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- 11/06/2008 Gara Tre -
Game Intro - La seconda partita della serie ha due lati della medaglia per entrambe le squadre. Boston per tre quarti ha dominato in lungo e il largo il terreno di gioco: la difesa da manuale ha spezzato il triangolo offensivo costringendo gli avversari a tutti tiri forzati dalla media/lunga distanza, in attacco Pierce ed Allen sono stati micidiali con le loro triple arrivate puntualmente quando la difesa Giallo-Viola li lasciavi liberi sul perimetro; KG ha di nuovo dominato a rimbalzo mentre Rondo regalava assists (16 in tutto) e Powe dalla panchina sorprendeva il mondo intero con 21 punti in 15 minuti. L’altro lato della medaglia, pero’, arriva nell’ultimo quarto: avanti di oltre 20 punti l’intensita’ dei padroni di casa cala e nessun time-out riesce a rimettere in sesto il team di Coach Rivers che incassa 42 punti e vede Bryant giungere ad un soffio dalla parita’ (-2). Un fallo di Fisher manda in lunetta Pierce: con un 2/2 Double P mette in cassaforte una partita che, teoricamente, 12 minuti prima era in assoluto controllo dei Bianco Verdi. Per quanto riguarda i Lakers, invece, la situazione e’ diametralmente opposta perche’ dopo un discreto primo quarto sono affondati nel secondo e terzo periodo. Le cause sono da ricercare in tutta la squadra: a partire da Odom e Fisher (rispettivamente 10 e 9 punti in tutto) passando per Bryant (di nuovo “sorvegliato speciale” della difesa avversaria) e arrivando ad una panchina ancora alla ricerca della propria entita’. Finiti sotto di oltre 22 punti nell’ultimo quarto, quando il pubblico si preparava al garbage time, le triple di Radmanovic e Vujacic hanno innescato la rimonta capitana da Kobe ed i Lakers, in meno di 12 minuti, hanno segnato piu’ di 40 punti. A spuntarla, grazie all’orologio ormai prossimo allo zero assoluto, sono stati i Celtics ed ora la serie si trova sul 2-0 per Boston anche se l’inerzia e’ tutta per i Lakers. Fuori casa i Bianco-Verdi hanno piu’ volte mostrato grosse difficoltà’ e Los Angeles scendera’ in campo decisa a dare il 110% per evitare di finire sotto 3-0. L’unica squadra, in finale, ad aver rimontato un 2-0 sono stati gli Heat nel 2006, ma da un 3-0 nessuno e’ mai riuscito a vincere. Dunque Boston cerchera’ di infliggere il colpo finale mentre L.A. lottera’ per la sopravvivenza. Enjoy The Game!

Nba Finals 2008

Celtics @ Lakers
Staples Center, Los Angeles CA


L.A. Lakers
Vs.
Boston Celtics
81
87
1 st) Le finali a Las Angeles si aprono con le squadre fredde come mai visto sinora: i Celtics incassano subito un break di 9-2 ma i padroni di casa, nonostante il parziale, non sono migliori. A -6.47 infatti i ragazzi di Coach Rivers non ammettono scuse perche’ stanno tirando con 1/7 dal campo ed hanno gia’ perso 3 palloni; i Lakers, pero’, non vanno molto distante con il loro 2/10 e Bryant dei 6 liberi ottenuti ne realizza appena 3. Allen e Rondo infilano 5 punti consecutivi per agganciare sul -2: 9-7. Replica immediata da parte di Kobe con 4 punti e una palla rubata trasformata in assists per Fisher. Proprio quando i Giallo-Viola stanno per raggiungere la doppia cifra di vantaggio (15-7, +8) gli ospiti, orfani di Garnett e Pierce, trovano in Rondo, Posey, Cassell e Brown gli uomini ideali per scrivere un break di 13-3 e trasformare il -8 in +2: 20-18. Bisogna dire, pero’, che se KG in attacco non segna nemmeno un canestro, il suo contributo arriva tutto in difesa dove respinge al mittente piu’ di un tiro ed e’ comunque il miglior rimbalzista del primo quarto (7 carambole in tutto). Nell’ultimo minuto Vujacic pareggia e Farmar cancella il tiro di Powe diventato, dopo gara 2, il giocatore in grado a segnare piu’ punti nell’arco del minor tempo possibile nella storia dei playoffs NBA con 21 punti in 15 minuti. Il quarto si chiude: 20-20.

