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Il main-event, ovvero il culmine, del All Star Week-end lo si raggiunge la domenica sera con la storica partita (arrivata alla edizione numero 59) East contro West. Le due squadre (composte da 12 giocatori ciascuna) rappresentano rispettivamente il meglio della Eastern e Western Confernece. I titolari sono eletti tramite voti elettronici raccolti sul sito ufficiale della Lega nba.com o attraverso delle cartoline situate in alcuni negozi convenzionati (come il foot locker) o all’entrata dei palazzetti delle squadre Nba. In tutti questi posti e’ stato possibile esprimere, per un paio di mesi, la propria preferenze per due ali, due guardie ed un centro. I giocatori, sia dell’est che dell’ovest, con il piu’ alto numero di voti ottenuto entrano a far parte dello starting linu-up mentre i restanti 7 membri del roster vengono scelti attraverso una votazione fatta da tutti i coach delle relative conference. In caso un giocatore nominato non possa prendere parte al All Star Game viene sostituito con un altro scelto personalmente da David Stern (massimo rappresentante della NBA). Per quanto riguarda il ruolo dell’allenatore, invece, viene fissata una scadenza: il coach in grado di ottenere la piu’ alta percentuale di vittorie entro tale data viene chiamato a sedersi sulle panchina degli All-Star. Da riportare anche la regola seconda la quale un coach non puo’ allenare per due anni di fila una formazione All-Star. Essere nominato All-Star, sia per il coach che per i giocatori, negli Stati Uniti e’ un onore: significa entrare nella elite dei migliori in assoluto.

Dallas 2010

I due giocatori più votati della Eastern e Western Conference risultano essere anche i primi due nel ranking delle preferenze totali. Al primo posto si issa l’MVP del campionato 2008/09 LeBron James con 2.549.693 voti ottenuti e dietro di lui l’MVP della scorsa finale Nba ovvero Kobe Bryant con 2.456.224. Nell’elenco sottostante sono riportati uno per uno i giocatori con le rispettive preferenze ottenute nel corso delle votazioni. Sulla panchina della Eastern Conference farà da allenatore Stan Van Gundy (Orlando Magic). Stesso ruolo nella Western Conference sarà occupato da George Karl dei Denver Nuggets.
La partita delle Stelle quest’anno non sarà disputato in un palazzetto NBA, ma in uno della NFL (la lega di football americano) e per l’esattezza parliamo di quello dei Dallas Cowboys situato a Arlington in Texas (nei pressi di Dallas). Lo stadio, di recente costruzione, può ospitare complessivamente più di 80.000 persone e proprio per questo motivo l’All-Star Game 2010 è destinato a diventare la partita di basket con più testimoni presenti dal vivo di tutti i tempi.   

East All-Star
Giocatore/Team
Voti
# Presenza ASG
LeBron James, Cleveland Cavs
2.549.693
6
Dwight Howard, Orlando Magic
2.360.096
5
Dwyane Wade, Miami Heat
2.327.550
6
Kevin Garnett, Boston Celtics
1.978.116
13
Allen Iverson, Philadelphia 76ers*
1.269.568
11
Derrick Rose, Chicago Bulls
-
1
Rajon Rondo, Boston Celtics
-
1
Paul Pierce, Boston Celtics
-
8
Chris Bosh, Toronto Raptors
-
4
Gerald Wallace, Charlotte Bobcats
-
1
Joe Johnson, Atlanta Hawks
-
4
Al Horford, Atlanta Hawks
-
1
*Allen Iverson per motivi familiari non prende parte al All-Star Game e viene sostituito da David Lee s dei Knicks

West All-Star
Giocatore/Team
Voti
# Presenza ASG
Kobe Bryant, L.A. Lakers***
2.456.224
12
Carmelo Anthony, Denver Nuggets
2.137.560
6
Amare Stoudemire, Phoenix Suns
1.824.093
5
Steve Nash, Phoenix Suns
1.222.235
7
Tim Duncan, San Antonio Spurs
1.156.696
12
Deron Williams, Utah Jazz
-
1
Chris Paul, New Orleans Hornets*
-
3
Pau Gasol, L.A. Lakers
-
3
Kevin Durant, Oklahoma City Thunder
-
1
Dirk Nowitzki, Dallas Mavericks
-
9
Zach Randolph, Memphis Grizzlies
-
1
Brandon Roy, Portland Trail Blazers**
-
3
*Chris Paul per infortunio non prende parte al All-Star Game e viene sostituito da Chauncey Billups dei Nuggets
** Brandon Roy per infortunio non prende parte al All-Star Game e viene sostituito da Chris Kaman dei L.A. Clippers.
***Kobe Bryant per infortunio non prende parte al All-Star Game e viene sostituito da Jason Kidd dei Mavericks


