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92 | 103 | |
1 st)
James, al contrario di quanto e’ avvenuta in gara 1, rompe subito
il ghiaccio rimbalzando un errore di un collega e trasformandolo in
due punti. L’evento, pero’, non spaventa gli Spurs: Parker,
Oberto e Duncan (proprio con un gioco 2+1 a spese di James) mantengono
la loro solita flemma e a -9.25 portano gli Spurs sul 7-2, +5. Gooden
segna il -3 quindi James, trovandosi nuovamente a lottare con il Caraibico,
commette il secondo fallo e quando sul cronometro mancano 9.04 viene
(prematuramente) chiamato a sedersi in panchina perche’ gia’
autore di due infrazioni. Sul terreno di gioco entra Gibson, ma l’uscita
di LBJ e’ un trauma per Cleveland: nessuno degli uomini in maglia
nera-rossa riesce a fare qualcosa per limitare lo strapotere di Duncan,
Parker e Finley. Questo trio azione dopo azione proietta la leadership
dei Texani alla doppia cifra: 16-6. Coach Brown chiama il time-out di
rito per spezzare l’inerzia degli avversari e ne approfitta per
togliere Gibson dunque schierare il piu’ esperto Snow. Con l’ex-collega
di Iverson in campo i Cavs (grazie a Z, Gooden e poi ad una tripla del
“rientrato” Gibson) a -3.49 agganciano 13-16, -3. Gli uomini
di Popovich, finito di litigare con il tiro da tre punti (finora 0-4),
trovano nelle triple di Ginobili e Barry il modo di consolidare i canestri
di Elson ed Horry proiettando, a 65 secondi dalla sirena finale, i padroni
di casa in controllo assoluto: 13-28, +16. Ilgauskas e Vareajo approfittano
degli ultimi istanti per chiudere 28-17, -11 Cleveland. 2 nd) Il dominio Texano prosegue anche nella seconda frazione di gioco e se aggiungiamo al parziale iniziale di 10-2 (frutto di Duncan e Ginobili) quanto fatto da Elson, Horry, Barry e ancora Ginobili alla fine della prima frazione di gioco (un 12-3) ci accorgiamo di come gli Spurs, nel giro di circa 7 minuti, siano stati in grado di concretizzare un devastante break di 22-5. Ora, a -8.57, il tabellone luminoso indica: 38-19, +19 Spurs. King James, rientrato in azione, cerca di non demordere e supportato da Gibson “rimpicciolisce” il divario a -14: 26-40. Tuttavia il gioco di San Antonio e’ perfetto sotto ogni punto di vista: i bianco-argento dominano nei rimbalzi (complessivamente andranno all’intervallo con 30 carambole contro 19), nella palle rubate e soprattutto hanno una percentuale dal campo che nemmeno con la PlayStation si riuscirebbe a fare di meglio. Le incursioni di Parker, le finte e gli appoggi al tabellone di Duncan rappresentano un incubo per i Cavs che a -2.46 incassano un altro break di 12-1, finiscono sotto di 25 (52-27) ma soprattutto non riescono a fare nulla contro lo straordinario 9/11 dal campo degli avversari. L’ennesimo gioco 2+1 di LeBron passa in secondo piano perche’ seguito da una pioggia di canestri Franco-Argentina, targata Parker-Ginobili, e l’abisso sfiora il +30: 58-60. Gibson e James, negli ultimi 30 secondi, fanno frusciare la retina e chiudono 58-33, -25 Cleveland. 3 rd) Quando una squadra raggiunge un vantaggio ampio come quello degli Spurs (+25) e’ normale aspettarsi dei cali d’intensita’ dovuti al rilassamento “prematuro” dei giocatori al comando del match. Entrambi i coach lo sanno e cosi’ i Cavs provano svariate volte a fare leva su questa possibile debolezza per tentare di rientrare in partita. Tuttavia gli Spurs, grazie all’esperienza maturata negli anni, non lasciano mai agli avversari la possibilita’ di superare la soglia del -20. I primi a tentare l’assalto, per Cleveland, sono Ilgauskas, Pavlovic e Gooden che, a -7.30, battagliando con il nativo di St.Croix ed il Franco-Belga, riescono a farsi vedere sul -21: 65-44. Nel time-out Popovich riassetta la squadra, la quale trova in Ginobili e Duncan, capeggiati da un Parker assolutamente on-fire, gli autori di un break di 11-5 per tornare, a -5.11, sul +27: 49-76. Il trio James-Pavlovic-Gooden non demorde e torna alla carica raggiungendo il -20: 76-56, -3.44. Ancora una volta, dopo un time-out, gli Spurs si dimostrano i padroni assoluti del gioco: Manu, Tony e Robert (Horry), mentre Duncan si riposa in panchina, salgono in cattedra con un 13-4 e a 50.4 secondi dal termine proiettano il vantaggio di San Antonio alla massima estensione, almeno sinora, raggiunta: 89-60, +29. LBJ chiude con un canestro che significa: 89-62, -27 Cleveland. 4 th) Il quarto periodo si apre male per gli Spurs: finora, come abbiamo detto, in grado di evitare i cali di concentrazione ne vivono uno enorme proprio nel quarto piu’ “delicato”. Cosi’ mentre da una parte i Texani prendono a sassate il canestro (3/14 dal campo) e Popovich torna a schierare tutti i suoi titolari piu’ prestigiosi, dall’altra i Cavs guidati dalle bombe di Gibons, Jones, Marshall e James scrivono un inimmaginabile (almeno a priori) parziale di 25-6 riaprendo le sorti del match ad ogni possibile risultato: 95-87. Dopo un canestro di Parker, a -3.35, l’ex-agente della CIA opta per il rientro di Bowen (finora rimasto in panchina) il cui compito, come al solito, e’ quello di mettersi sulla scia di LBJ. Gibson, con James bloccato, assume i gradi di principale realizzatore segnando il -8 e replicando al gioco 2+1 di Ginobili (101-89, -2.24) con la tripla del -9: 101-92. Quando mancano 90 secondi alla sirena Duncan rimbalza l’errore di Bowen e insacca il +11. Da questo momento in poi ci pensa la difesa degli Spurs a non concedere piu’ nessun canestro agli avversari aggiudicandosi gara 2 e portando la serie sul 2-0 in favore di San Antonio. Cleveland termina con 4 giocatori in doppia cifra, fra di essi segnaliamo: James (25 punti – 9/21 dal campo – 7 rimbalzi, 6 assists) e Gibson (15 punti). Discreta la prestazione di Varejao (8 punti, 10 rimbalzi). Per gli Spurs e’ il solito Big-Three a collinare oltre i 10 punti, oltre a Duncan: Parker (30 punti, 4 rimbalzi, 2 assists) e Ginobili (25 punti – 11/11 dalla lunetta; 4/6 da oltre l’arco – 6 rimbalzi, 3 recuperi). Da sottolineare anche la partita di Horry autore di 9 rimbalzi, 5 stoppate, 5 punti e 4 assists. Il match si conclude sul 103-92, +11 Spurs. M.V.P.: Tim Duncan
(23 punti, 9 rimbalzi, 8 assists)
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