18/12/2011 - A differenza di Chauncey Billups, “dimenticato” dai Knicks e ottenuto tramite asta dai Los Angeles Clippers, nessuna squadra (dotata di un salario non eccedente il tetto massimo consentita) si è fatta viva nelle 48 ore immediatamente successive all’amnistia di Baron Davis. Dunque entra di fatto a far parte dei free-agent senza restrizioni ed i 28.8 milioni di dollari previsti dal suo ingaggio, firmato ai tempi dei Golden State Warriors, dovranno essergli corrisposti tutti dai Cleveland Cavaliers (i quali, però, non li conteggeranno nell’ammontare utile per il pagamento della luxury tax). Oltre al “contrattone” (a dir poco esagerato visto il Davis degli ultimi anni ai Clippers) a fermare l’entusiasmo delle franchigie c’è un intervento alla schiena che lo costringerà ad un periodo di stop tra le 8 e le 10 settimane (quindi due mesi e mezzo). Dunque l’obiettivo del Barone, come rende noto il suo agente Todd Ramasar, adesso è quello di andare sotto i ferri ed una volta recuperato accettare anche un eventuale ingaggio al minimo salariale sino alla fine dell’anno il tutto nell’ottica di “rilanciare” la propria carriera (Davis ha 32 anni). Come già anticipato qualche giorno fa sulle sue tracce sembrano esserci i Los Angeles Lakers che per il semplice fatto di giocare a L.A. sono in cima alla lista delle preferenze di Baron (nato e cresciuto a L.A..) Secondo alcuni informatori, però, in attesa della riabilitazione dell’ex-Hornets/Warriors/Clippers ci sarebbero pure i New York Knicks (senza un play perché hanno tagliato Bilups ed è fallito il piano di portare CP3 nella Grande Mela ) ed i Miami Heat (al momento non hanno nessun nel ruolo di playmaker “puro”).