Scott-Cavs: Irving non commenta le voci sul coach
Cavs
Come detto Irving nel suo biennio NBA ha detto più volte di essere a stretto contatto con Scott il quale ha stabilito un sincero rapporto di amicizia con il proprio playmaker (come del resto aveva già fatto ai Nets e Hornets). Intervistato su cosa pensasse del futuro di Scott, però, Irving non vuole sbilanciarsi perché preferisce concentrarsi sulle ultime sette partite: “Non me ne preoccuperò fin quando non sarà tempo si farlo. Come potete immaginare non ho alcuna intenzione di cadere in discorsi simili. Sono concentrato nel finire nel miglior modo possibile questa stagione con lui e ora come ora, è l’unica cosa che conta.”
Il sopracitato record di Scott (63-160) non gli fa sicuramente onore, ma sul suo piatto della bilancia l’ex-coach di New Jersey e Hornets può argomentare con motivazione più che valide a partire dalla stagione 2010/11 quando si trovò a guidare un team “dilaniato” dall’addio di LeBron James seguito da un mercato “inesistente”. Alla stagione del lock-out (2011/12) e seguita quella attuale dove gli infortuni hanno fermato buona parte dei giocatori chiave del club targato Ohio partendo proprio dal’All-Star Kyrie Irving (fermo 23 partite per rottura del dita, ginocchio gonfio e spalla dolorante). Come se non bastasse Anderson Vareajo (autore di 14.1 punti 14.4 rimbalzi) a Dicembre si è fermato ai box non facendone più ritorno (prima fermo per dolori alla gamba e poi perché sono stati trovati grumi di sangue nei polmoni). Varejao e Irving non hanno mai giocato insieme per quanto riguardo il campionato in corso. Altro assente delle ultime nove partite è Don Waiters (out fino al termine della stagione regolare).
Come anticipato da contratto Byron Scott è “blindato” sino alla stagione 2013/14 dal momento che i Cavaliers lo scorso ottobre hanno attivato la clausola relativa al quarto anno di contratto (a discrezione del club).