05/07/2010 - Mentre di James e Wade si conosce praticamente ogni mossa ed ogni incontro rimane invece più lontano dai riflettori Chris Bosh il quale, però, non ha mancato di mettersi in comunicazione con le franchigie di Miami, New Jersey e Chicago. CB4 non ha mai aperto le trattative con i Toronto Raptors i quali, stando all’ultima intervista di Brian Colangelo, non si aspettano più di vederlo tornare oltre confine ma piuttosto stanno cercando di sfruttare al meglio il suo addio con un “sign and trade”. Questa “tattica”, per chi ancora non la conoscesse, prevede la firma del giocatore da parte della squadra di appartenenza per poi girarlo ad un’altra franchigia in cambio di uno o più giocatori. In questo modo nessuno rimane a mani vuote: il giocatore ottiene un contratto che non potrebbe ottenere altrove; la franchigia ottiene una contropartita e non lo perde in cambio di nulla. Scendendo nei dettagli, nel caso di CB4, Toronto gli farebbe guadagnare un totale di 125 milioni di dollari spalmati su 6 anni ovvero quasi 30 milioni di dollari in più rispetto ad un qualsiasi accordo di Bosh con un’altra formazione senza “sign and trade” (in questo caso arriverebbe al massimo a 96.1). Come detto l’unica franchigia canadese della NBA sino ad oggi era interessa ad esplorare tale opportunità, tuttavia i colloqui con Houston Rockets, Dallas Mavericks, San Antonio Spurs, Cleveland Cavaliers e New York Knick non hanno dato i frutti sperati. Infatti, stando a quanto trapela dalla dirigenza, nessun offerta ricevuta ha incontrato le aspettative dei Bianco-Viola: giocatori in scadenza di contratto senza futuro o veterani giunti al capolinea non corrispondono esattamente al fuori classe di cui hanno bisogno i Raptors per restare in piedi dopo la partenza di Bosh. Dunque, sfiduciati da tutte le offerte, Toronto sarebbe giunta alla decisione di lasciare CB4 al proprio destino quindi di dirgli addio in cambio di nulla (e allo stesso tempo senza “regalargli” il massimo salariale). Ufficialmente nessuna delle parti conferma la notizia quindi non ci resta altro che attendere il futuro di Bosh per sapere se davvero Toronto è pronta a dire addio al proprio uomo franchigia (degli ultimi sette anni) senza ottenere nulla in cambio.