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03/02/2011

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L.A. Lakers

Lakers: Artest vuole restare; Jackson è con lui

Lakers
03/02/2011 - Il “terremoto” scatenato dalla dichiarazione del General Manger Mitch Kupchack ingigantita poi dalla conferenza stampa di Magic Johnson fa nascere le prime ipotesi (ovviamente non confermate ufficialmente) dove al centro di tutto ci sarebbe Ron Artest. Riassumendo brevemente quanto accaduto nelle ultime 48 ore Kupchack ha detto di voler valutare il mercato per eventuali trade dedite al miglioramento del team; Magic Johnson, mentre si trovava ad una conferenza stampa per altri motivi, ha colto la palla al balzo divulgando il suo punto di vista che sarebbe effettuare una trade “consistente” per rivedere l’assetto dei campioni in carica (secondo lui troppo vecchi e non in grado di competere per il titolo 2011).
Nonostante nessun dei due abbia fatto alcun nome ci hanno pensato i mass-media ad analizzare il team e ad indicare Ron Artest come anello debole della catena Giallo-Viola. Attualmente Ron ron sta mettendo a referto la sua peggior stagione in carriera per punti (8.1 a partita), tiri effettuati (7.6) e minutaggio (27.8) e alle cifre in picchiata si unisce l’idea generale dei Lakers: quando si parla dei campioni NBA 2009/2010 in modo negativo (alla radio, in televisione o sui giornali) viene subito fatto il nome di Artest poco produttivo in attacco e latitante in difesa. Secondo le gole profonde targate L.A. l’ex-Rockets, arrivato ai Lakers nell’estate 2009 con un contratto da cinque anni (attualmente si trova al secondo), sarebbe stufo di questa situazione e quindi vedrebbe di buon occhio l’ipotesi cessione.
A porre un freno ai possibili scenari, o almeno a provarci, è Ron Artest in persona che prende la parola su uno dei maggiori network a stelle e strisce per commentare: “No, assolutamente non voglio essere ceduto e non voglio andarmene. Solo perché non ti senti perfettamente a tuo agio per il modo in cui stai giocando non significa che vuoi andartene e sei infelice. Ovviamente mi rendo conto che quando giocavo in altre squadra toccavo più palloni e avevo un ruolo maggiore in attacco. Ma al momento sto scendendo in campo con alcuni dei più grandi giocatori mai apparsi nella storia della NBA, mi trovo al fianco di All-Star e quindi non ho alcun problema a farmi da parte per il bene della squadra.
La teoria del malcontento di Artest si basa anche sul limitato numero di minuti a sua disposizione nella partita contro i Boston Celtics e in quelle seguenti. A tale proposito Phil Jackson spiega: “Il limite di utilizzo applicato su Ron Artest nasce dal fatto che proprio contro Boston ha riportato un infortunio di minore entità. Non può giocare o muoversi in modo libero e penso sia chiaro soprattutto dopo quanto visto nel secondo tempo della partita contro i Rockets. Dunque vogliamo evitare infortuni o l’aggravarsi della situazione. Questo è il motivo del minutaggio limitato nelle ultime partite. Voi giornalisti speculate sempre su un sacco di cose senza però conoscere quali sono le motivazioni reali.