19/12/2009 - L’assenza dal mondo del basket giocato di Nate Robinson prosegue partita dopo partita ed i match saltati dal piccolo-grande saltatore, l’altranno scavalcò Dwight Howard alla gara delle schiacciate, sono arrivati a quota otto. Fisicamente Robinson sta bene e prende parte agli allenamenti, ma Coach D’Antoni (come avevamo riportato una settimana fa circa) ha deciso di farlo uscire dalla rotazione accusandolo di “fraternizzare troppo con gli avversari” (prima di Magic-Knicks Robinson scherzava con il sopracitato Howard). In verità, però, Robinson è uno degli ultimi reduci dell’era Thomas (gli altri sono Curry, Jeffries e Lee). Quando D’Antoni, nel giugno del 2007, divenne il coach dei Knicks si diceva avesse stilato due liste: i giocatori da tenere e quelli da cedere. Robinson, sempre secondo fonti anonime, faceva parte di quelli da cedere anche se fino ad otto incontri fa era uno dei simboli dei Bianco-Arancio. Nel week-end, ovviamente non troppo felice della situazione di “separato in casa”, ha parlato con il suo agente perché a sua volta si mettesse in contatto con Donnie Walsh (presidente dei Knicks) richiedendo la cessione. Ad annunciare la notizia è stato un porta voce ufficiale della squadra che però non ha voluto dire se ci fosse qualche squadra già interessata a Robinson. Dopo i 17.9 punti dello scorso campionato quest’anno, quando giocava, veniva utilizzato con il contagocce come testimonia la sua media punti scesa a 10.9. In estate sarà free-agent quindi, nell’ottica di ottenere un contratto il più lungo e remunerativo possibile, ci tiene a far parte di una rosa che gli permetta di esprimere tutto il suo potenziale. Coach D’Antoni non commenta la domanda di cessione avanzata da Robinson, ma piuttosto, prima della vittoria 95-91 sui Clippers di venerdì sera, è andato su tutte le furie all’ennesima domanda se avesse intenzione di utilizzare Nate: “Stiamo cercando di vincere.” commenta Mike seccato e prosegue: “Non posso passare ogni secondo dell’intervista per spiegare chi sarà utilizzato e chi resterà fermo. Stiamo cercando di far girare una nuova strategia e non abbiamo intenzione di abbandonarla solo perché abbiamo perso una partita. Solo il tempo può dire se stiamo percorrendo la strada giusta.”