2 nd) Il pubblico della Citta’ degli Angeli, finora non molto reattivo (sembra di assistere ad una partita di stagione regolare), si risveglia grazie al trio Bryant-Farmar-Vujacic in grado di piazzare un altro 9-2 anche se (per fortuna) con percentuali migliori (3/4 dal campo). I Celtics, 1/7 dal campo e sotto di sette (29-22), continuano ad affidarsi ad Allen il quale da oltre l’arco non sbaglia agganciando sul -4 (29-25). Tuttavia l’inerzia rimane nelle mani dei padroni di casa trascinati ancora una vola dal sopracitato trio. Kobe-Jordan-Sasha con un 11-4 stabiliscono la massima leadership raggiunta dai Lakers non solo in gara 3 bensì, almeno sinora, in tutta la serie: 40-29, +11, -4.01. Da sottolineare il fatto che i due canestri segnati da Boston sono il primo della partita di Garnett (1/8) ed il primo di Pierce (1/6). Senza le bocche di fuoco principali Coach Rivers torna ad affidarsi a Ray Allen come terminale offensivo numero uno aiutato da Perkins e Posey. Cosi’, mentre i Lakers sbagliano una quantita’ industriale di liberi (all’half-time 12/22 in tutto), l’insolito trio targato Boston riesce a recuperare un po’ di svantaggio e chiudere sotto di 6 lunghezze: 43-37.


3 rd) Mr. 81 rientra dall’intervallo segnando due canestri che portano il suo bottino a 23 punti e proiettano i padroni di casa avanti di 8: 47-39. I Lakers, pero’, pagano a caro prezzo “l’assenza” di tutti gli altri titolari: Gasol, Odom, Fisher e Radmanovic “sommati” insieme, a -4.43, possono contare appena 7 punti. I Celtics , Nonostante in trasferta nel corso dei playoffs non abbiano mai brillato, non si fanno scappare la possibilita’ di infliggere un parziale di 15-3 che, sempre a -4.43, ribalta il -8 in +4: 54-50. Autori del momento magico della formazione ospite sono Garnett, Allen e Eddie House subentrato a Rajon Rondo andato negli spogliatoi per accertamenti ad una caviglia. Trascorso il time-out Lamar Odom, sinora in bianco, apre un momento punto a punto con gli ospiti: per quattro volte Los Angeles segna (Ariza, Bryant, Odom) e per altrettante Boston replica. A -1.07 il divario rimane invariato: 62-58, +4 Bianco-Verdi. Gasol manda in archivio il quarto con un tap-in dunque accorcia le distanze: 62-60, -2 L.A.

4 th) Pierce nei primi minuti dell’ultimo quarto spende il suo quinto fallo ed e’ costretto a rientrare in panchina. L’assenza del nativo di Los Angeles, pero’, non demoralizza i suoi compagni di squadra i quali ancora grazie al duo trainante Posey-Allen mantengono, sino a 7.15 alla sirena, la leadership: 68-66, +2 Boston. I Lakers, sinora 2/7 (gli avversari non fanno molto meglio con 1/6), in caso di sconfitta andrebbero sotto 3-0, nessun team in nessun sport pro americano ha mai ribaltato un 3-0, quindi alzano il volume della radio e proprio nel momento bisogno Bryant trova in Fisher e Gasol due validi aiuti per costruire un break di 11-2 e portarsi sul +7: 77-70. Pierce torna in campo e con Garnett, nonostante entrambi abbiano piu’ volte dimostrato di avere la mano a dir poco “fredda”, quando restano 2.23 da giocare si vanno vedere sul -2: 78-76. Vujacic con una tripla si distanza subito sul +5 quindi Fisher con un viaggio in lunetta ripristina il +7. Gli ultimo 90 secondi sono “tutti” marchiati a fuoco dall’MVP della stagione: Bryant replicando a KG e House mantiene L.A. avanti di 6 (87-81) sino a 38 secondi dalla fine. Il tiro del potenziale -3 viene affidato ad House che sbaglia, Allen rimbalza e passa la sfera a KG il quale, pero’, commette fallo in attacco. Il suono della sirena sancisce la vittoria dei Lakers. Boston termina con due uomini in doppia cifra: Garnett (13 punti – 6/21 dal campo – 12 rimbalzi, 5 assists) e Ray Allen (unico giocatore davvero positivo di Boston con 25 punti e 5 rimbalzi). Serata da dimenticare per Pierce (2/14) mentre un valido supporto arriva da Posey (9 punti, 7 rimbalzi). Anche i Lakers contano 2 giocatori in doppia cifra: Bryant (MVP della partita) e Vujacic (20 punti, 4 rimbalzi). Deludenti invece le prestazioni di Odom (4 punti, 2/9 dal campo) e Fisher (1/6 dal campo).

M.V.P.: Kobe Bryant (36 punti, 12/20 dal campo, 7 rimbalzi, 2 recuperi)


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