Hawks: addio a Bibby, benvenuto Hinrich
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Stiamo parlando di Mike Bibby. Diventato uno degli emblemi nella rinascita degli Hawks come squadra di playoffs l’ex-Kings, però, ha raggiunto i 32 anni di età e secondo il parere di molti stava iniziando a cedere difensivamente mentre in attacco sta perdendo quel genio creativo che aveva caratterizzato la sua carriera a Memphis e Sacramento. Oltre Bibby anche Jordan Crawford, Maurice Evans e la scelta al primo giro del draft di quest’anno lasciano la città dove trova sede la Coca Cola per spostarsi nella Capitale degli Stati Uniti D’America come contropartita dell’ex-Bulls Kirk Hinrich e Hilton Armstrong. Ovviamente Kirk Hinrich prenderà subito in mano le redini degli Hawks i quali sperano di vederlo tornare agli standard messi in mostra a Chicago quando oltre alla presenza in attacco garantiva una solida difesa contro ogni tipo di avversario. Invece Armstrong partirà dalla panchina. Intervistato sull’addio forzato dei colleghi Josh Smith replica: “Questi ragazzi erano come dei fratelli per me. Sono dispiaciuto anche se mi rendo conto che si tratta di business e nel business sono cose che succedono. Gli uomini che dirigono la squadra pensavano fosse uno scambio da fare e l’hanno fatto.”.
Lato Washington tutti e tre i giocatori possono essere utili: Bibby per dare qualche consiglio al giovane playmaker John Wall (e poi come potenziale pedina di scambio); Evans si occuperà di rendere più “pericolosa” la panchina; Crawford è un giovane con molto talento che non avrà troppi problemi ad adattarsi ad una squadra di suoi “coetanei” come sono gli Stregoni nell’era post-Arenas). “Siamo stati in grado di acquistare un leader veterano del calibro di Mike Bibby, un giocatore solido come Maurice Evans e un prospetto sui cui lavorare come Jordan oltre ad una prima scelta al draft da aggiungere a quella che già ci appartiene da regolamento.” afferma il presidente Ernie Grunfeld dei Wizards al network NBA.COM e conclude: “Questa trade continua i nostri piani di ricostruzione con scelte al draft, giovani, ma anche con veterani che aiutino i nostri rookie a svilupparsi.”