13/09/2010 - Capo cannoniere della NBA nel 2009/10 Kevin Durant è stato in grado di trascinare per la prima volta in carriera i suoi Thunder alla post-season. Eliminati 4-2 dai Lakers, comunque un bilancio positivo perché tutti si aspettavano una netta vittoria 4-0 per mano dei Gialo-Viola, Durant ha lasciato il suo “biglietto da visita” pure nel Mondiale terminato 24 ore fa in Turchia. Ancora sconosciuto a tanti tifosi, i Thunder (con tutto il rispetto) non sono di certo la squadra più famosa della Lega, KD35 ha messo a ferro e fuoco tutti gli avversari internazionali che si sono messi sul suo cammino concludendo con 22.8 punti di media che gli sono valsi il trofeo di MVP del mondiale. Nella finale (vinta 81-64 dagli Stati Uniti D’America sui padroni di casa della Turchia) non ha battuto ciglio terminando con 10/17 dal campo, 7/13 da oltre l’arco per un totale di 28 punti. Intervistato subito dopo la consegna del trofeo di Campioni del Mondo (che vale la qualificazione di Team USA per l’Olimpiade di Londra 2012) Kevin Durant stupisce tutti affermando: “Non sono nemmeno vicino al giocatore che vorrei essere. Ho ancora parecchio lavoro da fare. Mi spiego: ogni aspetto del mio gioco può migliorare. Posso migliorare nel gioco in post, nel trattamento di palla, nei rimbalzi e nella difesa in modo da diventare un giocatore completo in ogni aspetto. Ogni giorno lavoro duramente per migliorare uno di questi aspetti, ma per arrivare ai traguardi che mi sono fissato ci vorrà ancora molto tempo passato in palestra e negli allenamenti. Al momento, però, sono soddisfatto di come ho giocato in questo torneo e sono felicissimo di far parte dei campioni del mondo di basket.”