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- 12/06/2009 Gara Quattro -

Game intro - Dopo una sconfitta umiliante (-25 di gara 1) e una arrivata all’ultimo minuto (gara  2 persa all’OT)  i Magic sono riusciti a vincere la loro prima partita di Finale che rappresenta  pure la prima a livello di franchigia (sino a martedì erano 0-6) sul palcoscenico delle Finals. Ritornati sul proprio campo i Bianco-Blu sono stati impeccabili dall’inizio alla fine del  match  tanto in fase offensiva (hanno chiuso il primo tempo con 75% dal campo)  quanto in difesa reparto dove sono saliti d’intensità negli ultimi due quarti.
A trascinare l’attacco di Orlando sono stati tre giocatori rimasti in ombra nelle prime due partite: Turkoglu, Alston e Pieturs. Hedo ha messo a referto la prima prestazione all-around delle Finals laureandosi il miglior giocatore con 18 punti, 7 assists e 6 rimbalzi; l’ex-Rockets Alston è tornato ad essere  il play visto in azione negli ultimi mesi con la maglia Bianco-Blu finendo a quota 20 punti (8/12 dal campo), 4 assists e 2 rimbalzi; lo stesso discorso vale per Pietrus di nuovo un fattore decisivo dalla panchina con 18 punti (7/11 dal campo), 2 assists, 3 recuperi e soprattutto una buona difesa su Mr.81. Ovviamente la vittoria, è merito anche del dominatore Howard in grado di fare il vuoto intorno a se nel verniciato con 21 punti e 14 rimbalzi.
Proprio la voce rimbalzi è stata una fra le più deficitarie per i Lakers: Ariza ne risulta il leader con 7 mentre Gasol si è fermato a quota 3, Bynum 4 e Odom appena 2. Se Gasol in attacco ha comunque fatto la differenza (23 punti) mentre non si può dire lo stesso degli altri due: Bynum è parso un fantasma (in 23 minuti appena 4 punti e 4 assists) mentre a Lamar non è andata molto meglio con appena 11 punti e 1 assists. Per quanto riguarda Kobe il suo contributo  è stato decisivo per tenere i Lakers in partita sino alla fine, ma l’assenza di un cast di supporto in grado di fare la differenza ha vanificato il suo contributo di 31 punti e 8 assists.
Gara 4 per i Magic continua ad essere un “must win match” perché la sconfitta li butterebbe sull’orlo del baratro  evitato 48 ore fa, mentre dall’altro lato i Lakers faranno di tutto per buttarceli (detto in altro parole nessuno è mai rimontata da 3-1). Partendo dal presupposto che le ultime due partite sono state punto a punto gli ingredienti per una caldissima gara 4 ci sono tutti dunque ancora una volta la parola d’ordine è… Enjoy The Game!


Nba FInals 2009

Lakers @ Magic
Amway Arena, Orlando FL


L.A. Lakers
Vs.
L.A. Lakers
99
91
1 st) Il clima che si respira sulle panchine prima della palla a due è molto differente: I Magic, infatti, nonostante siano sotto 2-1 nella serie sono soddisfatti della vittoria in gara 3 che rappresenta la prima “W” nella storia delle Finals di Orlando; situazione opposta per i Lakers che sono stati in grado di vincere l’ultimo match di finale in trasferta nel 2002 (contro i Nets) e che da allora hanno sempre perso (3 volte contro Detroit; 3 volte contro Boston).
La partita  si apre subito a favore dei Magic: Howard in difesa controlla l’invito per due volte a Gasol mentre in attacco  pesca Lee libero da oltre l’arco per una bomba; Turkoglu con un gioco 2+1 mette ko Bynum (due falli spesi in meno di 4 minuti) quindi ci pensa Alston con una tripla, a -6.49, a sancire il +4 Bianco-Blu: 12-8.
Bryant con un gioco 2+1 mantiene vicine le distante fra i due anche se l’impresa non è facile perché un Alston “on-fire” replica con 4 punti filati frutto dell’ennesima giocata difensiva di Howard (che innesca il contropiede). In fase offensiva Gasol commette il secondo fallo personale costringendo Phil Jackson ad utilizzare Mbenga. Dalla lunetta  Hedo, a -3.15, non perdona e sancisce il +5: 18-13.
Con Odom, Gasol e Bynum tutti fuori per problemi di falli (due a testa) Bryant rimane l’unico punto fisso nell’attacco dei Giallo-Viola che se restano in partita lo devono proprio ai suoi tiri. I padroni di casa, infatti, proseguono le loro incursioni con Turkoglu, Howard (11 rimbalzi nel solo primo quarto) e Alston (tiro arcobaleno alla Nash) in grado di fare registrare il massimo vantaggio sul +6: 24-18. Come detto, però, puntualmente gli risponde Kobe che chiude a quota -4: 24-20.

