Home page & Nba News
Albi d'oro, All-Nba Team e Biografie
Salari e curiosità sulla Nba
Altre notizie del
07/07/2011

Archivio News Squadre


Brooklyn Nets

Deron Williams pensa alla Turchia

Nets
07/07/2011 - Mentre NBPA e NBA proseguono le discussioni sul contratto di lavoro alcuni giocatori si stanno accordando con club europei per eventualmente trasferirsi in attesa che si arrivi ad un contratto di lavoro quindi possa prendere vita la stagione 2011/12. A far parte di questa lista troviamo Deron Williams che appena una settimana fa ha assunto Jeff Schwartz come nuovo agente e oggi va alla ribalta dei quotidiani annunciando una trattativa in corso tra la stella dei Nets ed il club turco del Besiktas (già noto ai tifosi della NBA come “casa” di Allen Iverson degli ultimi 12 mesi). Secondo alcune fonti anonime D-Will ed il Besiktas si incontreranno solo tra due mesi (fine agosto / inizio settembre) per discutere seriamente i termini di un ingaggio del quale, a priori, non si possono ipotizzare i termini economici, ma di sicuro ci sarà una clausola che darà la possibilità a Williams di uscire senza penale nel caso in cui si arrivi ad un accordo in tempo utile per giocare la stagione regolare NBA (o parte di essa) 2011/12. Sempre il club turco si sarebbe messo in contatto pure con Zaza Pachulia (centro degli Atlante Hawks) che vedrebbe di buon occhio la possibilità di trasferirsi nel Vecchio Continente in attesa della “pace” negli States. I giocatori già sotto contratto (come sono Williams e Pachulia rispettivamente con Nets e Hawks) prevede una lettera di autorizzazione da parte della FIBA e della lega in cui militano (NBA) per permettergli di scendere sul terreno di gioco di un’altra lega. L’NBPA, il sindacato dei giocatori, ha già previsto ipotetici “problemi” nel ottenere questo permesso da parte degli owner e proprio per questo motivo negli ultimi due mesi ha ripetutamente avvertito tutte le franchigie che nel caso un giocatore voglia andare all’estero e non ottenga la lettera di “via libera”, loro sono pronti a rispondere con pesanti azioni legali. Dunque l’unico “problema” dei giocatori sono i possibili infortuni perché se si dovessero fare male in modo serio oltre oceano (ad esempio rottura di ossa o legamenti) le franchigie NBA avranno la possibilità di annullare l’ingaggio senza l’obbligo di pagare nessuna buona uscita. Nemmeno l’uso di mezzi legali, in questo caso, cambierebbe la situazione perché una delle clausole esplicite siglate dai giocatori nei rispettivi contratti è proprio legata agli infortuni che avvengono lontano dal terreno di gioco.