12/04/2010 - Dopo una breve apparizione con i Miami Heat (dal 2005/06 al 2007/08 in totale disputò 82 partite sulle 246 disponibili) Earl Barron era sparito dai radar della NBA sino all’inizio di questo mese quando la dirigenza dei Knicks ha deciso di dargli una chance con un contratto non garantito di 7 giorni. Earl ha surclassato le più rosee aspettative dal momento che in 5 match sta viaggiando ad una media di 12.6 punti e 11.4 rimbalzi. L’apice lo ha raggiunto contro Celtics quando ha concluso con 17 punti e 18 rimbalzi. Fedeli alla loro idea di non firmare nessun giocatore prima di questa estate, i Bianco-Arancio, gli hanno proposto un’estensione contrattuale non garantita sino al 2010/11. Ancora una volta, in scia con tutti i free-agent degli ultimi 12 mesi, le svantaggiose condizioni economiche hanno avuto la meglio e Barron, consigliato dal suo agente, ha rifiutato la proposta preferendo un ingaggio garantito solo per l’ultima settimana. In questo modo potrà andare alla ricerca di qualcosa di più “sicuro” nei mesi estivi. Donnie Walsh spiega cosi le ragioni che l’hanno spinto a non “blindarlo” con un contratto più vantaggioso: “E’ un ragazzo e sono d’accordo con la sua decisione di volerne riparlare in estate. L’unica ragione per la quale non abbiamo iniziato a parlarne ora è perché non conosciamo ancora quale sarà la situazione, quale sarà il salary cap stabilito dalla lega e quanto spazio nel monte salari ci resterà dopo aver raggiunto i nostri obiettivi.”