2 nd) Van Gundy fa riposare Alston sostituendolo con Nelson  subito in grado di connettere 2 punti. Walton gli risponde con un piazzato all’altezza della lunetta , tuttavia il protagonista dell’avvio di quarto ha un solo nome: Redick. Il prodotto ex-Duke, fra un errore e l’altro di Vujacic (serie finora a dir poco disastrosa per “The Machine”), prima segna il +6 e poi serve Battie completamente smarcato per il canestro di risposta a quello di Gasol (primo tiro dal campo per il catalano) mantenendo così intatto il vantaggio a +6: 30-24, -8.56
Pau sostituisce Bryant come costante nell’attacco dei Lakers che perde 1 solo pallone rispetto ai 9 dei Magic. Il (grosso) problema deI Giallo-Viola, però, è  la disastrosa percentuale dal campo. Con appena il 35%, infatti, i ragazzi di Phil Jackson non solo non riescono a rientrare in partita, ma sono umiliati anche da una panchina a dir poco “on-fire” dei padroni di casa. Redick prosegue il momento di grande spolvero e Gortat si unisce a lui.  Lewis si divincola dalla difesa da manuale di Bryant per connettere una tripla (unico canestro del primo tempo per l’ex-sonics) a cui fanno eco i punti di Turkoglu e ancora Redick. Proprio il libero di J.J., mandato in lunetta per fallo tecnico su Jackson, a -4.24, sancisce il massimo vantaggio di Orlando: 31-43, +12.
Negli ultimi 4 minuti, nonostante il viaggio in lunetta di Gasol e la tripla di Mr. 81 (unico canestro del quarto per Bryant), la situazione non cambia perché a dettare legge ci pensa Howard con due lay-up consecutivi in faccia proprio a Gasol. All’intervallo le squadre vanno a riposarsi sul 37-49, +12 Magic.



3 rd) Negli spogliatoi i coach usano metodologie differenti per caricare i propri giocatori: Van Gundy è più tecnico dunque fa riferimento alla propria lavagna con i punti da seguire per mantenere il vantaggio; Phil Jackson rispetta la sua tradizione “Zen” parlando al suo team senza l’uso di schemi o lavagne. Ad avere la meglio fra i due, almeno nei primi 4 minuti, è il nove volte campione: Fisher,  Bryant (da oltre l’arco) e Ariza (7 punti) salgono subito in cattedra con un break di 12-5 che costringe il fratello dell’ex-coach Knicks al time-out perché a -8.02 il divario passa da +12 a +5, 49-54.
La pausa non ha l’effetto desiderato perché l’inerzia del match resta in mano ai Lakers: Los Angeles, in grado di dominare entrambi i lati del campo, in attacco continua ad andare da Ariza il quale, servito ad hoc da Gasol, spara l’ennesima tripla.  Turkoglu intanto commette il quarto fallo ed è costretto al rientro prematuro ai box. Stessa sorte tocca a Bynum, ma solo dopo aver segnato 4 punti che proiettano il parziale degli ospiti sul 20-7 e a 4.44 significano vantaggio Lakers: 57-56. +1.
In uscita dal time-out Howard commette infrazione di 3 secondi mandando in lunetta Black Mamba che ringrazia e allunga 58-56. Pietrus pareggia, ma il tallone d’Achille dei Magic restano le palle perse (a fine quarto in totale 16) che alimentano i contropiedi degli ospiti  alla ricerca della terza vittoria nella serie.  Odom mette a referto la prima tripla del suo match dando il via al parziale finale dei Lakers di 9-5. Gli altri punti sono frutto di Ariza (ennesima Lay-up) e Bryant (viaggio in lunetta dopo un diverbio con Howard e tiro cadendo all’indietro). Al suono della sirena finale il tabellone luminoso indica: 67-63, +4 Los Angeles.

