Nba Finals 2010
11/06/2010
Gara 4

Los Angeles Lakers @ Boston Celtics
TD Banknorth Garden, Boston MA


L.A. Lakers
Vs.
Boston Celtics
89
96
1 st) Storicamente quando una serie va sul 2-2 la quinta partita della serie risulta considerata da tutti come l’ago della bilancia; ma prima della sfida numero cinque c’è quella numero quattro altrettanto delicata ed importante: se a vincerla è la formazione che conduce allora si aggiudica tre potenziali match point, se invece trionfa l’altra squadra allora si passa a gara cinque con gli equilibri descritti sopra. Entrambe le formazioni conoscono l’importanza di questa sfida e infatti nel primo quarto dominano le difese e gli equilibri.
Da una parte ci pensa Paul Pierce a salire in cattedra: oscurato in tutte e tre le prime partite Double P riesce a svincolarsi dai tentacoli di Artest segnando ben 7 dei primi 9 punti targati Boston.  Dall’altra la formazione ospite riesce, almeno per un paio di possessi, a far circolare la palla in modo migliore con Bynum, Gasol, Bryant e Artest che agguantano la leadership (14-12, +2) anche se solo per un instante. Al primo time-out, a -3.26, Pierce supera i 10 punti realizzati pareggiando 14-14.
Almeno offensivamente, però, il match fa fatica a decollare:  Rondo, dopo quasi due minuti di black-out generale, sblocca la situazione con un lay-up. Due falli di ‘Sheed su Gasol mandano il catalano in lunetta anche se l’ultima parola spetta a Nate Robinson che dalla lunga distanza rompe gli equilibri chiudendo avanti di 3, 19-16. Dopo 12 minuti i Lakers tirano con il 35% dal campo. Non va molto meglio a chi conduce con il 36%.

2 nd) Doc Rivers, come del resto fa sempre Phil Jackson,  decide di affidare l’avvio del secondo quarto agli uomini della panchina e la mossa paga i dividendi sperati. Trascinati dai lay-up sotto canestro di Glen “Big Baby” Davis e dalle bombe di Nate Robinson (ne realizza un’altra) i padroni di casa, non senza difficoltà, si mantengono al comando replicando a Brown (gioco 2+1), Artest e Farmar (tripla).  A -8.18 Boston conduce di uno: 27-26.Odom e Davis, in mezzo a una marea di possessi gettati al vento e tiri sbagliati, non stravolgono gli equilibri che, a -5.42, restano sul 29-28, +1 Celtcs. A cambiare marcia e sbloccare la partita ci pensa il numero 24 Giallo-Viola: Black Mamba realizza tre jumper consecutivi (dei quali due sono triple) quindi lascia lo scettro a Odom che con un potenziale gioco 2+1 (il libero, però, lo sbaglia) dà un po’ di brio alla fase offensiva della partita passando sul +6: 39-33, -3.12.
Gasol e Artest raggiungono la massima leadership stabilendo un margine di 8 punti, 43-35, destinato a durare davvero poco. Infatti autore di 5 punti (un gioco 2+1 e del tiro sulla sirena di fine primo tempo) Kevin Garnett è il protagonista del mini parziale 7-2 che manda in archivio il secondo quarto sul 42-45, -3 Celtics.



3 rd) Avvio di terzo quarto senza colpi di scena e che segue la falsa riga di quanto vista sinora con diverse palle perse su entrambi i fronti mentre Boston (con Allen, Perkins e Rondo)  insegue e Los Angeles (trascinata dal duo Fisher-Gasol) prova a mantenere intatta la leadership.  Al primo time-out, -8.24, a condurre sono gli ospiti con 5 lunghezze di margine: 53-48. Doc Rivers chiede ai suoi uomini di serrare ulteriormente gli spazi in difesa e per i Lakers, dove non si contano più i tiri arrivati negli ultimi 3/5 secondi del cronometro dei 24, inizia il black-out. Dall’altra parte del campo è Kevin Garnett a fare la differenza: recuperando direttamente dalla spazzatura un passaggio (pallone già fuori e recuperato in volo) serve Perkins quindi segna in prima persona 4 punti filati (fra cui un passaggio tutto campo) trascinando Boston al comando 54-53 a -5.09. Replica immediata di Bryant dalla lunga distanza per stabilire il 56-54. Altrettanto veloce Allen che in un Garden tutto in piedi pareggia 56-56 a -4.02.
Trascorsi gli ennesimi due minuti di black-out (Boston a fine terzo quarto chiude con il 36% dal campo; Los Angeles con 12 palle perse)  Ray Allen a -2.13 sorpassa 58-56. Il vantaggio di Boston, però, non trova le fondamenta per restare intatto: a minarle con due triple consecutive ci pensa ancora Kobe Bryant che torna in vetta 62-58, +4. L’ultimo canestro prima dell’ultima frazione di gioco è di Davis il quale recupera l’ennesimo errore e lo trasforma in un lay-up. Al suono della sirena il tabellone indica: 62-60, -2 Celtics.

4 th) Finora rimasto abbastanza passivo, non poteva essere altrimenti visto la condotta dei padroni di casa, il Garden si risveglia tutto in piedi a festeggiare un avvio di ultimo quarto davvero insperabile. Affidandosi ai giocatori della panchina con l’aggiunta di Ray Allen i padroni di casa, trascinati appunto dal trio Allen-Davis-Robinson, aprono con un break 11-2 che a -8.22 significa 71-64, +7 Boston.
I campioni in carica provano a reagire tornando da Bryant e Odom, tuttavia l’inerzia della partita resta in mano agli uomini in maglia bianca: Tony Allen, sinora praticamente nullo, tira fuori dal cilindro un gioco 2+1 e come lui Rasheed Wallace materializza il suo primo tiro della serata con una tripla per stabilire il massimo vantaggio con +9: 79-70. Gasol prova ad avvicinarsi anche se a -5.39 Boston, trascinata da Nate Robinson, continua a condurre di 9: 81-72.
In più di un’occasione Doc Rivers chiama Garnett e Rondo mandandoli al tavolo dello sostituzioni per poi riportarli in panchina al suo fianco. Il motivo? Davis e Robinson, i due destinati ad essere sostituiti, continuano a giocare in modo a dir poco sorprendente: pieni di energia e con la voglia di vincere negli occhi il duo canestro dopo canestro a -3.57 proietta Boston al comando di 11 lunghezze 85-74. Phil Jackson, nonostante Ron Artest replichi con un gioco 2+1, a -2.51 vuole parlarci sopra sul punteggio di 85-77, -8 Lakers.
Con il cronometro sempre più vicino allo zero assoluto Bryant cerca di riavvicinarsi toccando in due occasioni quota -6. Dopo tutto il lavoro fatto Boston, però, non ha la minima idea di cedere il passo e l’idea di Rivers di schierare tutti i titolari risulta vincente perché a fare la differenza ci pensa Paul Pierce. Replica a Kobe e a -1.15 fa calare definitivamente i titoli di coda con un gioco 2+1 che significa 90-81, +9. Negli ultimi 75 secondi, nonostante 3 liberi di Bryant, Boston non cede il passo pareggiando la serie 2-2.

M.V.P.: Paul Pierce (19 punti, 6 rimbalzi, 5 assists, 1 recupero)


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