La biografia di



Ray Allen
Biografia aggiornata a fine stagione 2008/09

Walter Ray Allen e’ nato il 20/07/1975 a Merced in California. Nella “patria” delle spiagge, del surf e del Sole, il piccolo Ray, resto’ per poco tempo: suo padre era un militare degli Stati Uniti e per questo motivo si spostava sovente da uno Stato all’altro degli Usa e non solo… Come accaduto a Shaquille O’Neal (anche suo padre era un marines), Ray trascorse la sua infanzia in giro per gli States e tocco’ anche l’Inghilterra (da dove arriva sua mamma, Flo, che fu giocatrice di basket a livello semi-professionale) e la Germania…

L’unica “costante” per Allen era il basket infatti fin da piccolo, all’eta di 10 anni, inizio’ a maneggiare il pallone a spicchi e questo era un ottimo mezzo per fare delle nuove amicizie: quando arrivava in una citta’ nuova, Ray si recava al campetto dove metteva in mostra le sue abilita’ di giocatore e cosi’ riusciva sempre a farsi nuovi amici con i quali trascorrere il tempo libero…

Arrivata l’eta’ di frequentare la High School si iscrisse alla Hillcrest HS, nel South Carolina, dove divento’ subito membro della squadra di basket della scuola e anno dopo anno incremento’ la sua fama. Per tre stagioni fu nominato All-Star MVP da parte di USA Today e disputo’ una stagione da Junior davvero sensazionale: con 25.5 punti e 11.5 rimbalzi di media, guido’ la sua squadra al Titolo di Stato chiudendo con un totale di 27 vittorie e 4 sole sconfitte. Da Senior, l’anno successivo, prosegui’ nella sua ascesa chiudendo con 28.5 punti, 13.5 rimbalzi, 5.3 assists e attirando su di se l’attenzione di parecchie Universita’…

Ray Allen, dopo aver valutato le varie offerte, decise di accettare l’offerta di Coach Jim Calhoun e dell’Universita di Connecticut che gli proposero di diventare la point guard titolare della squadra. Pero’ nel suo anno da rookie, per permettergli di adattarsi alla nuova Lega e anche perche’ il ruolo di guardia era gia’ occupato, fu sempre utilizzato dalla panchina ma questo per Ray non fu un grosso ostacolo: chiuse con 21.6 minuti di utilizzo, 12.6 punti (terzo miglior realizzatore degli Huskies), il 51% dal campo, il 40.2% da oltre l’arco, il 79.2% dalla lunetta, 4.6 rimbalzi ed 1.6 assists. Nel 1994-95, da Sophomore, fu spostato dalla panchina a membro del quintetto base e non deluse le aspettative, i suoi minuti salirono a quota 32.8 ed anche le sue cifre fecero registrare “un’impennata” verso l’alto, complessivamente concluse con: 21.1 punti (48.9% dal campo e 44.5% da tre), 6.8 rimbalzi, 2.3 assists e quasi 2 palle recuperate ad incontro. Nelle quattro partite disputate da Uconn nel torneo NCAA i suoi punti salirono a quota 24. Come prevedibile il suo successo si fece notare anche a livello nazionale dove fu inserito nel primo quintetto ideale della Big East e nel terzo quintetto All-American (quintetto composto dai migliori giocatori di College americani).

Alla fine di questa annata avrebbe gia’ potuto inserire il proprio nome fra quelli per il Draft NBA 1995, ma Ray preferi’ attendere e quindi si preparo’ a disputare la sua terza stagione in maglia Connecticut. Da Junior incremento’ ulteriormente quasi tutte le sue cifre e si distinse per il suo tiro da tre “micidiale”: complessivamente concluse con il 46.6% da oltre l’arco, ottenuto realizzando 115 tiri su 247 tentativi. Le altre statistiche parlavano di 23.4 punti, 6.5 rimbalzi, 3.3 assists e 1.7 recuperi ad incontro. Ray Allen fu nominato all’unanimita’ dei votatati come MVP della Big East ed ora il suo nome non faceva solamente piu’ parte del primo quintetto ideale Big East ma anche di quello All America. A livello di Ateneo fu il primo Connecticut di sempre ad essere inserito per due anni di fila in una formazione ideale All-America e concluse, dietro a Chirs Smith e Tony Hanson, come il terzo realizzatore di tutti i tempi dell’Universita’.

