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01/04/2011

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Utah Jazz

Turbolenze tra Corbin e i suoi Jazz

Jazz
01/04/2011 - Subentrato allo storico allenatore Jerry Sloan, che ha rassegnato le proprie dimissioni dopo quasi trenta anni sulla panchina dei Jazz, Tyrone Corbin sta facendo registrare qualche piccola “turbolenza” con alcuni dei suoi titolari. Il primo a perdere i gradi da starter è stato Raja Bell: per problemi di comunicazione (secondo punti di vista “estremisti” i due sarebbero incompatibili) il veterano, tra le altre squadre, ex-76ers/Suns sarebbe stato declassato appositamente dall’allenatore e quando Raja ha appreso la notizia (pochi minuti prima della palla a due con Philadelphia) pare sia andato su tutte le furie. La seconda “vittima” è Al Jefferson acquistato dai Wolves nell’estate 2010 e trattenuto in panchina per tutto il secondo tempo della partita di lunedì contro i Wizards (sconfitta dei Jazz 100-95). Nell’intervista post-sfida Corbin non ha dato una motivazione precisa su cosa lo avesse spinto a tenere fermo Al il quale, da parte sua, ha saltato la conferenza lasciando all’amico/compagno C.J. Miles il compito di riferire il disappunto per lo scarso minutaggio ricevuto. Ritornato a Salt Lake City Jefferson, oggi, ha incontrato il Desert News dove prova a calmare le acque, anche se con ancora un velo di rammarico per il recente passato: “Togliendo la fredda reazione avuta subito, non ho nessun problema. Non sono arrabbiato per nessun motivo e tanto meno con il coach. Piuttosto penso stia facendo un ottimo lavoro. Non so da dove sia venuta fuori la notizia che abbia rotto i rapporti con l’allenatore. Forse la gente non aveva altro da scrivere. Non ho alcun problema con l’allenatore.” Sui motivi che l’hanno spinto a non andare in conferenza stampa lunedì, invece, Jefferson indica la rabbia per la sconfitta riportata contro una delle peggiori squadre del 2010/11 (appunto i Wizards). “Avevo le mie ragioni per essere arrabbiato partendo dalla sconfitta in un incontro dove eravamo dati favoriti. Ero arrabbiato perché i giovani del roster si erano impegnati tantissimo per rimetterci in partita e spingere il match all’over-time, ma noi non siamo stati in grado di completare il loro lavoro. Ero infuriato per quello e per nessun altro motivo.