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All Star Friday
All Star Saturday
All Star Sunday
L’All-Star e’ la manifestazione che chiude il week-end delle stelle ma e’ ancora l’evento principale di tutto il fine settimana. A prendervi parte e’ una selezione di 24 giocatori divisi in 2 squadre che rappresentano l’Eastern e la Western Conference. I titolari, come i piu’ attenti gia’ sapranno, sono eletti tramite voti elettronici raccolti sul sito ufficiale della Lega nba.com o attraverso delle cartoline situate in alcuni negozi convenzionati (come il foot locker). Qui, per un paio di mesi, e’ stato possibile esprimere la propria preferenze per due ali, due guardie ed un centro. I giocatori, sia dell’est che dell’ovest, con il piu’ alto numero di voti ottenuto entrano a far parte dello starting linu-up mentre i restanti 7 membri del roster vengono scelti attraverso una votazione fatta da tutti i coach delle relative conference. In caso un giocatore nominato non possa prendere parte al All Star Game viene sostituito con un altro scelto personalmente da David Stern (massimo rappresentante della NBA). Per quanto riguarda il ruolo dell’allenatore, invece, viene fissata una scadenza: il coach in grado di ottenere la percentuale piu’ alta di vittorie entro tale data viene chiamato a sedersi sulle panchina degli All-Star. Da riportare anche la regola seconda la quale un coach non puo’ allenare per due anni di fila una formazione All-Star. Essere nominato All-Star, sia per il coach che per i giocatori, negli Stati Uniti e’ un onore: significa entrare nella elite dei migliori in assoluto.


All-Star '07 - L’evento chiave di meta’ stagione 2007 verra’ ricordato negli annali come uno dei piu’ decimati dagli infortuni: sono stati cinque (4 dell’Ovest e 1 dell’Est) i giocatori costretti a rinunciare alla chiamata per problemi fisici. La prima assenza si rileva nel quintetto dell’Ovest dove Yao Ming non giochera’ perche’ sta recuperando dalla rottura della gamba. A fargli compagnia in tribuna ci saranno Steve Nash (spalla), Carlos Boozer (ginocchio) e Allen Iverson (caviglia). Nella formazione dell’Est l’unico costretto ad “abdicare” e’ stato Jason Kidd per problemi alla schiena. L’East Conference, allenata da Eddie Jordan (Wizards), sara’ cosi composta: LeBron James (Cavs - 2.516.049 voti), Dwyane Wade (Heat - 2.029.591), Shaquille O’Neal (Heat - 1.622.466) , Gilbert Arenas (Wizards - 1.454.166) e Chris Bosh (Raptors – 1.091.263). In panchina siederanno: Caron Butler (Wizards), Dwight Howard (Magic), Chauncey Billups (Pistons), Rip Hamilton (Pistons), Joe Johnson (Hawks – chiamato al posto di Kidd), Vince Carter (Nets) e Jermaine O'Neal (Pacers). La Western Conference, allenata da D’Antoni (anche se il miglior record appartiene ai Mavs ma Johnson, gia’ coach lo scorso anno, per regolamento non puo’ allenare), vede come titolari Yao Ming* (Rockets - 2.451.718 voti), Kobe Bryant (Lakers - 2.138.777), Tracy McGrady (Rockets - 1.942.796), Kevin Garnett (Wolves - 1.616.575) e Tim Duncan (Spurs – 1.436.584). La panchina “originale” prevedeva: Steve Nash* (Suns), Shawn Marion (Suns), Amare Stoudemire (Suns), Carlos Boozer* (Jazz), Allen Iverson* (Nuggets), Dirk Nowitzki (Mavs) e Tony Parker (Spurs). I quattro giocatori infortunati (contrassegnati dal *) saranno sostituiti da Josh Howard (Mavs), Carmelo Anthony (Nuggets), Ray Allen (Sonics) e Memet Okur (Jazz).


Vs.
153 132
1 st) A prendere immediatamente le redini del All Star Game e’ il team della Western Conference dove Nowitzki sostituisce l’infortunato Yao Ming votato come titolare. Al tedesco si uniscono Bryant e Duncan per proiettare, nel giro di 4 minuti, la squadra dell’ovest avanti di 8 punti: 12-4. Ad elettrizzare il pubblico pero’, sono Arenas (autore di 5 punti filati), Wade (con alleyoop su ispirazione di James), LBJ (anche lui vola verso il canestro per concludere con una potente schiacciata) e Dwight Howard, i quali, a -6.02, ribaltano le sorti del punteggio conducendo di 1: 15-14. D’Antoni opera le prime sostituzioni e il duo dei Suns (Marion-Stoudemire), supportato a dovere da Melo, torna al comando di 5 punti: 20-15, -5.00. Nonostante si trovi alla sua prima esperienza All-Star, la giovane stella dei Magic Howard da’ il via ad una sfida personale con Amare: i due, azioni dopo azione (per un paio di minuti), diventano i terminali offensivi principali delle rispettive squadre. Parker e ‘Melo interrompono il duello Stoudamire-Howard estendendo la leadership della Western alla doppia cifra: 35-25, -1.30. Tuttavia Billups, Hamilton e VC (in perfetto stile Carter, con una schiacciata da repertorio) mandano in archivio il quarto riducendo lo scarto a soli 8 punti: 39-31.

