Nba Finals 2013
21/06/2013
Gara 7

San Antonio Spurs @ Miami Heat
American Airlines Arena, Miami FL


San Antonio Spurs
Vs.
Miami Heat
88
95
Gara sette - Inizio a dir poco con il freno a mano tirato per entrambi i club che, nonostante il numero di veterani presenti da una e dell’altra parte, inevitabilmente sentono il peso e la responsabilità di gara 7
Mentre Miami litiga con il ferro, San Antonio riesce ad ambientarsi per prima grazie al trio confermato titolare Duncan-Giinobili-Parker che supportato da Leonard a -7.41 stabilisce una leadership 11-4.
Ancora una volta James inizia con la mano fredda quindi tocca a Wade prendere in mano le redini del proprio club e bussare sul -5: 15-10.
LeBron James

Io lavoro molto su tutti gli aspetti del mio gioco durante l’estate. Lavoro parecchio per essere poi in grado di scendere in campo ed ottenere sul terreno di gioco dei risultati. I risultati sono ciò che conto. Non saprei cos’altro dire.
LeBron James
(Miami Heat)


Protagonisti assoluto degli ultimi 2 minuti è Shane Battier. L’ex-Grizzlies, sinora nullo in tutte le partite, viene trovato ad hoc da oltre l’arco ed infila due triple che sono la colonna vertebrale del break 8-0 grazie al quale i padroni di casa chiudono avanti di 2: 18-16.

La seconda frazione di gioco si apre in scia con la prima: tripla di Battier e siamo sul 21-16. Mentre Duncan si riposa in panchina è Parker a dare lezioni di pallacanestro con un layup e pescando Tiago Splitter per una facile schiacciata.  Il time-out voluto da Spolestra non cambia la situazione in campo dove ad altri 4 punti di Parker segue un gioco 2+1 di Duncan che pareggia 27-27.
A questo punto ad alzare il volume della radio, per la prima volta, è LeBron James: un gioco 2+1 seguito da una tripla stabiliscono il massimo vantaggio visto sinora con +6, 33-27, -5.37. Un distrattissimo Gary Neal passa dal combinare un quasi-disastro non accorgendosi dello scadere dei 24 secondi a dimezzare il divario con un’Ave-Maria lanciata su “consiglio” di  Duncan,  il quale  gli “incita” a gran voce di tirare.
Dwyane Wade

Abbiamo dovuto dare il massimo come squadre. Dobbiamo dare credito ai San Antonio Spurs, sono un team ed una franchigia davvero incredibili. Questa è stata la serie più dura da noi mai giocata. Ma siamo un team dinamico ed abbiamo risposto nel migliore dei modi.
Dwyane Wade
(Miami Heat)


Manu Ginobili diventa il termina offensivo dei Texani degli ultimi instanti del secondo quarto, ma la coppia James-Wade (mentre Bosh è in panchina per via dei troppi falli commessi) non cede il passo e dopo aver visto Parker toccare il +2, replica pareggiando e chiudendo 46-44, +2.

Con la difesa tutta concentrata sul Big-Three Texano è Kawhi Leonard ad approfittarne uscendo dall’intervallo con 6 punti intervallati da 2 di Ginobili.  Sul fronte avversario la musica non cambia: Wade e James proseguono nel trascinare Miami mentre Bosh, almeno ad inizio quarto, difende discretamente su Duncan e Chalmers contribuisce alla causa mantenendo intatto il vantaggio 54-52.
Danny Green, sinora 0/7 da oltre l’arco, firma la prima tripla della serata, ma nel settore tiri dalla lunga distanza il maestro indiscusso continua ad essere James. Con una facilità che ricorda più un allenamento di una gara 7, LBJ,  gioca a due con Ray Allen per trovare lo spot giusto e piazzare altre due triple che portano il tabellone sul 62-57, +5 Heat, -3.32.
I Nero-Argento replicano con un 10-2 frutto ancora una volta di Leonard
Popovich

