12/09/2011 - L’ufficio centrale della NBA ha multato Michael Jordan di 100.000 dollari per i commenti pubblici fatti al quotidiano australiano “Herald Sun” lo scorso 19 agosto. In quanto owner di maggioranza dei Charlotte Bobcats il sei volte campione NBA con i Chicago Bulls avrebbe dovuto evitare ogni discussione riguardante il lock-out ed invece, prendendo come esempio Andrew Bogut (di origine australiane), ha sottolineato come ci sia il bisogno di calcolare gli stipendi in modo più equo (con un salary cap rigido) affinché tutti i team possano costruirsi una rosa vincente. Appena iniziato il lock-out, primo luglio, l’ufficio centrale della NBA aveva inviato ai trenta gruppi dirigenziali dei team un’e-mail dove erano previste multe sino ad un milione di dollari nel caso si fosse commentato pubblicamente l’andamento dello sciopero. Avvisato del rischio MJ ha comunque affermato: “Abbiamo bisogno che l’NBA ci supporti condividendo in modo equo le entrate e le uscite affinché i team possano restare a galla. Ci sono stelle come Andrew Bogut che hanno diritto a fare un certo tipo di richiesta. Ma noi che facciamo parte dei mercati più piccoli dobbiamo essere tutelati dalla NBA con delle regole fisse ed uguali per tutti in modo che ogni team abbia le stesse chance di costruirsi la migliore rosa possibile.” Nonostante le parole di MJ non rappresentino una novità, si parla da oltre un anno dell’introduzione di un salary cap rigido nella NBA (sullo stile della NHL), la Lega ha comunque voluto multare Jordan per evitare la potenziale divulgazioni di altre informazioni.