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27/01/2014

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New York Knicks
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L.A. Lakers
L.A. Lakers

Bryant consiglia Melo, ma non lo "vede" al suo fianco

Knicks

Lakers
27/01/2014 - Bryant continua a seguire da bordo campo gli appuntamenti del proprio club che nell’ultimo week-end ha affrontato i Bianco-Arancio di Anthony. Potenziale free-agent della prossima estate, Carmelo dispone di un’opzione per annullare l’ingaggio con New York e “testare” il mercato, in molti hanno già accostato il suo nome a quello dei Lakers dunque a Bryant, prima del sopracitato match (finito 110-103 in favore degli Knicks), è stato chiesto di esprimere la propria opinione su questa possibilità. “Penso tutti vogliano giocare a Los Angeles. Voglio dire New York è un posto bellissimo, non fraintendetemi, ma fa un ca--- di freddo fuori. Sapete, palme e spiagge riscontrano sempre più gradimento da parte del pubblico. “ Esordisce il Black-Mamba prima di passare a toni più “seri”: Scherzi a parte quando ad un giocatore si verificano occasioni simili allora bisogna prendere la miglior scelta possibile per se stessi e per la propria famiglia. Non penso molto alle possibilità di vederlo in maglia Lakers. Se vorrà chiamarmi per avere qualche consiglio come amico, sarò più che felice di darglielo.
Il primo consiglio che Kobe “regala” a Melo, nonostante si dica non interessato nel portarlo ai Lakers, è quello di cambiare la propria mentalità. Anthony è da sempre considerato uno scorer, e dopo quanto accaduto venerdì (62 punti contro i Bobcats – record del Garden) lo è ancora di più, ma il record di 16-27 testimonia come segnare valanghe di punti non porti a risultati vincenti. “Da una prospettiva psicologica è dura, non devi sentirti frustrato per qualcosa che non puoi controllare. Devi trovare il giusto equilibro ed è importantissimo che l’organizzazione capisca il tuo livello di competitività e costruisca un team in grado di lottare per un titolo NBA. Questo è quello che ho fatto. Alle volte devi per forza calciare qualcuno fuori dal team o tagliare fuori della gente confidando che siano mosse utili per il futuro.
Mr. 81, come gli appassionati ricorderanno, parla per esperienza vissuta e risalente al 2007 quando domandò di essere ceduto perché scontento di come la gestione Giallo-Viola si muoveva sul mercato. “Nel 2006 e 2007 ero davvero parecchio frustrato con l’organizzazione perché non volevo essere famoso solo per la mia capacità di essere uno scorer. Invece alla dirigenza sembrava andar bene cosa accadeva in campo perché i biglietti continuavano ad essere venduti. Mentre io volevo essere sicuro di far parte di un team capace di contendersi il titolo. Questo è uno sport di squadra. Tante volte devi lavorare con quelli al tuo fianco per giungere a risultati concreti. Sotto un certo punto di vista devi anche essere fortunato per avere una dirigenza pronta ad ascoltarti e capirti.” Nel caso di Kobe il management lo ascoltò e il Black Mamba arrivò al titolo quarto e quinto della sua carriera.
L’ex-Nuggets non risponde al #24 targato Los Angeles e nemmeno a chi gli domanda su quale siano le proprie intenzioni sul prossimo mercato dove, una volta diventato free-agent, potrà ri-firmare con gli Knicks per una cifra (massimale) pari a 130 milioni suddivisi in cinque anni oppure andare in qualsiasi delle altre 29 franchigie e “accontentarsi” di un quinquennale da 95 milioni.