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02/10/2011

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Celveland Cavs


Miami Heat

Zydrunas Ilgauskas si ritira

Cavs

Heat
02/10/2011 - Zydrunas Ilgauskas, selezionato al primo giro del draft 1996 da Cleveland , tredici anni fa era arrivato ad un passo dal gettare la spugna e ritirarsi come conseguenza di cinque interventi consecutivi nelle caviglie che, troppo delicate, si fratturavano costringendolo a lunghi periodi di stop (non a caso veniva soprannominato “caviglie di vetro”). L’ultimo intervento provato da Ilguaskas, avvenuto 11 stagioni fa, era di ricostruzione dell’osso della caviglia e come tutti sappiamo diede i risultati sperati perché Ilgauskas, una volta recuperato, non si fermò più. Oggi dopo 13 stagioni nella NBA, due viaggi in finale (2007 Cleveland – 2011 Miami) e due apparizione al All-Star Game il nativo dell’ex-URSS ha deciso di appendere le scarpe al chiodo.
Solo 12 mesi fa Ilguaskas provò a seguire LeBron James nei Miami Heat con l’intenzione di chiudere la propria carriera con un titolo NBA. Nonostante l’impegno (72 incontri, di cui 51 volte titolare, 5 punti e 4 rimbalzi) a Miami, complice anche un’infezione al piede, non riuscì a fare le differenza finendo per slittare in fondo alla panchina anche dopo aver recuperato (rimane un mistero la scelta di Coach Spoelstra di non utilizzare il lituano in nessuna partita delle finali 2011 contro Dallas). Con all’attivo 843 incontri di stagione regolare (756 dall’ultimo intervento avvenuto nel 1999), 2.444 rimbalzi in attacco (quarantunesimo nella classifica Nba di tutti i tempi), 1.327 stoppate (quarantesimo) e 80 partite di playoffs Ilguaskas, venerdì, ha annunciato la propria decisione nella città dove ha trascorso tutta la sua carriera ad eccezione dell’ultimo anno: Cleveland.
Quando è troppo, è troppo. Il mio corpo mi chiede di pagare dazio e sono stanco fisicamente quanto mentalmente. Non c’è un anno limite arrivato al quale uno si deve ritirare, ma credo che ognuno dentro di se conosca quando arriva al limite e deve smettere.” Afferma Ilguaskas ad un evento di beneficenza nell’area di Cleveland dove continua ad essere tra gli atleti più amati nonostante dodici mesi fa abbia “tradito” passando a Miami. Proprio sul periodo trascorso in Florida commenta: “E’ stata una di quelle opportunità che ti accade una volta nella vita ed ho deciso di far parte del progetto. Ci sono stati parecchi alti e bassi. Posso dire che quando vivi una stagione cosi lunga, con l’attenzione di tutti i mass-media sempre al massimo, non si tratta solo più di giocare a basket perché diventa dura anche mentalmente. Viene prosciugato di ogni risorsa. Per me è stata un anno davvero lungo.