Vs.
139
141
1 st) La presentazione nello stadio dei Dallas Cowboys non tradisce le aspettative ed è in grandissimo stile: i cinque titolari escono da sotto un palco fatto a forma di stella (simbolo dei Cowboys della NFL) che è collegato direttamente al terreno di gioco con una passerella sopraelevata  e l’ultimo ad uscire dal proprio “buco” è ovviamente Dirk Nowitzki. Il Tedesco, infatti, parte titolare al posto di Bryant, mentre è Joe Johnson a prendere i gradi da starter lasciati da Allen Iverson.
Il match si apre con un canestro targato Dirk Nowitzki che manda in delirio gli oltre 90.000 spettatori presenti. Il secondo “boato” arriva quando Amare Stoudemire corregge in tap-in un errore con una schiacciata. Le luci della ribalta sono poi rubate da Carmelo Anthony che con un paio di lay-up a -7.48 doppia gli avversari sul 14-7.
Dwight Howard è il primo a regalare spettacolo in pieno stile “All-Star” prendendosi una tripla frontale al canestro, cosa che in campionato non farebbe mai, che si insacca fra lo stupore di Coach (Van Gundy), tifosi e del diretto interessato. Ancora Dwight  con un gioco 2+1 bussa sul -1 poi lascia lo scettro a sua maestà LBJ che autografa il sorpasso 17-16, +1 East, a -6.15.
Alla fine del time-out fanno debuttano nel All Star Game numero 59 della NBA Paul Pierce e Chris Bosh che vanno subito a canestro per la Eastern Conference. Dall’altra parte  “tocca” esordire a Billups il quale apre la sua sfida con una tripla immediata.  Rondo, prima partita delle stelle di tutta la carriera, serve in alleyoop Howard che mette l’ennesima freccia del sorpasso. James ruba palla sulla rimessa e serve Rondo ed è +4. Carmelo Anthony, però, continua ad essere il giocatore più  “on-fire” della formazione Ovest e lo conferma con la bomba del 28-29.Negli ultimi 3 minuti sono la coppia Durant-Gasol e quella Bosh-Pierce a fronteggiarsi per chiudere 37-34, +3 Eastern Conference.

2 nd) George Karl apre il secondo quarto con un quintetto composto da Kevin Durant, Deron Williams, Chauncey Billups, Zach Randolph e Pau Gasol. Il duo Durant-Williams attacca il canestro con una schiacciata dopo l’altra che mandano in delirio il pubblico tanto quanto le giocate sotto le plance della coppia Randolph-Gasol. In totale la Western Conference, in poco più di quattro minuti, scarica un parziale di 17-10 riprendendosi la leadership 51-47, a -7.47.
A battesimo per la squadra Est vanno Lee, Rose e Al Horford. Grazie all’attacco dei primi due e alla difesa del giocatore degli Hawks a metà quarto gli uomini in maglia blu rimettono la testa avanti  55-53.
Si registra un altro “boato” fra il pubblico quando calca il parquet Jason Kidd anche se è l’eroe locale Kevin Durant, cresciuto proprio in Texas, a proseguire il momento di grande spolvero pareggiando. Randolph riagguanta il vantaggio, ma solo per un attimo perché a spezzare il quarto in due ci pensa LeBron. Ritornato in azione il numero 23 dei Cavs si inventa subito regista  regalando assists per la coppia degli Hawks Johnson-Horford senza, però, dimenticarsi di attaccare il canestro. In totale gli uomini di Van Gundy macinano un 12-4 riportandosi così al comando: 67-59, +8, a -2.40.
‘Melo, il giocatore più caldo del primo quarto, torna in azione e riprende ad attaccare il canestro. Tuttavia la leadership rimane in mano a chi comanda: Bosh serve da dietro alla schiena Rose per due punti facili e con il contributo del  sopracitato duo di Atlanta la Eastern va all’intervallo con 7 lunghezze di margine: 76-69.