4 th) Odom e un taglio nell’area di Fisher proiettano, a -9.54, gli ospiti alla massima leadership raggiunta sinora 71-65, +6. Tuttavia i padroni di casa non ci stanno ad arrendersi senza combattere e quindi tornano a farsi sotto con i punti di Turkoglu e la tripla di Pietrus dimenticato nell’angolo che stabilisce il -3: 73-70. Bryant, con Pietrus davanti e un piede sula linea, spara il tiro del +5; a fare la differenza, però, sono ancora i padroni di casa trascinati dal francese Pietrus che, dopo un 2/2 dalla linea della carità di Howard, veleggia in contropiede dove con un 2+1, a -5.38, riporta Orlando in vantaggio: 76-75.
Gasol e Bryant non si lasciano intimorire e con 4 punti filati ripristinano 3 lunghezze di leadership. Nelson, preferito ad Alston per guidare l’attacco nel quarto periodo, regala un assist a Howard che chiude con una poderosa schiacciata. Poco più tardi,a -3.02, ancora Dwight è il protagonista prima con una stoppata e poi con un gioco 2+1 che stabilisce il +3 Magic: 82-79. Risposta immediata di Ariza da oltre l’arco e altrettanto immediata la bomba di Turkoglu per staccare sul +3. Ancora Hedo mette a ferro e fuoco la difesa dei Californiani con un tiro da due che a -1.34 significa +5.
A 60 secondi dalla sirena la partita sembra finire quando Bryant sbaglia la tripla da smarcato, ma i Magic vanno da Lewis che (in striscia con quanto visto sinora) fallisce il tiro decisivo.
Tornati in attacco i Lakers trovano in una schiacciata di Gasol (su assists di Kobe) la possibilità di accorciare le distanze sul -3. Howard subisce fallo da Bryant: dalla lunetta Superman fa 0/2 lasciando la palla e 7 secondi agli avversari. Fisher, ricevuta la sfera, non si cura di avvicinarsi alla linea dei tre punti e spara una bomba da casa sua che insaccandosi congela l’Amway Arena: 87-87.  Sino a questo momento Derek faceva registrare 0/5 da oltre l’arco. Pietrus non concretizza nulla nei restanti 4 secondi e la partita va al supplementare.

1st O.T.) L’overtime si apre subito bene per i Magic con Lewis in grado di concretizzare  un tiro dalla lunga distanza. I Lakers rispondono con 4 punti filati che a -3.33 ridanno il comando agli ospiti: 91-90. Da questo momento e per oltre due minuti le retine restano inviolate fino quando Howard, mandato in lunetta, a -1.27, pareggia: 91-91. Tuttavia gli equilibri durano poco perché Fisher, imbeccato da Kobe, mette a referto un’altra tripla da casa sua per proiettare L.A. avanti di  +3: 94-91.
Con 31 secondi sul cronometro Turkoglu sbaglia la bomba per impattare il match anche se l’errore più grande lo fa Lewis dando uno schiaffo alla palla  che finisce oltre la metà campo dove Gasol non deve fare altro che raccoglierla e da solo in contropiede schiacciare il 96-91, +5. Con 21.6 secondi l’ultima azione di Orlando è molto simile a quella appena descritta: Turkoglu cerca la tripla, sbaglia, Fisher cattura il rimbalzo e la palla finisce facilmente oltre la metà campo dove Gasol (servito da Ariza) schiaccia di nuovo senza problemi. Pietrus si lascia andare alla frustrazione spingendo Pau proprio durante la schiacciata. Il gesto manda su tutte le furie il catalano e gli arbitri chiamano doppio fallo tecnico e fallo anti sportivo sul francese. Gasol dalla lunetta fa uno su due anche se l’esito della partita ormai era già deciso. La vittoria dà ai Lakers la possibilità di chiudere la serie già dalla gara cinque in previsione per domenica notte.  

Orlando conclude con 4 giocatori in doppia cifra, fra di essi: Turkoglu (25 punti, 5 rimbalzi, 3 assists), Howard (16 punti, 21 rimbalzi, 7 palle perse) e Pietrus (15 punti). Anche i Lakers ne hanno quattro, oltre Bryant: Gasol (16 punti, 10 rimbalzi), Ariza (16  punti, 9 rimbalzi) e Fisher (12 punti, 4 rimbalzi)

M.V.P.: Kobe Bryant (32 punti, 8 assists, 7 rimbalzi)

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