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09/08/2014
David Stern entra nella Hall of Fame dell'NBA

Nba
09/08/2014 - David Stern per una notte è “ritornato” a far parte della NBA in quanto ufficialmente introdotto, con il “rito” abbreviato (ovvero senza attendere i canonici quattro anni), nella Hall of Fame della NBA con la classe del 2014. Da prassi un nuovi membro dell’Arca di Gloria deve essere introdotto da uno già present, nel caso dell’ex-Commissioner, però, ad accompagnarlo sono stati tre fra i giocatori più grandi di tutti i tempi: Magic Johnson, Larry Bird e Bill Russuell.
Nel suo discorso Stern, che ha lasciato il timone di comando della NBA a Adam Silver lo scorso Febbraio, ha affermato: “Penso il futuro dell’NBA sia incredibilmente brillante. La ragione per cui io sono qui ora è perché centinaia di giocatori durante gli anni hanno dato tantissimo. Solo grazie a loro la lega adesso si trova in un strepitosa forma e sotto la guida di Adam Silver.” Gli altri nomi introdotti nella Springfield Symphony Hall of Fame sono Alonzo Mourning, Mitch Richmond, Nolan Richardson, Gary Williams, il team campione del 1970 “maculata University's AIAW”, Bob Leonard, Nat Clifton, Sarunas Marciulionis e Guy Rodgers.
Il successo di David alla guida della Lega con “L” maiuscola è indiscusso: nei 30 anni sotto la sua guida (dal 1984 al 2014) l’NBA non si è solo espansa da 23 a 30 team, ma è diventata una delle leghe sportive più seguite nel mondo e con al proprio interno atleti provenienti da ogni continente. I diritti televisivi NBA sotto Stern, complice anche la pubblicità generata dal primo Dream Team (1992), sono mediamente incrementati di un valore intorno ai 10 milioni di dollari a stagione arrivando a generare introiti ad un passo dal miliardo di dollari (900.000 nell’ultimo anno). Oltre al lavoro svolto in “campo”, però, David ha meriti anche per quanto è accaduto fuori dal parquet, come sottolinea Magic Johnson: “David non ha solo cambiato la mia vita, ma ha anche fatto in modo che l’HIV e l’AIDS diventassero malattie accettate in tutto il mondo. Dovrebbe essere nominato e vincere un premio nobel della pace per aver insegnato ed educato la gente comune ed allo stesso tempo il mondo dello sport, basta pensare ad Orlando, al All Star Game, e da li all’Olimpiade con il primo Dream Team. Senza nascondersi si schierò al mio fianco andando in conferenza stampa e affermando: “Hey, io supporterò Magic Johnson e come me tutta la lega supporterà Magic Johsnon”. Si ritira come il più grande commissioner nella storia di tutti gli sport. Ma si ritira anche come la persona che ha affrontato direttamente il virus HIV e l’AIDS rendendoli entrambe accettabili intorno al mondo, dimostrando che puoi abbracciare, parlare e discutere con chi affetto dal virus e lo puoi fare senza doverti nascondere o vergognare.