3 rd) Il terzo quarto riprende tutto all’insegna della Eastern Conference con Howard (penetrazione e schiacciata con stacco quasi dalla lunetta), James e Wade in grado di partire con un break di 10-3 che in circa tre minuti distanzia le formazioni di 14 lunghezze: 86-72. Nowitzki, tornato a far coppia con Duncan (curiosità: quando Tim disputava il primo All-Star Game della sua carriera Kevin Durant aveva 9 anni), macina un paio di punti anche se i riflettori restano puntati su Howard che su alley-oop di Wade aggancia un pallone al volo e schiaccia di prepotenza, 90-74 (+16),  mostrando a tutti da dove proviene il soprannome “Superman”.
Dotati di 16 lunghezze di margine la Eastern Conference tende a rilassarsi permettendo cosi agli avversari di rientrare subito in partita.  Nowitkzi, Amare e Nash, infatti, non si fanno scappare la possibilità di scrivere un 12-3 per accorciare le distanze a quota -7, 93-86, quando il cronometro indica 6.25.  La loro cavalcata, però, si arresta perchè James con due reverse jam (180° in volo) attacca il canestro, intervallato da due punti di Melo, mantenendo le distanze sul 97-88, +9 East.
Dal time-out, -5.33, Wade riprende da dove aveva lasciato James ovvero con una poderosa schiacciata su assists proprio del prescelto.  Gli uomini in maglia rossa, però, non si arrendono e trovano nella coppia una volta simbolo dei Mavs Nowitzki-Nash il modo di reagire  per riportarsi ad appena 4 punti di distanza: 105-99, -3.22.
Negli ultimi tre minuti sale di tono la stella dei Raptors Chris Bosh, originario proprio del Texas, che con le sue giocate argina la rimonta degli avversari. Kevin Durant sulla sirena da quasi metà campo connette la bomba che chiude il quarto sul 118-109, -9 West.

4 th) Durante la pausa fra terzo e quarto periodo Mark Cuban, owner dei Mavs, si presenta in campo per rendere noto quanti spettatori sono presenti allo stadio dei Dallas Cowboys. I pronostici sono stati più che rispettati e l’All-Star Game 2010 rappresenta la partita con più spettatori dal vivo di tutti i tempi: 108.713.
Dunque gli oltre 100.000 assistono ad un avvio quarto periodo tutto all’insegna della Western Conference: le triple di Billups, scoccate direttamente da casa sua a Denver, sono alla base del parziale 15-6 che a -6..52 riporta il punteggio in assoluta parità: 124-124.
Il match sembra proseguire sulla falsa riga di quanto visto sinora con Howard, Wade (su alley-oop di Rondo che ruba palla), James e Bosh (gioco 2+1) in grado di riportarsi al comando di 9 punti: 135-126.
Tuttavia sul cronometro restano 3 minuti e la Western Conference non ha alcuna intenzione di arrendersi davanti agli oltre 100.000 testimoni live. Karl decide di seguire il “protocollo” applicato a Denver ovvero affidarsi a Chauncy “Mr. Big Shot” Billups. Le sue triple, come già visto ad inizio quarto, sono alle fondamenta della rimonta che a -1.05 tocca il proprio apice riportando il tabellone in perfetta parità: 137-137.
James, a 31 secondi dalla sirena, sbaglia il tiro del sorpasso che viene catturato da Amare Il possesso palla, però, non si traduce in nulla di buono per il West All-Star che viene rapinato da Wade. D-Will, non si accorge della situazione falli, e spende un fallo ai danni di Wade mandandolo in lunetta: 139-137. A -7.07 è Nowitzki a subire fallo da parte di Howard. Con tutto il pubblico a favore dalla lunetta il Tedesco è impeccabile: 139-139.  Bosh riceve la sfera e subisce fallo mentre cerca di attaccare il canestro. CB4, nonostante non abbia la precisione di Wunder Dirk, non si lascia tradire dall’emozione sorpassando 141-139.
Il possesso palla decisivo, con 05.5 sul cronometro, viene dato a Melo il quale, però, con il suo tiro non raggiunge nemmeno il ferro permettendo cosi alla Eastern Conference di tornare alla vittoria dopo la batosta rimediata un anno fa a Phoenix.
Per la Western Conference si registrano 7 uomini in doppia cifra, i migliori: Nowitzki (22 punti, 4 rimbalzi,  2 assists), Anthony (27 punti, 10 rimblazi, 2 assists) , Billups (17 punti, 5/8 da tre punti, 5 assists) e Durant (15 punti, 5 rimbalzi). Nella Eastern Conference oltre a Wade (eletto MVP della manifestazione) concludono in doppia cifra: Bosh (23 punti, 10 rimbalzi), Johnson (10 punti), Howard (17 punti, 5 rimbalzi) e James (25 punti, 6 assists, 4 recuperi, 5 rimbalzi).

M.V.P.: Dwyane Wade (28 punti, 11 assists, 6 rimbalzi, 5 recuperi)