La biografia di



Damon Stoudamire
Biografia aggiornata a fine stagione 2007/08

Damon Stoudamire e' nato il 09/03/1973 a Portland. Il basket era un componente della sua famiglia gia' presente: il padre, Willie, era una stella a livello collegiale a Portland State e nel 1972 fu chiamato dai Seattle Supersonics fra le seconde scelte ma non ricevette mai un'offerta di contratto. Cosi' pochi mesi dopo la nascita di Damon decise di spostarsi a Milwaukee e abbandono' tutta la famiglia senza farsi mai piu' rivedere...

La nonna, Wanda, prese con se il piccolo Stoudamire e sua madre ospitandoli in casa sua. La madre per aiutare il figlio, e anche la nonna, a tirare avanti svolgeva due lavori e non c'era quasi mai in casa... Damon spesso frequentava ragazzi piu' grandi di lui, nei quali vedeva la figura mancante del padre, e da questi cercava di imparare il piu' possibile sulla vita ma anche sulla pallacanestro... Era molto facile trovarlo nei Playground di Dish o Grant Highs dove sfidava gente di 5/10 anni piu' grande di lui, mentre in estate l'appuntamento era fissato a Ivrving Park dove si ritrovavano i miglior giocatori della citta' e a volte capitavano anche giocatori Nba.

Del liceo Wilson, Damon, ha ricordi belli e brutti. Essendo una scuola dove la maggioranza di iscritti e di ragazzi bianchi inizialmente non veniva trattato molto bene. Anzi una volta scoppio' una lite in mensa e si tiro' del cibo con un compagno... Il preside lo spedi' per una giornata in riformatorio e alla partita successiva dagli spalti i suoi compagni gli gridavano "Galeotto, Galeotto!!!". Il giovane Stoudamire non si perse d'animo grazie ai consigli degli amici e della Nonna, con la quale lego' molto, che gli dicevano di tenere duro e cosi' si prese la sua rivincita quando condusse la squadra a due titoli di Stato e nessuno aveva piu' niente da gridargli se non dei complimenti...

Venuto il momento di passare al college opto' per University of Arizona. Qua', come succede a molti campioni, trascorse il primo anno a prendere il ritmo delle gare. Ma gia' nell'anno da Sophomore mostro' tutta la sua esperienza acquisita al High School e nei campetti di Portland. Per tre anni venne inserito nei migliori giocatori della Pac 10. Nel 1993 e 1994 porto' la squadra a chiudere in cima alla classifica della Pac 10 vincendo cosi' due titoli di Conference. Termino' la sua carriera con 1,800 punti, 600 assists, 400 rimbalzi e fu il secondo giocatore a chiudere con cifre alte nella Pac-10 (il primo fu Gary Payton)... A livello individuale la sua stagione migliore fu l'ultima con 22.8 punti, 0.826% dal campo e 6.2 assists.

Giunta l'ora di passare al mondo dei Pro le attese per lui erano una chiamata dalla meta' alla fine del primo giro ma il General Manager dei Raptors, franchigia appena formata, era Isaiah Thomas il quale vide nella storia di Damon un po' la sua e decise di chiamarlo con il numero 7 assoluto del Draft 1995. Subito fu fischiato dai tifosi di Toronto che volevano nelle loro file Ed O'Bannon (giocatore di UCLA che fu preso dai Nets e dopo un paio di stagioni spari' nel nulla ) ma, com'era gia' successo al High School, Stoudamire mise a zittire tutti giocando una prima annata davvero magica chiudendo con 19.3 punti, 9.3 assist, 4 rimbalzi a serata e fu abbastanza per vincere il trofeo di Rookie dell'Anno...

