07/04/2014 - La cronaca odierna della NBA si tinge decisamente di nero perché oltre alle notizie su Cunningham, di cui leggete nell’altro articolo, torna alla ribalta pure il nome di Javaris Crittenton che dalle ultime indiscrezioni potrebbe essere accusato anche di partecipazione all’interno di bande illegali. Ex-giocatore di Wizards, Grizzlies e Lakers il suo nome, quando si parla di NBA, è famoso soprattutto per via delle scommesse effettuate sull’aereo dei Wizards con Gilbert Arenas sfociate poi nello spogliatoio degli Stregoni dove i due, per regolare i debiti di gioco, avevano portato armi da fuoco (risultate poi scariche – comunque un reato tanto per la città stato di Washington quanto per il regolamento NBA). I fatti “gravi”, però, sono arrivati nell’agosto del 2011 quando Crittenton e suo cugino, decisi a vendicarsi di un assalto /rapina subita da Javaris nelle strade di Atlanta, aprirono in fuoco in direzione di quello che, secondo le loro indagini, era il colpevole del furto. I proiettili non lo colpirono, ma piuttosto ferirono a morte una ragazza di 22 anni, Julian Jones, madre di 4 figli la cui unica colpa era quella di trovarsi al seguito del sospettato dei cugini Crittenton (mai dichiaratisi colpevolei). Entrambi il prossimo 9 giugno saranno chiamati ad apparire al loro processo dove i giudici cercheranno di stabilire se sono colpevoli o innocenti di: omicidio, omicidio premeditato, cospirazione dedita allo spaccio di marijuana e cocaina. A questi capi d’accusa, che già da soli non sono male, si potrebbe unire l’appartenenza a bande clandestine reato che, soprattutto nello stato della Georgia dove il problema è molto diffuso, può portare sino a 15 anni di galera senza la buona uscita.
I fatti che porterebbero a questa (triste) svolta stanno emergendo pian piano da Los Angeles ovvero dove Crittenton aveva esordito nel 2007/08. Infatti subito dopo aver siglato il proprio contratto da rookie (2.6 milioni di dollari garantiti in quanto pick numero 19) era diventato amico di Asfaw Abebe ovvero uno dei principali esponenti della Gang (criminale) Mansfield Crips.
I due, secondo la ricostruzione del Gangster, si erano incontrati casualmente in una discoteca ed erano da subito diventanti buoni amici. L’amicizia si era poi espansa anche a Javier Romero-Angulo ovvero un altro membro della band che attualmente si trova in galera con il sopracitato Abebe in attesa di giudizio. Entrambi nel maggio 2010, quindi circa 12 mesi prima dei fatti di Atlanta che hanno coinvolto Javaris,hanno cercato di farsi giustizia da soli su una band rivale, ma hanno colpito ed ucciso la moglie di quello che era il loro obiettivo ed ora devono rispondere di doppio omicidio (la donna era in gravidanza). Abebe fu subito arrestato, mentre Romeo “sparì” dalla circolazione e tre giorni dopo Crittenton, utilizzando la sua carta di credito, gli comprò un biglietto aereo in direzione Atlanta. La polizia poi lo catturò e Javirs spiegò di non essere a conoscenza dell’accusa che pendeva su Romeo.
Secondo gli ultimi sviluppi, diramati da fonti anonime, però, questo episodio potrebbe essere utilizzato contro Crittenton come preambolo per accusarlo di partecipazione in band illegali della zona di Atlanta. Se Romeo fosse mai riuscito a lasciare Los Angeles in favore di Atlanta, infatti, è facile intuire che ad accoglierlo in Georgia non ci sarebbe stata una delegazione di “my lord”, ma piuttosto dei suoi “pari”chiamati in causa da Javaris stesso il quale, secondo criminologi esperti americani, potrebbe essere seriamente coinvolto nelle band. Il primo indizio è tatuato sul corpo dell’ex-Wizards: una mano destra che impugna una bandana blu con l’indice alzato è, sempre in base agli esperti, un segno inconfutabile di appartenenza ad una gang.
Per chiudere il cerchio Abebe ha già scagionato Crittenton (ha ammesso di essere molto legato all’ex-Lakers, ma quest’ultimo non ha mai fatto parte della band), ma nello stato di Atlanta le indagini proseguono e se dovessero sfociare a qualche prova certa allora Crittenton rischia sino a 30 anni di galera senza condizionale.