19/02/2016 - La soap-opera fra i Suns e Markieff Morris giunge finalmente al termine con la cessione del giocatore di Phoenix ai Washington Wizards. La contropartita ottenuto dal club targato Arizona è composta da Kris Humphries, DeJuan Blair e una futura chiamata al primo giro protetta.

Il nome di Morris, almeno per quanto riguarda il 2015/16, è salito agli onori della cronaca solo per fatti “negativi”: la richiesta di essere ceduto, la conseguente multa inflittagli dalla NBA, le cifre in calo e la disastrosa situazione in campionato dei Phoenix Suns.

Morris, per ripercorrere un'ultima volta l'accaduto, nell'estate 2014 decise di rinnovare con Phoenix auto-riducendosi il contratto in modo da dare l'opportunità ai Suns di estendere anche l'ingaggio del fratello Marcus. Quest'ultimo, dopo un anno (estate 2015), venne inserito in una trade quindi ceduto ai Pistons. L'obiettivo dei “Soli” era quello di creare abbastanza spazio salariale per dare la “caccia” a LaMarcus Aldrdige (il quale, però, preferì San Antonio).

Andato su tutte le furie per la cessione del fratello Marcus, Markieff, si presentò al training camp chiedendo a gran voce di essere ceduto e accusando Phoenix di essere stata sleale nei suoi confronti. I Suns, almeno pubblicamente, non risposero alle sue illazioni mentre l'NBA lo multò in quanto il regolamento vieta espressamente richieste di cessione fatte in pubblico.

L'avvio del campionato vide un Markieff in “picchiata” per quanto riguarda impegno e rendimento e non a caso a Phoenix furono sufficienti un paio di settimane per ritrovarsi nei bassi fondi della Lega. Attualmente risultano il secondo peggior team della Western Conference con record di 14-40 (peggio fanno solo i Lakers).

Solo nelle ultime sei partite, probabilmente perchè sentiva sempre più vicina la possibilità di essere ceduto, Morris è tornato ai “vecchi” livelli con 14 punti di media ad allacciata di scarpa.