22/06/2010 - L’ultima notizia su Allen Iverson risulta datata al otto di Marzo quando il Philadelphia Inquirer, uno dei più prestigiosi giornali della Città dell’Amore Fraterno, rese noto che dietro all’addio prematuro di Iverson non c’erano i problemi di salute legati alla figlia, ma quelli di alcol e gioco oltre al divorzio richiesto dalla moglie. Ripercorrendo brevemente il 2009/10 di AI3 era iniziato a Memphis dopo la disastrosa esperienza con i Detroit Pistons (abbandonò la squadra perché non accettava il ruolo di sesto uomo). Con i Grizzlies la storia tornò a ripetersi: saltato tutto il training camp quando rientrò, verso fine novembre, disputò appena una settimana di campionato prima di ritirarsi ancora una volta perché incapace di lasciare i gradi da starter. Deciso ad appendere le scarpe al chiodo cambiò idea quando i 76ers, con la guardia titolare Lou Williams infortunata, gli diedero un ingaggio garantito al minimo salariale fino al termine della stagione. In uno stadio pieno di maglie con il numero tre Iverson debuttò, visibilmente emozionato, provando a trascinare Philadelphia alla post-season. Con il passare delle “primavere”, però, solo a tratti Iverson è sembrato il giocatore di inizio millennio quando trascinò Philly in finale e venne eletto MVP (stagione 2000/2001). Convocato per l’All-Star Game 2010, tornando ai giorni nostri, The Answer declinò l’invito per i sopracitati problemi di salute legati alla figlia che poi, con il passare del mesi, furono almeno pubblicamente la ragione del suo addio prematuro al 2009/10. Iverson in pubblico non ha mai commentato le voci legati ai problemi di alcol, gioco e di famiglia. Oggi, però, la storia di Allen torna alla ribalta perché il suo agente Gary Moore in una breve intervista fa sapere che sta seguendo un percorso di allenamento nell’ottica di farsi trovare pronto per il training camp 2010/11. “Allen si sta allenando nell’ottica di prepararsi al meglio e fare il suo ritorno.” commenta Moore in un’intervista telefonica con il network ESPN e prosegue: “E’ assolutamente determinato ad esserci per il prossimo campionato.” Prima di pensare al training camp, però, l’ex-76ers/Nuggets/Pistons/Grizzlies deve trovare una squadra disposta ad investire su di lui. Dodici mesi fa solo ad inizio Settembre raggiunse l’intesa con i Grizzlies per un anno a 3.5 milioni di dollari. Arrivato a 35 anni, compiuti il 7 giugno, vanta una media punti di 26.7 punti ottenuta in 14 stagioni trascorse nella NBA. Se su un piatto della bilancia ci sono questi numeri di “livello” sull’altro, però, ci sono una serie di aspetti negativi: un carattere molto difficile da gestire, il rifiuto di partire dalla panchina e l’eventuale spaccamento dello spogliatoio (in quelli “pro” e “contro” Iverson). Al momento nessuna squadra si è detta interessata a lui e nemmeno i 76ers sembrano troppo convinti di firmarlo nuovamente. Intervistato sull’eventualità, infatti, Ed Stefanski (General Manager) replica: “Non abbiamo nessuna informazione su quali siano i suoi progetti per il futuro.”