Nba Finals 2013
14/06/2013
Gara 4

Miami Heat @ San Antonio Spurs
AT&T Center, San Antonio TX


Miami Heat
Vs.
San Antonio Spurs
109
 
93
Gara quattro - Lo stiramento all’adduttore di Tony Parker avvenuto in gara 3 ha preoccupato tutti i tifosi degli Spurs i quali, nonostante la dichiarazione del Francese (dove diceva di essere “pronto ad andare”), sono rimasti sino all’ultimo
LeBron James

Dipendeva tutto da noi. Dovevamo trovare il modo di vincere la partita da soli giocando nel migliore dei modi. Quando noi tre giochiamo a questi livelli, siamo davvero difficili da battere.
LeBron James riferito alla sua prestazione, a quella di Wade e di Bosh.
(Miami Heat)

minuto con il fiato sospeso temendo di vedere il suo gioco limitato dal dolore. Il Franco-Belga, però, è stato sincero: una volta sul terreno di gioco apre con un jumper, si lancia nell’area per un layup quindi gioca pick and roll con Leonard e gli consegna la sfera del 15-5 iniziale.

James risponde con l’aggressività e l’esperienza che tutti si attendono di vedere da un 4 volte MVP nonché campione NBA in carica e MVP delle Finals.   Mentre l’AT&T è in delirio l’ex-Cleveland apre con una serie di coast-to-coast e finalmente trova continuità nel tiro dalla media distanza costruendo la “colonna vertebrale” del break 14-2 con il quale Miami  non solo risponde, ma agguanta anche la leadership 25-21.
Popovich

Quando Bosh, Wade e James segnano come hanno fatto stanotte e tirano come hanno tirato stanotte, una squadra finisce per avere parecchie difficoltà soprattutto se, come noi,  non li si limita. Quando giocano in questo modo, è meglio se giochi una partita perfetta
Greg Popovich
(San Antonio Spurs)



A questo punto Erick Spolestra decide per un quintetto basso, in verità schierato fin dal primo minuto, togliendo Udonis Haslem ed inserendo di nuovo il suo migliore tiratore da oltre l’arco: Mike Miller. Sinora autore di 9/10 da tre punti Miller, però, non entra in clima partita (0/1 da tre) lasciando piuttosto ad un Wade particolarmente “on-fire” il compito di trascinare gli Heat.

Sino a questo momento quasi “assente” nel secondo tempo di tutte e tre le partite di finale (media punti di Wade negli ultimi 24 minuti pari a 2.7 punti ad incontro) ,  Dwyane torna ad alzare il volume della radio infilandone 8 nel solo terzo quarto ed altrettanti nell’ultimo che risultano decisivi per gli Heat. capace di portarsi a quota +11 (94-83) a sette minuti dallo zero assoluto.


Si è basato tutto su me, Chris e LeBron siamo venuti fuori ed abbiamo guidato il team alla vittoria. La cosa di cui abbiamo parlato di più è stata quella che tutti noi dobbiamo, in qualche modo ed in qualsiasi maniera, avere un impatto sulla partita.
Dwyane Wade
(Miami Heat)

A questo punto Miami, grazie anche al contributo di un Bosh più presente in difesa e migliorato in attacco (da 12.3 punti di media delle prime tre partite a 20 di gara 4), mantiene salda la propria leadership andando a chiudere con uno scarto di 16 lunghezze: 109-93.

James si laurea ancora una volta MVP della partita con 33 punti (15/25 dal campo), 11 rimbalzi, 4 assists, 2 recuperi e 2 stoppate. Subito a ruota abbiamo un Dwyane Wade da 32 punti (14/25 dal campo), 6 rimbalzi, 6 recuperi e 4 assists. Il terzo membro del Big Three, Bosh, chiude in doppia doppia: 20 punti, 8/14 dal campo e 13 rimbalzi.  Dalla panchina l’unico a superare la doppia cifra, e ad avere numeri importanti, è Ray Allen: 14 punti.

Del Big Three Texano a brillare sono solo due stelle: Duncan (20 punti, 5 rimbalzi) e Tony Parker (15 punti, 9 assists, 4 rimbalzi).  Invece Ginobili non riesce ad incidere (26 minuti, 4 falli, 5 punti, 1/5 dal campo).  Per quanto riguarda gli eroi di gara 3 Denny Green e Gary Neal, il primo chiude con 10 punti (3/5), 4 assists, 4 riimbalzi mentre il secondo realizza 13 punti (3/4 da oltre l’arco).


M.V.P.: LeBron James
(33 punti, 15/25 dal campo, 11 rimbalzi, 4 assists, 2 recuperi)



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