Ebbe un ottimo rapporto con Thomas. Vedeva, infatti, in lui la figura del padre e stava sempre ad ascoltarlo. Nel 96-97 fece registrare un aumento nei punti, 20.2, ma gli assist scesero a 8.8. Restava il piu' amato dal pubblico ma a fine stagione Isaiah si dimise dalla carica di Gm e dopo un paio di mesi fu evidente che Damon avrebbe lasciato la squadra a fine anno per tornare a giocare nella sua citta' natale. Rifiuto' le offerte di tanti club e a meta' della stagione, 97-98, fu mandato a Portland con Walt Williams e Carlos Rogers per Kenny Anderson, Alvin Williams, Gary Trent, due future chiamate al primo giro, una futura chiamata al secondo giro e dei soldi...

Damon pensava che a Portland avrebbe potuto esprimersi al meglio e senza problemi... Invece si accorse che le cose andavano proprio nel senso opposto. Ogni giorno spuntavano fuori amici, parenti, conoscenti, ex-vicini di casa e tutti pretendevano che lui si ricordasse di loro e volevano autografi, biglietti gratis, magliette, ecc... Quindi subi' subito una grande pressione fuori dal campo... In campo le cose non andavano nemmeno tanto bene perche' a Toronto era la prima opzione offensiva e poteva esprimersi al meglio... Qua' gli veniva chiesto di portare palla fino a meta campo, giocare sulle ali e svolgere un lavoro prevalentemente difensivo, dove lui ha dei problemi, perche' i realizzatori in squadra abbondavano (Pippen, Wallace, Sabonis e Smith)... Le sue cifre scesero tutte: 12.6 punti, 3.3 rimbalzi, 6.2 assists...

La Stagione seguente le cose peggiorarono ancora perche' Coach Dunleavy non cambio' stile di gioco e anzi prentedeva sempre piu' difesa... Si arrivo' al punto che Damon, nelle partite importanti, veniva tolto dal campo nel quarto periodo per lasciare spazio a Greg Anthony, ovvero il play di riserva, che il Coach considerava migliore dal punto di vista difensivo. L'annata 99-00 si chiuse con la famosa Gara 7 persa contro i Lakers e con i Portland avanti di 15 punti a inizio del quarto quarto... Damon fu uno fra i piu' accusati per la sconfitta. Infatti in estate si isolo' da tutto e da tutti per riflettere...

Dopo aver riordinato le idee e aver lavorato molto per migliorare il suo gioco disputo' la stagione 2000-01 come il vero Leader del gruppo. Scese in campo 82 volte su 82 partite ed i compagni decisero che fosse lui il portavoce dello spogliatoio. Gioco' 32.4 minuti a serata con 13 punti, 5.7 assits, 3.7 rimbalzi e 1.29 palle rubate a partita... Nei play-offs arrivo' l'eliminazione dei Lakers al primo turno con un secco 3-0 e nonostante l'impegno fu di nuovo accusato da tutta la citta'...

Questa pressione lo porto' ad impegnarsi di meno e a far maturare in lui l'idea di voler essere ceduto. Infatti non per niente il 2002-03 fu uno degli anni piu' "oscuri" della sua carriera: disputo' 59 partite in tutto (partendo titolare 27 volte) e concluse con 6.9 punti, 3.5 assists e 2.6 rimbalzi a partita... Durante il corso della stagione fu sempre sul orlo di cambiare squadra ma molto probabilmente cio' non accadde per via del suo "pesante" contratto che nessun Team era disposto ad accettare. Da sottolineare il “celebre” scambio di battute fra Carter e Stoudamire (avvenuto sempre in questa annata): Vince (allora giocatore dei Raptors) vista la situazione di Damon, rilegato in panchina, gli disse: "Lascia la squadra e torna qui con noi.. ti offro una stanza in casa mia..." Quindi Damon gli rispose: "Pur di andarmene da qui dormo anche nella cuccia del tuo cane!!".... A questo fatto bisogna aggiungere anche che fu piu' volte pescato a vedere il fooball sulle tv di servizio al posto di seguire la partita in corso…

Ovviamente tutto cio’ faceva sempre piu’ pensare ad una rottura fra i rapporti Blazers-Stoudamire ma la dirigenza di Portland, l’anno successivo, smantello’ la squadra (Wells ando’ a Memphis e ‘Sheed ad Atlanta) mentre Damon resto’ e produsse un’ottima annata (soprattutto se rapportata alla precedente): scese in campo 82 volte (sempre titolare) e passo’ a 38 minuti di utilizzo (rispetto ai 22.3 del 02/03) nei quali viaggio’ a 13.4 punti, 1.21 palle rubate, 3.1 rimbalzi e 6.1 assists.