E’ stata una grande serie e penso questo sia un pensiero comune di tutti. Non so se la parola “soddisfatto” sia quella giusta, ma in tutta onestà, anche da sconfitto, quando penso a dove siamo arrivati, sto iniziato ad essere soddisfatto di cosa il nostro gruppo sia già stato capace di ottenere. Bisogna farlo, bisogna vedere le cose in prospettiva. Di sicuro non è divertente perdere, ma abbiamo perso davanti ad una squadra migliore. Quindi possiamo convivere con il pensiero della sconfitta perché noi abbiamo dato davvero tutti noi stessi per cercare di vincere.
Greg Popovich
(San Antonio Spurs)

e  Ginobili ai quali si uniscono Duncan ed un Boris Diaw che colpisce da oltre l’arco come ai tempi dei Suns di Mike D’Antoni. Sul 67-64, però, a cambiare l’inerzia del match sono i padroni di casa: James piazza un tiro frontale, seguito dalla quarta tripla (4/4) di Battier ed infine dal tiro allo scadere (da circa metà campo) di Mario Chalmers che trova tabellone e retina. Miami  chiude il terzo quarto avanti di 1: 72-71.

L’ultimo quarto si apre con il 5/5 di Battier da oltre l’arco. Su entrambi i fronti, però, il tempo sembra riavvolgersi ai primi 12 minuti. Il pallone torna a pesare come un macigno e nessuna delle due squadre riesce a giocare in modo fluido. Al primo time-out, voluto da Spoelstra a -8.33, Miami in tutto ha segnato appena 5 punti mentre San Antonio, dove Parker, Green e Neal hanno grossi problemi a sfuggire alla difesa avversaria, si è fermata a 4. Miami conduce di 2: 77-75.
Il duo James-Wade prosegue nel mettere in crisi la difesa degli Spurs segnando quei tiri dalla media distanza che non erano riusciti nelle precedenti sei partite. Purtroppo per i tifosi degli Speroni anche la fase offensiva del gioco targato Popovich non brilla: tanti palloni gettati al vento (due da Ginobili e uno di Green) mandano a rilento l’attacco Texano che a -5.37, quindi in oltre 6 minuti, realizza appena 6 punti. James infila il punto numero 31 è il sopracitato Popovich chiama time-out sul 83-77, -6.
La regola valsa sinora che quando Miami pare prendere il controllo del match gli Spurs replicano, continua a valere e cosi appena il pubblico va in delirio per i piazzati di James e l’ennesima tripla di Battier, San Antonio replica con un tiro dall’arco altissimo di Ginobili ed un gioco 2+1 del Carabico che riducono il divario ad un possesso: 85-88.  Si prosegue con un layout di Wade seguito da  una tripla disperata di Leonard ed  il divario si sposta sul -2 Spurs.
Però ancora una volta, per l’ultima volta, vale pure la regola opposta: gli Spurs si avvicinano senza prendere il controllo ed infatti le possibilità di pareggiare non mancano, ma nessuna di queste va a segno. Leonard sbaglia la tripla del sorpasso, Duncan il gancio ed il possibile tap-in del pareggio. Sul 90-88 Miami, a -0.27, gioca in isolamento su LBJ che non batte ciglio: 92-88. L’ultimo possesso utile dei Texani viene rubato a Ginobili ancora da James costringendo Tim al fallo immediato. Dalla lunetta il Prescelto mette i sigilli al match e Miami può festeggiare il secondo titolo consecutivo.

Per la prima volta nella loro storia gli Spurs vengono sconfitti sul palcoscenico delle Finals menre Miami è il primo club a vincere gara 6 e 7 dopo essere finita 3-2 in una serie di Finali.

M.V.P.: LeBron James
(37 punti, 12 rimbalzi, 4 assists, 2 recuperi)



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