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16/12/2010

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Chicago Bulls

Noah ai box per 8/10 settimane

Bulls
16/12/2010 - Ieri sera nello starting lineup dei Bulls era presente Joakim Noah nonostante prima della sfida con i Raptors circolassero parecchie voci sulla preoccupazione del team Bianco-Rosso nei suoi confronti. Lo scorso 27 Novembre il figlio del noto tennista francese aveva subito un duro colpo al pollice delle mano destra nella sfida con i Sacramento Kings e da allora ha iniziato a proteggerlo, nonostante il tutore una settimana più tardi (il 04 Dicembre contro i Rockets) Noah ha subito un altro strattone al pollice e più di una volta aveva dichiarato: “avverto una sensazione di disagio e alcuni movimenti mi sono impediti. Ho subito uno slogatura anche al dito medio della mano destra, ma non ho bisogno di essere operato.” Le parole di Joakim sono state veritiere perché l’indice guarirà senza intervento chirurgico purtroppo, però, non si può dire lo stesso del pollice. L’esame della risonanza magnetica effettuato un paio di giorni fa e sottoposto ai migliori specialisti del settore mostra una rottura di un legamento laterale nel pollice destro ed in questo caso l’unica via di cura è rappresentata dall’intervento chirurgico . “Più passavano i giorni dall’infortunio e più ci accorgevamo che non riusciva ad esprimere il 100% del suo potenziale. Nel suo caso l’operazione è diventata la scelta migliore.” commenta Gar Formar General Manager in comunicato stampa. “Abbiamo sempre ammirato Joakim per la sua capacità di stringere i denti, passare sugli infortuni e aiutare la squadra a vincere. Nella situazione attuale, però, bisogna intervenire chirurgicamente.” I tempi di recupero, salvo complicazioni, parlano di un periodo dalle 8 alle 10 settimane perciò Noah potrà tornare a calcare il parquet dello United Center verso l’All Star Game quindi la metà di Febbraio. “Avevo sempre la sensazione di non riuscire ad esprimermi ai massimi livelli. Nonostante mi facesse male ho provato comunque a giocare sotto l’effetto degli anti infiammatori. Però dovevo prendergli ogni volta e non potevo allenarmi. Allora ho capito che dovevo percorrere un’altra strada. La strada giusta.” afferma il diretto interessato ai microfoni della stampa e conclude: “Mi mancherà parecchio scendere in campo al fianco dei miei compagni. È frustrante soprattutto perché ho la sensazione che questa squadra al completo possa fare davvero bene e non abbiamo mai avuto un team come questo prima d’ora. Tuttavia mi rendo conto che è una lunga avventura e l’intervento doveva essere fatto. Non vedo l’ora di tornare in campo con loro.