2 nd) A confermarsi migliori in apertura di quarto sono nuovamente i giocatori della Western Conferece: in questa occasione e’ una pioggia di triple (Allen, T-Mac e Dirk gli autori) a dare un brusco risveglio alla squadra dell’Est che, trascorsi appena 3 minuti, si trova sotto di 17 punti: 52-35. Il duo King James – Shaq O’Neal sembra non demordere agganciando subito sul -13 (52-39), pero’, Dirk, Marion e T-Mac non sono da meno estendendo, a 7.05 dalla sirena, la propria leadership a 20 lunghezze: 59-39. LeBron, uno fra i piu’ costanti durante tutto l’arco di questa frazione di gioco, cerca disperatamente di tenere in partita la sua squadra (con schiacciate di ogni genere e tiri dalla lunga distanza) anche se alla sua prestazione si contrappone un Bryant monumentale (sicuramente l’MVP dei primi due tempi). Mr. 81 vanifica, almeno per ora, ogni tentativo di rimonta della Eastern raggiungendo, con il supporto di ‘Melo Anthony, il massimo vantaggio a -1.30 dall’intervallo: 79-56, +23. Joe Johnson (chiamato al posto dell’infortunato Kidd) prima di andare a riposarsi negli spogliatoi connette una tripla e chiude 79-56, -20 Eastern Conference.

3 rd) Dopo l’intervallo animato da Christina Aguilera, le speranza dell’Est di compiere l’impresa fatta 12 mesi fa (quando trasformarono un -18 all’intervallo in una vittoria) sembrano definitivamente tramontare perche’ Bryant dalla regia guida Marion e Stoudemire a connettere una serie di canestri che in totale frutta un break iniziale di 16-6. A 8.30 dalla sirena il tabellone luminoso indica 95-65, +30 West. Coach Eddie Jordan, la cui squadra paga l’assenza di un playmaker “puro”, cerca di ridurre parte dello svantaggio con Bosh, James e la coppia dei Pisonts Billups-Hamilton. Questo quartetto, a -6.50 riesce a raggiungere quota -24: 97-73. Al duo motore dei Suns si aggiunge la stella dei Sonics che si cimenta nella sua specialita’ preferita: il tiro da tre punti. Come se le sue triple non bastassero a fare sempre piu’ sprofondare la formazione avversaria, Dirk e ‘Melo, entrati dalla panchina, scaldano subito la mano e la leadership della Western Conference tocca quota +33: 115-82. Con ancora due minuti sul cronometro O’Neal (Jermaine) e Carter si fanno vedere sul -29, ma a chiudere il quarto ci pensa Dirk con un tiro dalla media: 119-88, +31 West.

4 th) Contrariamente a quanto visto sinora il quarto periodo si apre con un momento di equilibro generale che dura circa 4 minuti. Per 5 volte infatti ad un canestro della Eastern Conference ne corrisponde uno della Western; i protagonisti di questo botta e risposta sono Johnson, Shaq, Jermaine e James per i giocatori in maglia blu, mentre per quelli in magli rossa sono Okur, KG e Marion. Ad interrompere il momento punto a punto e’ Dwayne il quale, dopo un canestro di Johnson, replica e porta il tabellone sul 129-104, - 25, -8.30. Bryant fa il suo rientro in campo e connette immediatamente un paio di canestri per legittimare ulteriormente la sua candidature a MVP della partita. Intanto la leadership della formazione dell’Ovest torna a toccare quota +30: 136-106. Gli uomini di Coach Jordan ( LBJ, Johnson, Howard e Butler) approfittano dell’ultima meta’ quarto per piazzare un parziale di 13-4 e rimontare, almeno in parte, l’abisso in cui sono sprofondati. Bryant, a -3.51, connette la bomba del 143-119, +24, che oltre a blindare il match (anche se i sigilli alla partita erano gia’ stati messi al termine del secondo quarto) permette a Kobe di staccare definitivamente i propri compagni nella votazione per ricevere l’MVP della partita. Al suono della sirena del quarto periodo il tabellone indica: 153-132, +21 West.

L’East All-Star termina con 6 giocatori in doppia cifra, i migliori sono: Dwight Hoard (20 punti, 12 rimbalzi, 1 assists), LeBron James (28 punti, 6 assists, 6 rimbalzi) e Shaquille O’Neal (10 punti, 6 rimbalzi). Per la formazione West All-Star (che con 52 stabilisce il record di tutti i tempi per assists effettuati in una partita delle Stelle) sono 5 a superare la soglia dei 10 punti, fra di essi: Amare Stoudemire (29 punti, 9 rimbalzi, 3 assists), Carmelo Anthony (20 punti, 9 rimbalzi) e Shawn Marion (18 punti, 8 rimbalzi, 4 assists).


M.V.P.: Kobe Bryant (31 punti, 6 recuperi, 6 assists, 5 rimbalzi)


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