Celtics a -10.49 sono sul -14: 31-17. Nate Robinson riaccende le speranze con una tripla in transizione, ma l’inerzia resta in mano agli ospiti: Bynum, Farmar e Odom (servito ad hoc da Artest) proseguono la pioggia di canestri costruendosi un parziale di 11-3 che sommato ai cinque punti finali del primo quarto si estende a 16-3. Detto in altre parole a -9.10 i Giallo-Viola sfiorano le 20 lunghezze di leadership 37-20, +17.
I Celtics non si fanno influenzare dalla serie di pause volute da Jackson (prima) e per mandare le pubblicità (poi) ma ne approfittano per dettare loro il ritmo della partita. Robinson e Davis vanno in staffetta con Garnett e Robinson: complessivamente il quartetto scrive un break di 9-0 per agganciare sul -9, 29-37, a -5.24.
Bryant, chiamato da Jackson a parlare in prima persona con la squadra durante le varie interruzioni, carica tutti i suoi colleghi psicologicamente e una volta in campo fa da esempio battendosi come un Leone. La sua bomba, a -3.27, ripristina il +12 Lakers senza contare la grinta in difesa dove Kobe prima recupera un pallone destinato ad uscire quindi lo strappa dalle mani di Garnett facendone un alley-oop per Bynum che finalizza con un gioco 2+1 per mantenere il divario sul +11, 46-35, a -1.50.  I tentativi di Pierce (prima tripla della serie) e di Garnett (mai visto caldo come sta sera) si infrangono tutti su Mr.81 i cui tiri, uno dietro l’altro, trovano il fondo del secchiello e all’intervallo L.A. rimane in vetta di 12: 52-40.



3 rd) Il +14 scritto da Gasol, 54-40, non trova il giusto supporto da parte dei colleghi che in più di un’occasione finiscono con il buttare la palle alle ortiche. I Bianco-Verdi non si fanno scappare l’opportunità e affidandosi a Pierce, Allen e ad un Kevin Garnett assolutamente “on-fire” a -9.10 dimezzano il divario passando da -14 a -7: 54-47.
In verità i Celtics avrebbero l’opportunità di avvicinarsi ulteriormente (le palle perse di L.A. toccano quota 10) la difesa Giallo-Viola, però, tiene botta e grazie ad un attacco “minimale” firmato Fisher e Bryant a -5.02 conducono ancora i campioni in carica sul 59-48, +9.
Decisivo nel far girare palla fra i colleghi durante il primo tempo Bryant opta per cambiare registro trasformandosi nel terminale offensivo numero dei Lakers. Mr.81, freddo dalla media distanza, si getta nel verniciato per mandare a referto un paio di canestri in risposta a quelli della coppia Perkins-Allen (Tony) che azione dopo azione arrivano sino a toccare il -5 (62-57). Oltre ai tiri dall’area colorata Bryant spara una tripla ripristinando il +8: 65-57.
Nelle battute finale Tony Allen (pescato libero in contropiede) e ‘Sheed bussano sul -6 anche se l’ultima parole spetta a Pau Gasol. Il catalano fronte a canestro fa calare il sipario sul 67-61, +6 Lakers.

4 th) La brutta notizia dei falli legati a Pierce (gli viene subito fischiato il quinto) viene dimenticata dai tifosi dei Celtics i quali a -9.45 sono tutti in piede ad urlare “Beat L.A.” e ad incitare i propri beniamini capaci, grazie ancora a Davis e ad un lay-up di Rondo in transizione, di arrivare sino al -1: 67-68. Nella bolgia del Garden Jackson chiama un time-out per rivedere l’assetto della propria squadra e per parlare con Bryant (autore di un paio di tiri davvero improponibili). Nonostante l’ennesimo piazzato di Garnett al giro di boa sono ancora i Lakers a trovarsi al comando. I punti di Fisher e quelli di Odom proiettano la Città degli Angeli avanti 74-70 a -6.00.
Incredibilmente l’attacco dei Lakers ignora quasi Bryant il quale, però, si rende utile creando dei blocchi per Derek Fisher che (ancora più incredibilmente) continua ad insaccare un canestro dietro l’altro per rispondere agli assalti di Davis (gioco 2+1) e alla tripla di Paul Pierce.  Parlando di triple in casa Celtics e di situazione “incredibili” lo è anche il rendimento di Allen: dopo la straordinaria gara due sta viaggiando con 0/7 dalla lunetta. Per fortuna Boston dispone di un KG tornato quello dei tempi dei Wolves ed il suo piazzato vale il -2: 80-78. Gasol gli risponde puntuale e sul punteggio di 82-78, +4 Lakers, a -2.17 coach Rivers vuole parlarci sopra.
Ancora Garnett ci riprova bussando sul -2 questa volta, però, gli risponde direttamente Bryant con il primo canestro realizzato del quarto periodo. Dopo 30 secondi di stallo e di chiamate (giustamente) rovesciate dal replay Fisher, dopo l’ennesima sassata di Ray Allen, scappa alla difesa in transizione per realizzare un canestro contro Davis, Garnett e Allen. Il contropiede di “Da Fish” trova solo la retina ed il viaggio in lunetta aggiuntivo proietta i Lakers avanti 87-80 a -48.3.
Dall’altra parte del campo Paul Pierce riesce ad ottenere un gioco 2+1 sbagliando il libero aggiuntivo. Il possesso resta ai Celtics che, però, lo gettano alle ortiche con un fallo in attacco di Garnett su Gasol. Con 30 secondi al termine i Lakers si assicurano la vittoria dalla lunetta riacquistando anche il fattore campo nella serie.

M.V.P.: Kobe Bryant (29 punti, 7 rimbalzi, 4 assists, 2 recuperi)


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