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1 st) I dubbi sulle condizioni fisiche di Pierce vengono scacciati via all'istante dal diretto interessato che si presenta in campo al 100% come documentato dalla tripla per portarsi 3-2. Radmanovic commette subito due falli personali e al suo posto entra in campo Ariza, fermo da fine gennaio per infortunio al ginocchio, con lo scopo di difendere proprio su Pierce. Mentre l’ex-Magic si impegna nella propria meta’ campo Bryant, Fisher e Gasol staccano 8-5. Double P con un gioco 2+1 torna a fare registrare la sua presenza ed li punteggio, a -8.18, risulta in perfetta parita’: 8-8. Garnett protesta con gli arbitri, gli fischiano fallo in attacco, e prende un tecnico . Il tiro libero viene battuto e segnato da Bryant, ma il vero protagonista del momento e’ Gasol che con due canestri e l’aiuto di Odom costruisce un break di 7-0 ed il divario sale a quota +7: 15-8, -6.15. La riposta degli uomini di coach Rivers non tarda ad arrivare: il duo Garnett-Allen macina un break di 9-2 e la parita’, a -3.45, viene ripristinata: 17-17. Fisher, mentre Bryant continua a litigare con il ferro (1/4), riprende la leadership. Allen con un 1/2 si fa vedere sul -1 e Garnett, a -1.03, si porta per la seconda volta nel quarto al comando 20-19. Negli ultimi 60 secondi Odom, come Bryant e Radmanovic, viene richiamato in panchina per problemi di falli (due a testa). Farmar, prima della sirena finale, scarica la bomba per chiudere: 22-20, +2 Lakers. 2 nd) Coach Jackson, vista la situazione falli, opta per aprire il secondo quarto con l’utilizzo esclusivo degli uomini della panchina. Sul terreno di gioco il protagonista e’ Powe il quale viene mandato in lunetta per 3 volte consecutive e chiude con un 5/6. Ai punti di Leon si sommano quelli di Brown e Pierce per la costruzione di un break 10-0 ed il punteggio, a -9.40, indica: 30-22, +8 Celtics. Mr. 81, finora freddo nonché limitato dai falli, scalda la mano segnando un paio di jumper e in collaborazione con Odom argina la fuga degli avversari (Posey connette dalla lunga distanza e ancora Powe fa un 2+1) mantenendosi sul -6: 36-30, -7.06. Garnett, mandato in lunetta, e Perkins (gioco 2+1) sfiorano per la seconda occasione la leadership in doppia cifra arrivando sino a +9: 41-32, -4.55. I Lakers reagiscono d’orgoglio con il duo Odom-Gasol ma, purtroppo per i tifosi Giallo-Viola, questo non e’ sufficiente. Giunti sino a quota -4 (41-37) Pierce ed Allen, dimenticati dalla difesa, segnando da oltre l’arco per arrivare finalmente al +10: 37-47. Radmanovic aggancia sul -7 quindi Bryant, a -1.53, esce dal campo perche’ gli autore della terza infrazione personale. Pierce e Rondo negli ultimi 120 secondi mandano in delirio il Boston Garden chiudendo con un break di 7-2 ed estendendo la leadership a quota +12: 54-42. Sara’ sicuramente oggetto di discussioni dei prossimi giorni l’arbitraggio visto sinora: in 24 minuti ai Lakers sono stati dati 2 liberi in tutto mentre i Celtics (autori comunque di una magistrale difesa) ne contano 19. 3 rd) In prima battuta Odom e Bryant, tornati dall’intervallo, cercano di restare in partita anche se l’impresa non e’ facile: la difesa di Boston (Garnett in versione casellante Milano-Laghi respinge Odom al mittente) non cede un passo e l’attacco trova in Pierce, Allen e Brown gli uomini giusti per estendere la leadership a +15: 65-49, -7.13. Coach Zen chiama un time-out al termine del quale i suoi Lakers sembrano, almeno per un paio di minuti, tornati ad essere la squadra, vista fino a una settimana fa circa, in grado di dominare la Western Conference: l’MVP 08 scarica 6 punti quindi Gasol ne mette 4 e con un break di 10-3 l’esito della partita, a -4.21, sembra essere di nuovo in discussione: 68-59, -9 Lakers. La cavalcata per passare da -15 a -9, pero’, e’ un “Canto del Cigno” per la Citta’ degli Angeli che negli ultimi quattro minuti si sgretola davanti alla difesa Bianco-Verde: con il verniciato difeso da manuale i Lakers non possono contare sui tiri ad alta percentuale di realizzazione quindi la totale assenza di ritmo da oltre l’arco (1/5) ed i problemi dalla media distanza (6/18 a -1.20) portano la formazione ospite in un baratro, salvo miracoli, incolmabile. Pierce (innescato dagli assists di Rondo), P.J. Brown (che gioca “give and go” con KG), Ray Allen e Powe (grande protagonista della panchina di Boston) salgono in cattedra con un 15-2 e al suono della sirena vedono il loro +12 di inizio quarto trasformato in un +22: 83-61. 4 th) L’ultimo quarto si apre con un tre minuti di botta e risposta fra i due team (da una parte si fanno “vivi” Turiaf e Vujacic, mentre dall’altra sono i “soliti” Garnett e Powe a replicare) al termine dei quali il divario resta sul +20: 91-71. L’insolita copia di lunghi KG-Powe a -7.54 allunga sul +24 ed il risultato sembra essere ancora una volta di piu’ in cassaforte per i Bianco-Verdi. Tuttavia i Lakers non hanno la minima intenzione di arrendersi e innescati dalle triple di Radmanovic, Fisher e Vujacic (sinora da oltre l’arco avevano sempre fatto registrare grossi problemi) con un 15-4 costringono Rivers al time-out perche’ il +22 si e’ trasformato in +13: 86-99, -3.18. Con una bomba Posey manda in delirio gli oltre ventimila presenti, ma la festa sugli spalti deve attendere: Bryant scarica 5 punti filati, Radmanovic e Vujacic proseguono il loro momento “on-fire” e con un 14-2, a -1.03 dalla fine, gara 2 e’ totalmente riaperta: 104-100, -4 L.A. I Celtics, impreparati ad una tale risposta di carattere degli avversari, si affidano a Rondo per il +6, tuttavia il tiro non entra e dall’altra parte Bryant con 2 liberi sancisce il -2: 104-102, -38.4. Fisher, cercando di trattenere Pierce, commette fallo e manda in lunetta Double P il quale con un 2/2 stacca 106-102, +4. Sul cronometro restano 22 secondi e Vujacic si sente “caldo” da oltre l’arco, salvo trovare Pierce che lo stoppa. Il pallone finisce nelle mani di Posey: l’ex-Heat subisce fallo e mandato sulla linea della carita’ metta i sigilli alla partita: 108-102, +6 Boston. La vittoria permette ai Celtics di portarsi avanti 2-0 nella serie. I Lakers, nell’ultimo quarto autori di ben 41 punti, concludono con 4 uomini in doppia cifra: Odom (10 punti, 8 rimbalzi), Radmanovic (13 punti, 10 rimbalzi), Gasol (17 punti, 10 rimbalzi, 4 assists) e Bryant (30 punti, 8 assists, 4 rimbalzi, 3 recuperi). Anche i Bianco-Verdi ne contano quattro, oltre a Pierce: Garnett (17 punti, 14 rimbalzi, 3 assists), Allen (17 punti) ed il sorprendente Powe (21 punti). Rondo non raggiunge la doppia cifra di punti ma “regala” 16 assists. M.V.P.: Paul Pierce (28 punti, 8 assists, 4 rimbalzi)
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