Nel 2004/05 i suoi minuti passarono dai 38 dell'anno precedente a 34 ma, a discapito di questi 4 minuti di media in meno, le sue cifre schizzarono a 15.8 punti, 3.8 rimbalzi e 5.7 assists a partita. In estate divenne free-agent e sia lui che la squadra (Portalnd) non provarono nemmeno a negoziare un'estensione del contratto. Motivo di questo non era tanto la condotta passata del giocatore quanto la decisione della dirigenza di investire esclusivamente sui giovani. Damon, senza restrizioni di nessun vincolo, opto' per entrare a far parte dei Memphis Grizzlies allora guidati da Jerry West (gm) e allenati da Mike Fratello. Stoudamire, acquistato per prendere il posto di play titolare lasciato da J-Will (andato a Miami), inizio’ l'annata in modo convincente ma, purtroppo, dopo 27 partite si ruppe i legamenti del ginocchio e resto’ fuori per tutto il resto della stagione. L'assenza di un playmaker dotato d'esperienza risulto’ una delle cause della secca eliminazione subita dai Grizzlies (4-0) per mano dei Mavs. Termino’ il 2005/06 con 11.7 punti, 3.5 rimbalzi e 4.7 assists.

Completamente recuperato dall’infortunio Damon fu uno dei punti fermi nella rotazione dei disastrosi Grizzlies versione 2006/07 infatti, nonostante il licenziamento di Fratello, Stoudamire continuo’ ad essere utilizzo con un impiego medio di 24 minuti a serata. La sua stagione fini’  con 20 match d’anticipo causa infortunio (non grave) del ginocchio destro. In totale concluse con 7.5 punti, 4.8 assists e 2.2 rimbalzi.

Vediamo come ha concluso il 2007/08:

Punti
Rimbalzi
Assists
5.3
2
2.8

Nei Playoffs 2008:

Punti
Rimbalzi
Assists
1.9
1
0.3

Dopo il disastroso 2007, Gasol infortunato e rientrato a stagione in corso quando ormai ogni chance dei Grizzlies era compromessa, i Giallo-Blu nell’estate furono praticamente immobili. L’unica novita’ di spicco era l’arrivo di Coach Iavaroni, ex-assistente di D’Antoni ai Suns, tuttavia il 2007/08 inizia male per Memphis che oltre alle solite “BIG” (San Antonio, Dallas, Houston) deve fare pure i conti con i sorprendenti Hornets inseriti sempre all’interno della South-West Division. Il campionato collassa subito e ancor prima della partenza di Gasol per la Citta’ degli Angeli, i Grizzlies decidono di dare spazio ai giovani tagliando, dopo 29 partite (7.3 punti, 3.9 assists, 2.4 rimbalzi), proprio Damon Stoudamire. L’ex-Raptors sembra ad un passo dal firmare con i Celtics ma all’ultimo minuto Boston non e’ piu’ interessata quindi Damon “ripiega” sui campioni in carica di San Antonio. Tuttavia la sua esperienza sotto coach Popovich non e’ “idilliaca”: dopo un paio di partite retrocede a terza guardia del team e nei playoffs 2008 scompare dalla rotazione. Il suo futuro, considerato che un rinnovo con gli Spurs sembra a dir poco impossibile, e’ incerto: in estate valutera’ se aggregarsi ad una nuova squadra oppure, dopo 12 anni di basket giocato, appendere le scarpe al chiodo.

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