All Star Game 2013

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Regolamento / Edizione precedente - Lo Shooting Stars cambia sponsor (saluta “Haier” in favore di “Sears”), ma mantiene comunque il proprio status di evento “introduttivo” al All-Star Saturday ed il formato della gara resta il medesimo. Una stella odierna della NBA, una giocatrice della WNBA ed un giocatore del passato sono chiamati a formare un team (che porta il nome di una Città o di uno Stato) e si sfidano in una gara a tempo che prevede una serie di canestri da mettere a segno in posizione differenti (l’ultima della quali a metà campo) per stoppare il cronometro. Dopo un primo turno solo i due tempi migliori accederanno alla fase finale dove la sfida si ripeterà con le stesse modalità, ma con in palio il trofeo di campioni.
La novità del 2013, che accompagnerà tutto l’All-Star Sunday, riguarda l’introduzione dello “State Farm All-Star Saturday Night” ovvero un evento  di beneficienza dove ad ogni sfida (Shooting Stars, Skills Challenge, Three Point Contest, Slam Dunk Contest) vengono assegnati dei punti alle conference di appartenenza dei giocatori. Inoltre è bene sottolineare che il maggior numero di punti non viene necessariamente dato a chi vince il trofeo, ma a chi effettua la prestazione migliore (ad esempio: minor tempo impiegato oppure maggior numero di tiri realizzati). A fine serata si tirano le somme ed il team che vince avrà un premio dio 350.000 dollari da assegnare in beneficienza, mentre il secondo classificato dovrà “accontentarsi” di 150.000 dollari.
Tornando allo Shooting Stars edizione 2012 aveva trionfato “Team New York” trascinato dai tiri di Allan Houston capace di connettere dalla meta campo al primo tentativo tanto al primo quanto al secondo turno. Houson, in coppia con Fields e Pondexter, aveva fermato il cronometro prima a 38.7 e poi a 37.7 battendo cosi il  “Team Texas” di Kenny Smith (pure lui capace di segnare al primo tentativo dalla postazione di metà campo).


Partecipanti Western Conference
Giocatore
Squadra/Lavoro
James Harden
Houston Rockets
Russell Westbrook
Oklahoma City Thunder
Maya Moore
WNBA / Minnesota Lynx
Tina Thompson
WNBA/ Seattle Storm
Sam Cassell
Ex-Rockets (campione 94-95)
Robert Horry
Ex-Rockets (campione 94-95)


Partecipanti Eastern Conference
Giocatore
Squadra/Lavoro
Chris Bosh
Miami Heat
Brook Lopez
Brooklyn Nets
Swin Cash
WNBA / Chicago Sky
Tamika Catchings
WNBA / Indiana Fever
Muggsy Bogues
Ex-Hornets
Dominique Wilkins
Ex-Hawks

Edizione 2013 -I partecipanti, come previsto dal regolamento, vengono suddivisi per formare quattro squadre:
- Team Bosh (Eastern Conference): Chris Bosh, Dominique Wilkins, Swim Cash.
- Team Lopez (Eastern Conference): Brook Lopez, Muggsy Bogues, Tamika Catchings.
- Team Harden (Western Conference): James Harden, Sam Cassell, Tina Thompson.
- Team Westbrook (Western Conference): Russell Westbrook, Robert Horry, Maya Moore.
L’introduzione della nuova regola legata alla provenienze delle formazioni (Eastern o Western) cambia il formato della manifestazione, ed in generale di tutti gli eventi All-Star Saturday, perché ad accedere al secondo turno non saranno più i due tempi migliori, ma il migliore dell’est ed il migliore dell’ovest.  
Scendendo nel vivo della gara la Eastern Conference al primo turno è senza ombra di dubbio più imprecisa: il Team Bosh ha bisogno di 50 secondi prima di stoppare il cronometro (come sempre con il tiro da metà campo) mentre il collega/rivale Lopez sale fino a quota 1.07. Decisamente migliore la Western Conference dove Team Harden, nonostante l’air-ball di Sam Cassell dalla metà campo,  ferma le danze a 37.9 e la squadra capitanata da Westbrook si laurea come autrice del miglior risultato grazie alla precisione di tutta la rosa e soprattutto di Maya Moore che da metà campo dice “stop” al tempo sul 29.5.
Come detto alla fase finale passano i due migliori tempi di East e West dunque, nonostante le due prestazioni migliori sino di Westbrook e Harden, sono Team Bosh e Team Westbrook. Dotato del tempo peggiore tocca al trio Bosh, Wilkins e Cash esordire al secondo turno dove confermano, se non peggiorano, i problemi visti in precedenza: per segnare l’ultimo canestro sono necessari 1.29.  La squadra di Russell, Robert e Maya si frega le mani e pregusta la vittoria, ma una volta sul terreno di gioco le cose si complicano. Raggiunta velocemente l’ultima postazione è proprio da questa che nessuno, nemmeno il leggendario Robert “Big Shot” Horry, riesce a far frusciare la retina e cosi quando il cronometro raggiunge gli 1.30 il team Bosh si laurea automaticamente campione dello Shooting Stars 2013.





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