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Minnesota Timberwolves

Kevin Love si tiene in forma con il beach volley

Wolves
27/07/2011 - Mentre alcuni giocatori (ieri abbiamo parlato di Amare Stoudemire) pensano a come sistemarsi per il prossimo campionato, nel caso lo sciopero voluto dagli owner dovesse proseguire ad oltranza, c’è chi invece medita di tenersi in forma con metodi “alternativi”. E’ il caso di Kevin Love uomo franchigia dei Minnesota Timberwolves (chiamato a disputare l’All-Star Game 2011) nonché miglior rimbalzista della Lega. Nato e cresciuto in California, Santa Monica, Kevin ha sempre avuto un rapporto “speciale” con la sabbia: suo zio, ad esempio, faceva parte dei Beach Boys mentre suo padre giocava a beach-volley contro leggende del basket come Wilt Chamberlain durante i mesi estivi. L’amore per la pallavolo in versione “spiaggia” ha attirato pure il giovane Love che durante le off-season con UCLA (l’università di Los Angeles dove Love ha fatto il college) diventava il suo sport preferito. Come anticipato Kevin vuole mantenersi in forma ed ha deciso di sfruttare la passione nei confronti del beach-volley per farlo: parteciperà al Manhattan Beach Open in programma a New York dal 26 al 28 di Agosto. “Penso sia un’ottima idea. Mi permetterà di restare al sole, di allenarmi e di mantenermi in forma durante questo sciopero. E’ sport, e’ un attività fisica quindi un modo di allenarsi. Penso sia davvero una splendida idea.” afferma il leader dei Wolves nell’ultimo campionato capace di tagliare un traguardo che mancava da 28 anni ovvero quello di chiudere una partita con almeno 30 punti e 30 rimbalzi. Al momento Kevin non ha ancora nessun partner per la sfida a beach volley, ma spera di trovarne uno: “Confido di trovare qualcuno anche se non mi aspetto necessariamente di vincere. Piuttosto voglio scendere in campo e dare il massimo. Tanti avversari più forti e del settore mi vedranno come l’anello debole della catena, ma spero di sorprenderli. ” A riguardo della possibilità di infortunarsi Love confida nella stessa teoria che lo accompagna nelle partite Nba: “E’ un’ipotesi che spaventa. Di sicuro. Ma è come nel basket: se scendi in campo, stai bene e dai il massimo allora non ti accade nulla. Se non ti senti in forma o giochi senza la massima concentrazione allora è più facile farti male.