23/11/2010 - La scorsa settimana è avvenuto l’incontro in agenda fra NBA e NBPA al centro del quale continua ad esserci il nuovo contratto di lavoro destinato a sostituire quello attuale in scadenza il 30 Giugno 2011. I punti aperti per giungere ad un accordo sono “solo” due, ma sono molto “spinosi” e legati l’uno all’altro: gli owner delle 30 franchigie infatti (punto primo) domandano una drastica riduzione degli stipendi complessivi (si parla di 700/800 milioni di dollari in meno) e per farlo (punto secondo) vogliono inserire un salary cap rigido ovvero che non ammetta eccezioni di nessun tipo perciò tutti gli stipendi dei giocatori (anche quelli già sotto contratto) saranno ricalcolati in base alle nuove regole. La NBPA, com’è facile intuire, non accetta queste condizioni perché i dati degli introiti derivati dai diritti tv, dai biglietti e dal franchising venduto fanno registrare un aumento quindi sono disposti a negoziare una riduzione nei salari, ma non cosi drastica. Il pericolo lock-out, ovvero serrata da parte degli owner, è ogni giorno più probabile come afferma Billy Hunter ovvero il presidente del sindacato dei giocatori. “Il messaggio ricevuto incontro dopo incontro con gli owner è quello che vogliano tenere una linea dura, non sono disposti a negoziare e sono pronti a fare la serrata. Da parte nostra possiamo dire che se davvero vogliono fare i duri e darsi la zappa sui piedi allora siamo pronti allo sciopero.” afferma Hunter prima di (purtroppo) spazzare via ogni dubbio: “Se la situazione non cambia adesso come adesso c’è il 99.9% che il 01 Luglio inizi la serrata e che duri per parte o tutto il prossimo campionato.” Billy conclude il suo intervento annunciando anche la presenza di un fondo messo da parte negli anni pari a 175 milioni di dollari che potranno essere usati come sostentamento verso i giocatori più bisognosi nel caso di sciopero. Da parte della Lega non arriva nessun commenta.