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Celveland Cavs


Miami Heat

Misura di sicurezza speciali per il ritorno di LBJ a Cleveland

Cavs

Heat
25/11/2010 - Il 2 Dicembre il calendario NBA prevede una partita a dir poco delicata ovvero il ritorno di LeBon James con la divisa degli Heat a Cleveland. Come tutti gli appassionati NBA sicuramente ricorderanno l’addio di James, diramato in diretta TV davanti a quasi 10 milioni di spettatori, non è stato gradito a parecchi tifosi dei Cavs che avevano risposto alla notizia tirando sassi o palloncini contenti colore al manifesto divenuto negli anni il simbolo della Città (che ritraeva James di schiena e la scritta “Siamo tutti testimoni”); buttando via le maglie con il numero 23 e alcuni erano arrivati addirittura a bruciarle. Dunque è facile intuire come il ritorno di James in Ohio, match trasmetto dalla TNT, sarà una partita delicata soprattutto per quanto riguarda la sicurezza che, non a caso, è stato il punto di una conference call avvenuta qualche ora fa tra la polizia di Cleveland, l’organizzazione dei Cavs e l’ufficio centrale della NBA. Alla fine del meeting le parti hanno deciso che saranno adottate una serie di punti strategici per garantire la sicurezza dei tifosi, degli Heat, di James e della sua famiglia. Per prima cosa sarà aumentato il numero di poliziotti in divisa ed in borghese all’interno del palazzetto con un accento particolare dietro alla panchina e nei pressi del tunnel degli Heat. Come secondo punto saranno rimossi tutti i cartelloni considerati offensivi nei confronti di James. Come terzo ed ultimo provvedimento i tifosi con magliette considerate altrettanto offensive saranno invitati a toglierle e sostituirle con una bianca fornita direttamente dai Cavaliers. All’entrata della Quicken Loan Arena, come sempre, i tifosi saranno sottoposti al controllo del metal detector e anche in questo caso ci sarà un attento servizio di vigilanza. “Se devo essere sincero sono un po’ spaventato.” afferma uno dei membri dell’organizzazione dei Cavs e prosegue: “Ad alcune persone non interessa la sicurezza perché il loro pensiero è solo uno: ‘devo faro qualcosa per vendicarmi dell’addio’. Intorno a questa partita c’è parecchia energia negativa e se ne parla da mesi. La gente non aspetta il match per il gusto della sfida, ma perché pensano: ‘non vedo l’ora di entrare in azione’.” Meno drastico, ma comunque determinato il parere di Tad Carper vice-presidente del settore comunicazione dei Cavaliers: “Non vogliamo creare uno stato di polizia. Vogliamo e continuiamo sempre a supportare il nostro pubblico che dà energia ai giocatori con il loro supporto e ci aspettiamo faccio lo stesso per la partita del 2 dicembre. Vogliamo i tifosi si divertano esprimendo le loro idee senza però superare i limiti della decenza. Non accetteremo nessun gesto, qualsiasi esso sia, che vada contro l’educazione e la decenza.