Finita la stagione 1995-96 decise che era giunta l’ora di entrare a far parte della Lega, quindi inseri’ il proprio nome in quelli eleggibili per il Draft 1996. I primi a chiamare erano i 76ers che non avevano nascosto a nessuno chi sarebbe stato il giocatore scelto da loro ovvero Allen Iverson, quindi si proseguiva con Toronto e Vancouver ma entrambe erano ben fornite nel settore guardie e percio’ avrebbero scelto dei lunghi; a seguire chiamavano i Milwaukee (numero 4) e Minnesota (numero 5). Era opinione comune che entrambe queste formazioni sarebbero andate alla ricerca di una guardia, proprio per questo motivo i Wolves, assolutamente decisi a chiamare Stephon Marbury, decisero di organizzare una trade con i Bucks: Milwaukee avrebbe chiamato Marbury e poi l’avrebbe subito girato a Minnesota, i quali a loro volta avrebbero utilizzato la scelta numero 5 per chiamare e girare Allen (piu’ una futura scelta al prossimo Draft) ai Bucks… Cosi’ Ray sbarco’ nel Wisconsin.

Nella sua stagione da rookie fu subito proiettato in quintetto: 81 volte titolare su 82 partite disputate concluse con 13.4 punti, 2.6 assists e 4 rimbalzi. Durante la pausa per l’All Star Game fu invitato a partecipare al Rookie Challange (segno 8 punti) e prese parte anche alla gara delle schiacciate. La sua “esplosione” a livello di club si registro’ l’anno successivo quando, con Glenn Robinson, divenne il leader dei Bucks: i suoi punti salirono a quota 19.5, i suoi rimbalzi a 4.9 e gli assists a 4.3. Nei successivi 2 anni continuo’ a scendere in campo senza mai saltare una partita e proprio nella stagione 2000-01 i Bucks toccarono l’apice del loro successo: dopo 2 anni di eliminazioni al primo turno, Milwaukee arrivo’ ad un passo dalla Finale Nba ma il loro “sogno” fu spezzato, in gara 7 delle Finali di Conference, dai 76ers di Iverson. Ray Allen durante quella stagione viaggio a 22 punti (48% dal campo, 43.3% da oltre l’arco e 88.8% dalla lunetta), 5.2 rimbalzi, 4.6 assits e 1.51 palle rubate ad incontro. Nella post-season, in 18 partite, passo’ a 25.1 punti, 6 assists e 4.1 rimbalzi.

I Bucks iniziarono la stagione successiva con parecchie aspettative ma il Big Three (cosi’ erano chiamati i Milwaukee guidati da Cassell-Robinson-Allen) falli’ clamorosamente: oltre ai molteplici infortuni (che colpirono anche Ray limitato a 69 partite), iniziarono i litigi che portarono, nel giro di due anni, allo smantellamento della squadra. Infatti, non a caso, il 20/02/2003, a poche ore dalla chiusura del mercato, i Bucks decisero di scambiare Ray Allen, Ronald Murray, Kevin Olley e o una chiamata al primo giro di Draft 2003 o due al secondo giro dello stesso Draft per Gary Payton e Desmond Mason. Allen, in questa stagione a cavallo fra due squadre, concluse con 22.5 punti, 5 rimbalzi e 4.4 rimbalzi in 76 partite. Durante l’estate il nuovo leader dei Sonics si fece sottoporre ad un intervento chirurgico alla caviglia che lo costrinse a stare fuori per le prime 25 partite del 2003-04.

Una volta tornato sul campo fece registrare una media di 23 punti ai quali aggiungevano 5.1 rimbalzi, 4.8 assists e 1.27 recuperi ad incontro. Nonostante queste cifre siano di primo livello i Sonics delusero le aspettative e non si qualificarono per i Play-offs… Il riscatto per i Sonics avvenne nella stagione successiva, 2004/05, quando viaggio' con delle cifre molto simili a quelle dell'anno precedente ma con la sostanziale differenza che Seattle vinse la North-West Division. I Sonics nei playoffs arrivarono alle semi-finali di Conference, eliminati 4-2 dai futuri campioni di San Antonio, e Allen incremento' il proprio rendimento a 26.5 punti, 4.3 rimbalzi, 3.9 assists. Nell'estate 2005 divento' free-agent ma, dopo una stagione di questo livello, non ci furono problemi affinche' arrivasse il rinnovo con la Citta' della Pioggia.

I problemi, sempre parlando di rinnovi contrattuali, ci furono per Nate McMillan. Quest'ultimo, chiamato Mr. Sonics, nonostante avesse cercato per tutto l'anno di estendere la propria permanenza a Seattle (la dirigenza non raggiunse mai un accordo con lui), abbandono' la panchina dei Sonics per passare dei Blazers. Senza la sua guida la formazione dello stato di Washington non riusci' a trovare l'equilibro e questo si tradusse con l'esclusione dai playoffs 2006. Ray, nonostante tutto cio', rimase il terminale offensivo numero 1 (disputo' anche l'All Star Game) e concluse con: 25 punti, 4.3 rimbalzi e 3.7 assists a partita.

