Kobe, atteso titolare dopo le ultime dichiarazioni, spiega la sua assenza: "Ho problemi a camminare"
Lakers
Ieri notte, però, all'American Airlines Arena di Miami non solo Bryant non ha fatto parte dello quintetto base, ma più in generale della rosa dei giocatori utilizzabili da Byron Scott. Quasi sicuramente lo stesso scenario si ripeterà all'Amway Center di Orlando per la sfida di stanotte con i Magic. Il KO improvviso del Black Mamba non è legato a nessun infortuno serio piuttosto agli “acciacchi” accumulato nel corso delle 19 stagioni trascorse sinora in NBA. “Ho dei problemi a camminare. Dopo 20 stagioni di lacrime e sudore penso non sia poi cosi strano. Non sono preoccupato.” Replica Bryant , senza fare tanti giri di parole, ai giornalisti desiderosi di conoscere le sue condizioni di salute.
Per la prima volta dopo 18 stagioni il minutaggio del #24 Giallo-Viola è sceso sotto i 30 di media proprio per evitare potenziali infortuni da affaticamento. L'obiettivo di Scott e dei Lakers, infatti, è quello di permettere a Kobe di giocare il maggior numero di partite dell'attuale campionato, però senza chiudere l'anno in lista infortunati come capitato negli ultimi tre anni. Per arrivare a tale traguardo Coach Scott si consulta quotidianamente con il cinque volte campione NBA che a sua volta viene costantemente monitorato dai preparatori atletici del club. Con alle spalle 20 stagioni ed oltre 50.000 minuti in carriera (accumulati tra stagioni regolari e playoffs), Bryant è la prima guardia di tutti i tempi a far registrare numeri simili.
L'unica buona notizia conseguente alla sua assenza è un utilizzo maggiore del rookie D'Angelo Russell, seconda scelta assoluta allo scorso draft, che in questo modo può fare più esperienza.