Nba Finals 2013
17/06/2013
Gara 5

Miami Heat @ San Antonio Spurs
AT&T Center, San Antonio TX


Miami Heat
Vs.
San Antonio Spurs
104
 
114
Gara cinque - Ai nastri di partenza di gara 5, da sempre considerata l’ago della bilancia di una serie sul 2 a 2,  le squadre si presentano con partite tanto diverse quanto simili fra loro: gara 1 vinta di un soffio dagli  Spurs grazie al tiro finale di Parker; gara 2 dominata da Miami capace di chiudere a +19; gara 3 la risposta di San Antonio che arriva sul proprio campo guidando lo scuola bus è vincendo di 36 lunghezze; quindi gara 4 con una prestazione completa (forse la prima) di tutto il Big Three capace di tornare a replicare al +36 con un +16 e pareggiare la serie.

Tim Duncan

E’ una parte importante tanto di cosa stiamo facendo adesso quanto dei risultati ottenuti sinora. Abbiamo sempre fiducia in lui… Sappiamo cosa ha dentro. Confidiamo possa aiutarci ad ottenere un’altra vittoria.
Tim Duncan riferito a Manu Ginobili
(San Antonio Spurs)

Tornando per un attimo a gara 4 Erick Spolestra aveva mischiato bene le proprie carte andando ad abbassare il quintetto base con l’uscita di scena di Udonis Haslem (pressoché  nullo) in favore del cecchino bianco Mike Miller.  La mossa ha pagato i risultati e Miami, come detto, è andata sul 2 a 2.

L’ex-agente CIA Greg Popovich non si è di certo fatto scappare questo cambiamento e dopo un paio di giorni di riposo/meditazione ha optato per “copiarlo” andando a togliere il centro Tiago Splitter (come Haslem, nullo pure lui) in favore dell’argentino ormai trentaseienne Manu Ginobili.

Il #20 degli Speroni una volta in campo, a prescindere dall’ipotesi ritiro mulinata qualche ora prima di gara 5,  è subito salito in cattedra di prepotenza. Sinora incapace di lasciare la propria impronta su nessuna delle prime quattro partite, Manu ha aperto con un piazzato, due assists, un gioco in backdoor con Green, una schiacciata frutto di un assists targato Duncan e due liberi, scrivendo un parziale iniziale 9-4.  Lo show di Ginobili si è poi spostato oltre l’arco dove ha scoccato il 15-10 mandando letteralmente in delirio il pubblico dell’AT&T Center al quale, un po’ come a tutti i tifosi degli Spurs sparsi per il mondo, mancava da troppo tempo una prestazione simile dell’Argentino.
LeBron James

Ero deluso ed arrabbiato con me stesso...
Stiamo giocando le finali NBA, eravamo sul 2 a 2 ed io sentivo dentro di me che non stavo aiutando la mia squadra come avrei potuto.
Questa mi causava parecchia frustrazione.

Manu Ginobili
(San Antonio Spurs)


Mentre Ginobili infiammava l’area e Green da oltre l’arco prima eguagliava e poi mandava in archivio il record di Ray Allen (stabilito ai Celtics) per numero di triple messe a segno in una finale, gli Heat tornavano ad essere quelli di gara 3 ovvero con 21 dei primi 29 tiri sbagliati. Un viaggio in lunetta di Duncan ha sancito il 47-30, +17, quindi è (finalmente) arrivata la risposta dei giocatori in maglia in nera.

Un break di 12-0 ha ricucito lo strappo da -17 a -5, 47-42, e nemmeno dopo 2 minuti del terzo periodo gli Heat bussavano sul -2: 61-59. La risposta dei padroni di casa, però, è immediata: un jumper di Tony Parker (in campo nonostante l’adduttore sia ad un passo dallo strapparsi),  una tripla di Green (che infrange il sopracitato record per bombe messe a segno in una finale) e ancora Manu Ginobili (ormai supportato a gran voce dal pubblico che ad ogni possesso grida “Manu! Manu!” o”Gino! Gino!”)  mantengono il vantaggio intatto ed i Texani all’ultimo giro di boa conducono 87-75.  Nell’ultima frazione di gioco i padroni di casa mettono il pilota automatico con destinazione “vittoria” e serie che si sposta a Miami con vantaggio Spurs 3-2.

Da sempre noto per la difesa, Ginobili, per tutta la post-season era risultato “assente” in fase offensiva almeno fino a questa gara 5 dove ha tirato fuori dal cilindro la prestazione che tutti si aspettavano. Autore di 8/14 dal campo era dal 4 Giugno 2012 che non faceva registrare una percentuale dal campo cosi alta. In totale l’Argentino conclude con 24 punti e 10 assists risultando la chiave delle vittoria di gara 5.

LeBron James

Questa è la realtà dei fatti dunque la partita più importante per noi adesso è gara 6. Non dobbiamo preoccuparci di come sarà gara 7. Dobbiamo preoccuparci di gara 6.
LeBron James
(Miami Heat)

Restando in tema Spurs  pure  Danny Green si ferma a 24 punti (6/10 da oltre l’arco) mentre  Tony Parker  è lo scorer più proficuo con 26 punti, 10/14 dal campo e 5 assists.  Il Caraibico domina le plance con 12 assists, 3 stoppate e 17 punti (7/10 dal campo).  Leonard chiude il quintetto base dei Nero-Argento con la specialità della casa: 16 punti, 8 rimbalzi, 3 recuperi ed una serrata difesa su James.

Citando LeBron, quest’ultimo  ritorna ad avere problemi nelle selezione dei tiri (8/22), ma la difesa degli Spurs è un problema per tutta la squadra. Wade fa 10/22 e Chalmers chiude con un disastroso 2/10. Mike Miller, di nuovo nello starting lineup, non lascia il segno (0-1). Il giocatore più preciso è Ray Allen: 21 punti, 7/10 dal campo.

Per gli amanti delle statistiche concludiamo ricordando che dal 1985,  quando il formato delle finali è stato portato sul 2-3-2 (ovvero le prime  2 partite in casa per chi ha fattore campo, 3 dalla squadra avversaria e 2 di nuovo alla squadra con il miglior record), nessuna franchigia finita sotto 3-2 nella serie è mai riuscita a vincere sia gara 6 che gara 7 per aggiudicarsi il titolo.

M.V.P.: Manu Ginobili
(24 punti, 10 assists, 2 rimbalzi, 1 recupero)



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