La franchigia dei Sonics nel 2006/07 parti’ come una delle favorite della North-West Division, anche perche’ le altre squadre, almeno a priori, non sembravano dotate di elementi migliori del duo Allen-Lewis, pero', i continui (ed alternati) infortuni riportati proprio dalla coppia motore di Seattle furono la principale causa dell’ennesima annata negativa per i Giallo-Verdi. Per quanto riguarda Allen i dolori alle caviglie lo hanno limitato a solo 55 presenze e costretto a terminare la stagione regolare con circa un mese di anticipo. I suoi numeri restavano di alto livello ( 26.4 punti, 4.5 rimbalzi e 4.1 assists a partita) ed infatti venne chiamato a partecipare al All Star Game. Tuttavia, come anticipato, la partite delle Stelle e' stato l'unico bel ricordo del campionato perche' Seattle colo' a picco nella North-West Division.

La nuova dirigenza dei Sonics decise di fare “piazza pulita” nell’estate 2007 iniziando dalla notte del Draft proprio con Ray Allen ceduto ai Celtics (poi anche Lewis se ne ando’ come free-agent). come contropartita di una serie di giocatori (fra cui Dalonte West) e della quinta chiamata assoluta (Jeff Green). La citta’ di Boston saluto’ con entusiasmo l’arrivo di Ray, ma anche con un po’ di scetticismo: era un veterano dotato di esperienza, ma il reparto lunghi rimaneva carente e quasi privo di esperienza. Qualche mese piu’ tardi Al Jefferson ed altri sei giocatori furono ceduti ai Wolves per Garnett ed allora il quadro di Danny Ainge (massimo dirigenza dei Bianco-Verdi) fu chiaro ovvero la costruzione di un big Three fatto di esperienza ed atletismo che completava la squadra in ogni reparto: guardia (Ray Allen), ala piccola (Paul Pierce) e ala grande (KG).  Ray si e’ subito integrato bene all’interno dei Celtics dove il suo ruolo principale e’ stato quello di appostarsi sul perimetro per fare pagare a caro prezzo i raddoppi su Double P o KG. Ray, pero’, non si e’ occupato solo di tirare da tre ma ha aiutato la circolazione di palla (oltre 3 assists di media) senza trascurare i rimbalzi. Boston nel 2007/08 ha compilato il miglior record stagionale con 66-18, nei playoffs, pero’, ha avuto parecchie difficoltà a passare primo e secondo turno (entrambi finiti a gara 7).  Questo ha fatto nascere qualche dubbio sul Big Three e in  modo particolare su Allen che contro Cleveland risultava quasi “scomparso”: 9.3 punti con il 16.7% da oltre l’arco. La risposta di Ray arrivò sul palcoscenico piu’ importante della stagione cioe’ le finali 2008 dove con 20.3 punti, il 52.7% da oltre l’arco, 5 rimbalzi e 5 assists e’ stato il giocatore piu’ costante dei Bianco Verdi in grado di eliminare 4-2 i Lakers e riportare Boston sul tetto della NBA dopo oltre 20 anni di assenza. Ray chiude il 07/08 con: 17.4 punti, 3.7 rimbalzi e 3 assists in stagione regolare; 15.6 punti, 3.8 rimbalzi e 2.7 assists di media i playoffs.

Vediamo come ha concluso il 2008/09:

Punti
Rimbalzi
Assists
18.2
3.5
2.8

Nei Playoffs 2009:

Punti
Rimbalzi
Assists
18.3
3.9
2.6

Il 2008/09 ha visto Ray Allen giocare in modo ancora più decisivo rispetto al primo anno sia in stagione regolare che nei playoffs. L’uscita di scena di Posey, passato agli Hornets, e il lungo infortunio di Garnett infatti ha tolto due bocche di fuoco ai Celtics e quindi l’ex-Sonics è stato “costretto” ad aumentare il proprio numero di tiri (da dentro e fuori l’arco dei tre punti). Boston, nonostante l’assenza di KG per metà campionato, è riuscita ad arrivare sino alle semi-finali di conference ed il superamento del primo turno (sette partite con i Bulls) è stato marchiato a fuoco proprio da Ray con 23.4 punti, 2.1 assists, 3.1 rimbalzi e il 46.6% da oltre l’arco di media Purtroppo per i fans dei Magic l’assenza di un lungo con cui contenere Dwight Howard è stata fatale per i campioni Nba 2008. Il contratto di Allen andrà a scadere a giugno 2010 e probabilmente nella off-season cercherà di negoziare un’estensione con Ainge.

Per scoprire la galleria fotografica di Ray cliccate sul link sottostante. Buona visione!  


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