04/05/2011 - Assegnati tutti i premi stagionali tranne uno (MVP a Derrick Rose, Coach dell’anno a Tom Thibodeau, Sesto uomo a Lamar Odom, Difensore dell’anno a Dwight Howard, Giocatore più progredito a Kevin Love) l’NBA lascia per ultimo quello, almeno per quanto riguarda il 2010/11, più scontato: Rookie dell’anno. A vincerlo, infatti, non poteva che essere Blake Griffin dei Los Angeles Clippers grazie ad una stagione da vero fuori classe come testimoniano i 22.5 punti, 12.1 rimbalzi e 3.8 assists di media. Selezionato al draft 2009 con la chiamata numero uno Griffin, però, non ha disputato una singola partita dello scorso campionato per via di un infortunio al ginocchio. Rientrato per il 2010/11 Blake si è subito caricato sulle spalle i Clippers provando a trascinarli ai playoffs (obiettivo per ora sfumato) e non temendo mai seriamente rivali nei rookie classe 2010 come testimonia la tripla convocazione al week-end delle stelle, avvenuta a metà campionato, dove Griffin è stato il secondo giocatore dal 2003 (dopo Yao Ming) ad essere convocato nella partita del venerdì (rookie vs sophomore) ed in quella della domenica (All-Star Game vero e proprio). E’ bene ricordare, però, che a differenza del cinese la convocazione di Blake è arrivata con la votazione dei coach. Nella corsa al trofeo Blake ha eguagliato anche Chirs Paul come prima matricola dal 2005/06 ed essere nominata “rookie del mese” per un totale di sei mesi. Come detto Griffin ottiene il premio nonostante non sia stato selezionato nell’anno della scelta al draft e se la sua carriera sarà come quella dei suoi predecessori di sicuro abbiamo assistito alla nascita di un futuro All-Star (prima di lui c’erano riusciti David Robinson, Larry Bird e John Lucas). Restando in team “David Robinson” Griffin vanta anche il “plebiscito” di voti: i 118 addetti ai lavori chiamati a votare, infatti, hanno tutti indicata come prima preferenza il nome di Griffin ed in precedenza solo Robinson (1990) e Ralph Sampson (1984) avevano ottenuto il “full” di voti.