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01/08/2012

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Portland Trail Blazers
Portland Trail Blazers


Minnesota Timberwolves

Roy torna ad essere ufficialmente un giocatore NBA

Blazers

Wolves
01/08/2012 - Avendo firmato un ingaggio da 2 anni (a 10.4 milioni di dollari) con i Minnesota Timberwolves Brandon Roy da oggi è ufficialmente un giocatore della NBA quindi perde a tutti gli effetti lo status di “ritirato”. Nel brevissimo (causa sciopero) mercato pre-season dello scorso campionato Roy aveva scioccato i tifosi dei Blazers (e più in generale tutti i fans NBA del mondo) annunciando la decisione di appendere le scarpe al chiodo a causa di quelli che erano diventati problemi alle ginocchia “cronici”. Diventato l’uomo immagine dei Bianco-Rossi, capace di trascinarli in più di un’occasione alla post-season, Roy continuava ad avere problemi ai legamenti che lo scorso dicembre, dopo essersi consultati con tutti gli specialisti del caso, gli fecero imboccare la via del tramonto e di conseguenza costringendo Portland ad invocare la regola dell’amnistia per togliere il suo stipendio da quello utile al calcolo della luxury tax. Gli ultimi 12 mesi (circa) Roy li ha trascorsi svolgendo esercizi di riabilitazione di ogni genere inclusa la terapia al plasma già sperimentata (con esito positivo) da Kobe Bryant. Oggi, finalmente libero dai dolori alle rotule, Brandon non vede l’ora di tornare in azione con la sua nuova squadra: “Mi sento davvero bene. Non sto dicendo di essere nelle condizioni fisiche di Kobe Bryant, ma da quando ho ripreso ad allenarmi in palestra non ho registrato nessuna ricaduta o dolore. Non vedo l’ora di tornare in azione.” A Minnesota il ruolo di guardia titolare risulta vacante dunque Roy, se durante l’off-season e poi nella pre-season, si dovesse dimostrare davvero in forma allora avrebbe buone possibilità di ottenere il posto. “Di sicuro non voglio fare parte degli ultimi uomini nella rotazione. Voglio solo essere in grado di scendere in campo, giocare e dare il più grosso contributo possibile a questa squadra per fare il prossimo passo nell’evoluzione del team. Penso che gli ingredienti ci siano tutti” conclude l’ormai (a tutti gli effetti) ex-Blazers.