02/12/2008 - La saga Marbury-Knicks non si e’ risolta nell’incontro fra le parti avvenuto ad inizio settimana e che, secondo fonti anonime, avrebbe dovuto dare vita al taglio di Stephon. Presidente e giocatore (che nel frattempo ha assunto un agente) hanno avuto un faccia a faccia durata poco meno di mezz’ora al termine del quale l’unica cosa certa, confermata dallo stesso Walsh, e’ che d’ora in poi Marbury, per disposizione impostagli dal team, dovra’ restare lontano dalla squadra (spogliatoio, allenamenti e partite). “Tutta la vicenda sta diventando una grossa distrazione per la squadra quindi e’ meglio se resta lontano dalla squadra fino a nuovo ordine.” Sono state le parole di Walsh il quale, per l’ennesima volta, afferma: “Non c’e’ nessuna data stabilita in agenda entro la quale arrivare ad un accordo sul taglio di Marbury. Nessuna delle due parti ci vuole perdere percio’ non possiamo fare altro che attendere.” Donnie non teme nemmeno provvedimenti disciplinari da parte del sindacato dei giocatori NBA dal momento che, da regolamento, un team puo’ chiedere ad un proprio giocatore di restare lontano dalla squadra (ovviamente Marbury continua a ricevere lo stipendio come se fosse parte attiva del roster). Gli Indiana Pacers, ad esempio, hanno adottato la stessa decisione con Jamal Tinsley (fuori da inizio stagione). In conclusione Walsh afferma che la decisione di sospenderlo non e’ legata all’ultima intervistata, riportata un paio di giorni fa, ma semplicemente al fatto di evitare le distrazioni/polemiche legate alla sua questione.