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24/06/2009

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Boston Celtics

Rondo-Ainge: guerra fredda in arrivo?

Celtics
24/06/2009 - Solo un paio di giorni fa Danny Ainge, il massimo rappresentante nella dirigenza dei Celtics (l’architetto del trio Garnett-Allen-Pierce) , non aveva negato le voci sul possibile trasferimento di Rondo a Detroit limitandosi piuttosto a dire: “ Non voglio commentare ogni rumore che verrà fuori sul suo conto dicendo questo è vero, questo è falso. Ci piace molto il suo stile di gioco e le possibilità di cederlo sono molto basse. Comunque, anche se nel nucleo della nostra squadra dovesse avvenire qualche scambio, non ho nessuna intenzione di anticiparlo.”. Le parole di Ainge non devono essere piaciuto molto a Rondo che qualche ora fa è stato di nuovo “attaccato” dal proprio General Manager. Parlando con un quotidiano di Boston, infatti, Danny senza giri di parola chiede al proprio playmaker di “crescere” perché “il suo atteggiamento nelle sette partite contro Orlando ci ha danneggiato parecchio. ” Non ancora felice di averlo usato come capro espiatorio per l’eliminazione dai Playoffs, nonostante Rondo sia uno dei giocatori che partita dopo partita (come testimoniano le numerose triple doppie) si impegna ogni sera al 100%, Ainge liquida l’argomento rinnovo dicendo: “Sta entrando nell’ultimo anno del contratto da rookie e può rinnovare. Stati certi, però, che non si tratta di un giocatore da considerare nella fascia di quelli destinati a ricevere il massimo salariale.” Le parole a dir poco inattese (Rondo in stagione ha prodotto 11.9 punti con il 50.5% dal campo, 5.2 rimbalzi, 1.86 recuperi e 8.2 assists a partita) hanno mandato su tutte le furie l’agente di Rajon (Bill Duffy) il quale afferma: “Sono davvero sbigottito da quanto sta succedendo. Forse Ainge crede che fare delle critiche costruttive su Rondo in pubblico sia la mossa migliore. Io e il mio cliente, però, non crediamo sia la mossa migliore soprattutto quando si tratta di uno dei tuoi migliori giocatore. Alcune critiche, per quanto costruttive, devono essere fatte a porte chiuse. Non penso che a Ainge piacerebbe se la proprietà dei Celtics decidesse di elencare pubblicamente tutti gli errori da lui commessi. Con questo non voglio dire che Rondo non accetti le valutazioni. Anzi è pronto a migliorare ogni aspetto del suo gioco. L’altranno, nel ruolo di play, ha contribuito in modo notevole alla vittoria del titolo e quest’anno, se non ci fossero stati gli infortuni, aveva buone possibilità di ripetersi. Dunque non credo sia giusto riprenderlo pubblicamente davanti a tutti.” Da parte di Ainge non arriva nessuna risposta, ma gli “ingredienti” per una potenziale “guerra fredda” fra Ainge e Rondo ci sono tutti dunque restiamo in attesa del prossimo colpo di scena.