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22/09/2010

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Miami Heat


L.A. Lakers

Jackson agli Heat: 'il lavoro di squadra paga più del talento'

Heat

Lakers
22/09/2010 - Lo scorso giugno Phil Jackson, dopo averci riluttato sopra, ha accettato la proposta dei Lakers di restare per un’altra stagione ad uno stipendio sensibilmente inferiore a quello precedente (circa la metà ovvero da 10 a 5 milioni di dollari) per centrare quello che sarebbe il suo quarto Three-Peat in carriera ovvero il titolo numero 12 come capo allenatore di una franchigia NBA (6 anelli sono arrivati ai tempi dei Bulls di Jordan e 5 con i Lakers). Oggi la scelta di Jackson sembra collocarsi ad anni luce di distanza perché quando la comunicò alla stampa i Lakers avevano appena vinto il titolo, il mercato doveva ancora aprire i battenti ed i Giallo-Viola erano considerati dei seri canditati al titolo 2011. Nella Western Conference il team di Kobe e soci continua ad essere fra i migliori, ma l’opinione di molti è che il prossimo giugno ad alzare al cielo il trofeo di campioni sarà lo strepitoso trio nato a Miami composto da LeBron James e Chris Bosh che hanno deciso di unirsi a Dwyane Wade. Intervistato su quale fosse la sua idea sugli Heat Jackson risponde: “Hanno tantissimo talento. Penso nessuno metta in discussione anche solo per un attimo il talento di cui dispongono. Ma il talento non sempre ti fa vincere perché alla fine vince la squadra i cui giocatori sanno sempre come trovarsi e giocano in perfetta armonia fra loro. Noi pensiamo di aver raggiunto tale traguardo e speriamo di confermarci pure il prossimo anno. Se gli Heat riusciranno a trovare lo stesso equilibrio nel giro di un paio di mesi allora potrebbero essere loro a vincere.” Leggendo le parole di Jackson ai tifosi dei Lakers salta subito in mente la stagione 2004 quando i Giallo-Viola misero insieme quattro All-Star (O’Neal, Bryant, Payton, Malone) per poi collassare in finale contro i Pistons ovvero una franchigia di giocatori meno conosciuti, ma in grado di giocare alla perfezione e vincere il titolo con un netto 4-1. Nella storia della NBA l’esempio dei Lakers 2004, però, ha dei “precedenti” come ricorda lo stesso Jackson: “Mi viene sempre in mente quando Wilt Chamberlain venne scambiato da Philadelphia a Los Angeles in modo da formare un trio micidiale con Elgin Baylor e Jerry West. Stiamo parlando di tre top scorer di tutti i tempi della NBA che insieme, però, non sono mai stati in grado di vincere un titolo nell’arco di quattro anni. Questo insegna che non sempre il talento paga, perché cosa paga è il lavoro di squadra.