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18/03/2010

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Milwaukee Bucks

Milwaukee sente l'assenza di Delfino

Bucks
18/03/2010 - L’avventura di Carlos Delfino nella NBA sino alle porte dell’attuale campionato era costellata di tanti episodi da dimenticare e pochi da ricordare. Nel 2004 entrò a far parte dei Pistons i quali speravano di vederlo esplodere come il suo connazionale Manu Ginobili ovvero volevano diventasse una guardia/ala-piccola in grado di cambiare la partita partendo dalla panchina. Con un minutaggio ridotto, mai oltre i 16 minuti a partita, e in una squadra che stava seguendo il lento percorso verso il declino Carlos nel 2007 ha salutato la MoTown senza troppi rimpianti per spostarsi oltreconfine. In Canada ha disputato tutte e 82 le partite di stagione regolare 2007/08 salendo a quota 23.5 minuti di utilizzo, ma ancora una volta i problemi del team hanno avuto la meglio ed a fine anno decise di tornare nel Vecchio Continente. Ormai sparito dai radar della Nba ci hanno pensato i Milwaukee Bucks a riportarlo agli onori della cronaca la scorsa estate quando hanno acquistato i suoi diritti dai Raptors e gli hanno dato un contratto triennale. Delfino non ha deluso le aspettative ed in 62 match, 53 volte titolare, sta mettendo a referto le migliori cifre di sempre: 40.9% dal campo, 10.6 punti, 5.3 rimbalzi e 2.7 assists in 29.9 minuti di utilizzo a partita. Ieri sera, però, Carlos non è potuto scendere in campo e non a caso i Bucks sono stati sconfitti dai Clippers allo Staples Center. A tenerlo fermo è un infortunio alla caviglia sinistra che lo costringe ad una stretta fasciatura e all’utilizzo delle stampelle. “Spero di dover saltare solo questa partita anche se la caviglia al momento non dà segni di ripresa e mi fa male.” sono state le parole di Carlos al Milwaukee Journal-Sentinel. “Avvertiremo la sua assenza.” Afferma senza giri di parole coach Scott Skiles e prosegue:”Sarebbe impossibile non sentirla perché si tratta di un giocatore indispensabile per noi. E’ un ottimo difensore in uno contro uno, ma anche di squadra. Se poi inizia a segnare da tre punti e scalda la mano diventa un elemento essenziale dell’attacco. Speriamo solo che l’infortunio lo tenga fermo il meno possibile perché abbiamo bisogno di lui.