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Dal prossimo anno nuove regole per sanzionare la tecnica del "hack-a-shaq"

Nba
13/07/2016 - Durante l'ultima riunione dei proprietari di maggioranza dei team della NBA è stata approvata (non all'unanimità) una regola per punire i team che troppo spesso ricorrono alla tecnica del “hack-a”.

La tecnica di “hack-a” (letteralmente “arpiona”), nata per fermare la strapotenza di Shaquille O'Neal di inizio millennio, consistente nel fare fallo sistematico (a palla ferma) su un giocatore scarso nei tiri liberi per mandarlo costantemente in lunetta. In questo modo ci sono buone possibilità che sbagli e quindi di riottenere il possesso palla e/o comunque spezzare il ritmo della partita.

Abbiamo discusso molto sulla tecnica così chiamata del 'hack-a-shaq'. Ed alla fine abbiamo adottato una nuova regola.” Spiega Adam Silver al termine della riunione con gli owner NBA avvenuta a Las Vegas. “In verità non c'è nulla di nuovo, ma era una mossa che tanti si aspettavano come compromesso per fermare questo fenomeno.

Il “compromesso” di cui parla Silver prevede l'estensione della regola dei falli commessi a palla ferma. Sino a 24 ore fa il regolamento prevedeva che solo quando si commette un fallo a palla ferma negli ultimi due minuti del quarto periodo e/o nei tempi supplementari allora gli arbitri concedessero un libero ed il possesso palla a chi subisce il fallo. Da oggi la stessa sanzione (libero e possesso palla) sarà adottata negli ultimi due minuti di qualsiasi frazione di gioco.

Per cambiare il regolamento è necessario ottenere la votazione a favore di due terzi dei votanti. Quella di oggi non è stata una votazione all'unanimità, ma abbiamo raggiunto i voti necessari per effettuare la modifica. Comunque non c'è nulla che vieti in futuro di tornare su questo argomento e rivedere quanto adottato oggi.” Spiega Silver, prima di concludere: “I dati mostrano che la maggior parte dei falli sistematici viene effettuati a fine quarto dalle squadre che vogliono ottenere qualche possesso di palla extra. Probabilmente questa regola ci permetterà di eliminare almeno il 45% dei falli che ogni anno vengono commessi lontano dalla palla.

Mark Cuban, owner dei Mavs, non è mai stato a favore di una regola per punire la tecnica del “hack-a” e l'introduzione delle nuove sanzioni non cambia il suo punto di vista: “Adottare delle regole per ricompensare le lacune di alcuni giocatori, non è mai una strategia vincente.