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New York Knicks
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Orlando Magic
Orlando Magic

Ewing si candida prossimo coach di NY

Knicks

Magic
30/03/2012 - Privi di Amare Stoudemire (ufficialmente fermo a tempo indeterminato, ma secondo alcune gole profonde destinato a rientrare in 2/4 settimane) i New York Knicks ieri sera hanno affrontato gli Orlando Magic riportando una netta vittoria (108-86) che oltre a mantenerli in corsa per i playoffs è servita anche a migliorare il morale di tutto il club giustamente preoccupato per le condizioni fisiche di Amare. L’arrivo dei Magic a NY, come ormai accade da diversi anni, significa pure il ritorno di Patrick Ewing (assistente coach di Orlando) nella squadra dove ha speso i migliori anni di tutta la propria carriera come testimonia il numero 33 appeso al soffitto del Madison Square Garden e ritirato in suo onore. Ewing, Intervistato dai mass-media della Grande Mela, ha voluto autocandidarsi come il prossimo allenatore nel caso la dirigenza Bianco-Arancio decida di non proseguire con Mike Woodson (attualmente coach internale) quando finirà la stagione 2011/12. “Penso Woodson abbia fatto e stia facendo un splendido lavoro a prendere la squadra e trasformarla nel post-D’Antoni. Ad ogni modo, quando finirà la stagione, sarò interessato a qualsiasi posto di capo allenatore e lo sono ancora di più quando si parla di New York. E’ il posto dove ho casa quindi sarei davvero lieto se mi chiamassero per un eventuale colloquio. Ho giocato in questo posto. Conosco gli alti ed i bassi di trovarsi in una piazza come New York, Conosco la pressione dei media e dei fans.” Alla parola “fans” sul volto di Ewing si dipinge un sorriso perché i tifosi del Garden lo hanno sempre rispetto ed ammirato per l’impegno, ma non tutti lo hanno amato perché mai in grado di portare un anello nella Grande Mela. “Oggi come oggi penso di aver pagato tutti i miei debiti con questa città” Prosegue Ewing che nel secondo quarto della sfida Magic-Knicks ha ricevuto una standing ovation del Madison Square Garden quando la regia lo ha inquadrato sul maxi schermo. “Faccio l’assistente coach da otto, ormai quasi nove, anni ed ora spero almeno di avere un’opportunità per un colloquio di lavoro come capo allenatore. Ho lavorato davvero duro ed ho potuto imparare da alcuni dei migliori allenatori di sempre: Stan Van Gundy, Jeff Van Gundy e Doug Collis. Inoltre ho potuto giocatore alle dipendenze di nomi altrettanto importante. Quello di cui ho bisogno ora è un’opportunità. Quando la avrò confido poi di fare bene ed avere successo.” L’intervista del l’ex-uomo franchigia di NY si conclude con una risposta a chi gli domanda se le squadre lo considerino solo come uno specialista dei lunghi e quindi siano riluttanti a consegnarli il ruolo di capo allenatore: “Posso allenare chiunque. Jeff Van Gundy quando allenava New York si occupava anche di me. Vi sembra Jeff sia un allenatore di lunghi? Jeff e Stan hanno fatto un ottimo lavoro nello sponsorizzare la mia causa. Ad inizio campionato sono stato vicino ad un’offerta con Detroit. Spero in futuro di avere altre chance per mostrare a tutti il mio talento.