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31/08/2011

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Houston Rockets

Yao rifiuta l'introduzione alla Hall of Fame del 2012

Rockets
31/08/2011 - Ritiratosi appena un paio di mesi fa il nome di Yao Ming avrebbe dovuto essere inserito già nei prossimi giocatori destinati alla “Hall Of Fame” del basket nonostante non fossero passati i canonici cinque anni. Da regolamento, infatti, un giocatore può essere introdotto nell’Arca di Gloria solo a distanza di cinque stagioni complete da quando decide di appendere le scarpe al chiodo, tuttavia ci sono una serie di casi eccezionali nei quali l’ammissione arriva attraverso un rito “breve”. Appellandosi a lui come “ambasciatore del basket” per quanto riguarda il mondo del Sol Levante l’NBA voleva appunto portare Yao Ming nella” Hall of Fame” entro il 2012.
Nonostante sia conscio di aver giocato un ruolo eccezionale per fare conoscere il mondo del basket ad una buona fetta del mondo (Cina e tutta l’Asia) Yao, in segno di rispetto per le istituzioni, rifiuta la “scappatoia” per accorciare i termini. Ad annunciarlo è stato John Doleva, CEO e presidente della “Hall of Fame”, in un comunicato stampa arrivato dopo una telefonata di Hunzinga ovvero l’agente di Yao Ming. “Huzinga, indicando il profondo rispetto del suo cliente verso le istituzioni e nei confronti di chi è stato introdotto prima di lui, mi ha fatto sapere che secondo Yao è troppo presto per essere inserito nella Hall of Fame nelle vesti di contributore globale.” Doleva conclude poi con una considerazione personale sulla scelta del cinese: “Penso questa decisione sia arrivata da lui e dalla sua gente dopo essersi consultati per un lungo periodo. Da parte mia apprezzo il fatto che rispetti le istituzioni e gli altri giocatori introdotti prima di lui nella Hall Of Fame.”.
Se si rispetteranno i tempi naturali allora bisognerà attendere sino al 2017 per vederlo entrare a far parte dell’Arca di Gloria, ma Doleva resta in attesa di un’eventuale futura chiamata di Yao nel caso voglia accettare la convocazione prematura: “Giunti a questo punto tutto dipende da lui. La palla è nel suo campo adesso. Quando si sentirà pronto sottoporremo la sua candidatura ad una giuria internazionale che dovrà votarne l’ammissione. Non penso ci saranno problemi ad ammetterlo di nuovo”.