Regolamento / Edizione precedente - Dodici mesi fa l’NBA ha deciso di rivoluzionare il Rising Stars Challange “mischiando” le carte in tavola, ma mantenendo comunque intatta la tradizione della serata d’apertura del All-Star Game. L’All-Star Friday, infatti, resta dedicato esclusivamente ai giocatori a primo e secondo anno (Rookie e Sophomore), tuttavia al posto di limitarsi a dividere le formazioni in base alle stagioni di esperienza degli atleti (ne conseguiva una partita quasi sempre scontata con la vittoria dei secondo anno), l’NBA fa scegliere i nomi a due leggende del passato oggi impegnati a fare i commentatori televisivi. Parliamo (ovviamente) di Shaquille O’Neal e Charles Barkley che chiamati ad indossare i panni di owner/gm hanno effettuato un vero e proprio draft scegliendo i 10 nomi con cui comporre il proprio team. L’altranno a primeggiare fu Kyrie Irving che con34 punti, 12/13 dal campo, 8/8 da oltre l'arco, 9 assists e 3 rimbalzi risultò l’MVP della partita e portò il Team Chuck a vincere la sfida. Nell’edizione 2013 Irving è di nuovo presente (come secondo anno), ma questa volta è stato Shaquille O’Neal, dodici mesi fa “tradito” da Griffin e Lin, a puntare sulla stella di Cleveland. Sempre nel team del Diesel troviamo uno dei giocatori più attesi della serata ovvero il rookie fenomeno Damian Lillard dei Portland Trail Blazers.
Team Shaq Roster |
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Giocatore |
Squadra |
Damian Lillard |
Portland Trail Blazers |
Kyrie Irving |
Cleveland Cavaliers |
Andrew Nicholson |
Orlando Magic |
Klay Thompson |
Golden State Warriors |
Harrison Barnes |
Golden State Warriors |
Chandler Parsons |
Houston Rockets |
Dion Waiters |
Cleveland Cavaliers |
Michael Kidd-Gilchrist |
Charlotte Bobcats |
Tyler Zeller |
Cleveland Cavaliers |
Kemba Walker |
Charlotte Bobcats |
Team Chuck Roster |
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Giocatore |
Squadra |
Anthony Davis |
New Orleans Hornets |
Kenneth Faried |
Denver Nuggets |
Kawhi Leonard |
San Antonio Spurs |
Bradley Beal |
Washington Wizards |
Ricky Rubio |
Minnesota Timberwolves |
Tristan Thompson |
Cleveland Cavaliers |
Nikola Vucevic |
Orlando Magic |
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Detroit Pistons |
Isaiah Thomas |
Sacramento Kings |
Alexey Shved |
Minnesota Timberwolves |
Team Shaq |
Vs. |
Team Chuck |
135 |
163 |
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Charles Barkley si conferma migliore nelle vesti di Owner/GM in quanto le sue scelte lo portano per il secondo anno consecutivo a vincere la manifestazione del BBVA Rising Stars Challenge. Il match fra giocatori al primo ed al secondo anno (mixati fra loro grazie proprio al draft fatto da Shaq e Barkley) segue quelli che ormai sono i suoi canoni: difesa pressoché inesistente, tirare appena si ha la palla oppure cercare di mettere in piede qualche azione degna appunto del All-Star Game. Sotto queste regole gli equilibri della partita edizione 2013, ammesso ce ne siano stati, sono messi in archivio fin da subito come testimonia il tabellone che per appena due volte tocca la parità di cui la seconda sul 5-5. Da -18.51 del primo tempo in poi, quindi da subito, è il team Chuck ad impossessarsi della leadership che azione dopo azione estende sino al +24 dell’intervallo: 90-66. Il distacco più netto avviene sul punteggio di 19-16, -3 Team Shaq, quando Isiah Thomas dei Sacramento Kings innesca una “pioggia” di triple (quattro) a cui si alternano quelle di Knight, Leonard e Faried. Il piatto forte della serata, però, sono le schiacciate che non mancano grazie ancora al talento di Faried, Beal e Shved guidati dalla regia di Rubio. Finito sotto una baratro di 24 punti il Team Shaq tenta di rimettersi in carreggiata passando per le mani dell’ultimo MVP di questa manifestazione ovvero Kyrie Irving. All’uomo franchigia dei Cleveland Cavaliers si uniscono gli sforzi del (molto probabilmente) futuro rookie of the year Damian Lillard e del Bobcat Kidd-Gilchrist. Sul fronte avversario, però, Team Chuck non perde la propria “sintonia” con la retina che viene fatta frusciare dai tiri dalla lunga distanza di Leonard e gonfiata dalle schiacciate/alley-oop di propotenza di Faried, Davis, Vucevic o Thompson. Passato il giro di boa sul 121-98 (-23 Team Shaq), ricordiamo che la partita prevede due tempi da 20 minuti ciascuno, e man mano che il cronometro si avvicina allo zero assoluto le difese passano “dall’acqua di rosa” ad essere praticamente inesistenti con gli ultimi due minuti di preview della gara delle schiacciata in programma domani. Con 40 punti (18/22 dal campo, 1/1 da oltre l’arco, 3/3 dalla lunetta), 10 rimbalzi e 2 assists ottiene il premio di MVP della manifestazione il lungo dei Nuggets Kenneth Faried. Dietro di lui, sempre per quanto riguarda le migliori prestazioni del team Chuck, troviamo Kawhi Leonard di San Antonio (20 punti, 3/6 da oltre l’arco, 8/14 dal campo) e Tristan Thompson dei Cleveland Cavaliers (20 punti, 9/10 dal campo, 10 rimbalzi). Fra i “registi” chiudono a quota 10 assists sia Rubio che Thomas (quest’ultimo aggiunte 4/6 da oltre l’arco e 18 punti). Per quanto riguarda gli sconfitti, il team Shaq, è qui che troviamo il secondo miglior realizzatore del match ovvero l’MVP uscente Irving: 32 punti, 6 rimbalzi e 6 assists. Dietro di lui il collega Dion Walters dei Cavaliers: 23 punti frutto di 11/12 dal campo. Si è visto poco, soprattutto nel primo tempo, Lillard che comunque chiude a quota 18 punti (impreciso con 7/17), 5 assists e 3 rimbalzi. Sottotono pure Kidd-Gilchrist (8 punti, 4 rimbalzi). Decisamente migliore la prestazione del collega Bobcats Kamba Walker (8 punti, 8 assists). M.V.P.: Kenneth Faried (40 punti, 18/22 dal campo, 10 rimbalzi, 2 assists)
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