24/08/2010 - Nove anni fa, per la precisione nel Giugno del 2001, Kwame Brown entrò nella storia della NBA come il primo giocatore di tutti i tempi ad essere selezionato con la pick numero uno del Draft (allora non c’era ancora la regola che richiedeva almeno 19 anni per passare nei professionisti). Considerato tale status le aspettative su di Kwame erano elevatissime e aumentavano esponenzialmente quando si citava la squadra che lo aveva selezionato: i Washington Wizards sotto la decisione di quello che viene considerano all’unisono come uno dei giocatori più forti di tutti i tempi ovvero Michael Jordan (all’epoca presidente degli ex-Bullets). L’enorme pressione generata dal fatto di essere selezionato da Michael Jordan unito ad un talento che, oggi sotto gli occhi di tutti, nella migliore delle ipotesi si può considerare discreto (di sicuro niente di eccezionale) furono “letali” a Brown il quale, spaventato dalle aspettative e dall’ombra di Jordan, finì per essere rilegato ai margini della rotazione. Nel 2005 passò ai Lakers con tanti punti interrogativi e solo una certezza: non avrebbe mai più avvicinato la sua immagine a quelle di Michael Jordan. Tale idea è stata rispettata sino a ventiquattrore fa quando Brown (in uscita da una stagione a Detroit dove in 48 partite ha realizzato 3.3 punti, 3.7 rimbalzi in 13.8 minuti di utilizzo) si è accordato per un contratto della durata di un anno al minimo salariale (1.2 milioni di dollari) con i Charlotte Bobcats squadra il cui owner di maggioranza, da ormai circa 6 mesi, è proprio Michael Jordan. L’agente di Brown, Mark Bartlestein, spiega così la decisone presa da Kwame di tornare sui propri passi: “Aveva un fortissimo desiderio nel tornare a giocare per Michael e per un coach come Larry Brown. Negli ultimi anni la sua carriera non è andata molto bene e desiderava tantissimo ritornare a giocare per Jordan con l’idea di dimostrare qualcosa e di aprire un nuovo capitolo della sua vita.” Kwame si trova al nono anno nella NBA ed i Bobcats saranno la sua quinta squadra dopo Wizards, Lakers, Grizzlies e Pistons. “Michael ha appoggiato la sua assunzione. Sperava che si arrivasse ad un accordo per dargli una seconda opportunità.” afferma Bartlestein prima di concludere con una nota riguardante il periodo trascorso a Washington: “Sono state dette e scritte tantissime critiche dirette ed indirette sulla scelta fatta da Jordan di selezionarlo al numero uno. Da una situazione come questa puoi prendere solo due strade: fregartene delle critiche oppure usarle come motivazione per migliorarti. Allora cosa c’è di meglio che ritornare dove tutte le critiche sono iniziate per rilanciare la tua carriera? Questa è l’idea di Kwame Brown.”