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Portland Trail Blazers

Roy torna parte attiva dei Blazers

Blazers
25/04/2010 - L’ultima volta che abbiamo parlato di Brandon Roy risaliva a circa dieci giorni fa quando i medici gli avevano diagnosticato la rottura parziale del menisco e nonostante sette giorni di riposto assoluto non si era registrato nessun segno di miglioramento. Nell’ottica di ritornare in un ipotetico secondo turno di post-season Roy, infortunatosi nella terzultima partita di campionato, si era fatto subito operare ed il suo rientro era stato schedulato eventualmente, ammesso i Blazers fossero ancora in attività, per l’inizio di Maggio. Già capaci di lasciare tutti a bocca aperta con la vittoria, totalmente inaspettata, in gara 1 sui Phoenix Suns i Blazers sono tornati a fare notizia in Gara 4, avvenuta ieri sera, quando accompagnato dalla musica di “Rocky” è sceso in campo, contro ogni previsione, proprio il sopracitato Brandon Roy. Venerdì pomeriggio Roy ha inviato un paio di messaggi sul cellulare di Coach McMillan nei quali diceva di essere abbastanza certo di poter scendere in campo e dare una mano in modo concreto alla squadra. In caso di sconfitta i Blazers si sarebbe trovati ad un passo dall’eliminazione. L’ex-Sonics ha voluto dare fiducia al proprio uomo franchigia inserendolo come parte attiva del roster e a 8 giorni dall’intervento chirurgico di artroscopia lo ha utilizzato per un totale di 27 minuti facendolo partire dalla panchina. Roy, in grado di piazzare una tripla nel momento più critico della sfida, ha concluso con 10 punti, 1 rimbalzi e 1 assists. La Città delle Rose, grazie ovviamente anche al contributo di Aldridge, Miller e Camby, ha trionfato 96-87 pareggiano la serie 2-2. Intervistato subito dopo la partita Roy, che ora si prepara per gara 5, afferma: “Non mi sentivo bene restandomene seduto in sala allenamento quando sapevo di poter contribuire. Allora ho deciso di implorare il coach affinché mi facesse giocare.” McMillan sull’argomento dichiara: “E’ stata una notte senza sonno. Ho coinvolto anche il nostro owner Paul Allen in questa decisione. Nella mia testa c’erano una marea di preoccupazioni. Avevo prima di tutto paura tornasse a farsi male. Poi ho parlato con i nostri medici che mi hanno detto di non preoccuparmi perché secondo loro una ricaduta era da escludere.